foto Gilan |
di Gianni Lannes
Paesaggi desolati di struggente bellezza naturale e case sospese nel silenzio, prive di esseri umani. Ecco l'Italia dimenticata. Nel meraviglioso giardino d'Europa ci sono luoghi in cui la qualità delle relazioni umane si deteriora e le solitudini avanzano nell'anomia generale. In questi spazi archiviati dalla modernità il tessuto sociale si sfilaccia e la comunità scompare. Il fenomeno interessa molte zone interne dello Stivale (isole incluse), aree estese, lontane dalle grandi città e dalle principali vie di comunicazione, come nel caso particolare dell'Abruzzo o del Molise.
Non tutto è perduto. Un buon segno, quando l'estetica dell'invisibilità è impastata di natura che fa sparire l'artificiale alla visione: strade, mura e oggetti appaiono ricoperti da uno strato di tempo che ne conserva il ricordo.
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Comunque, occorre superare quella retorica banalizzante che punta a una rivitalizzazione turistica, ma non tiene conto di cosa significhi veramente vivere e abitare un territorio antico con le sue peculiarità spartane.
Anche i luoghi possono smarrire l'anima: non essere più quelli di una volta. Il paesaggio non è soltanto il luogo geografico, le montagne, le colline, ma anche le abitazioni, gli oggetti, le rovine, le acque, i boschi, gli odori, i suoni naturali, i colori.
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