14.1.20

FRUTTA E VERDURA A SCUOLA IMPOSTA DAL GOVERNO E DALLA UE!




di Gianni Lannes

Frutta pura creata dalla natura? Frutta a chilometro zero o pesticidi a chilometro 500? No: "bambini bersaglio". Così si legge nel Regolamento europeo del 2009 sugli aiuti comunitari in agricoltura. Insomma, soldi, sempre denaro, mai etica e nemmeno ecologia,  venduta come una miserabile bugia. Oggi agli scolari della Puglia, ma non solo, sono toccati frutti freschi di stagione: uva e tre pere confezionate in un involucro monodose di plastica a Sala Bolognese dalla Kiwisol per conto dell'Arca Fruit - che però produce soltanto albicocche, ciliegie, fichi fioroni ed uva - che si è aggiudicata l'appalto in ben 5 regioni. Al prossimo giro di merenda sarà la volta delle susine, un formidabile frutto che matura in pieno inverno dell'anno 2020. In altri termini, l'ennesima imposizione come detta legge, ossia prescrive il regolamento Ue. A quanto pare, i piccoli alunni non hanno il diritto di rifiutare, ed i genitori di essere informati prima.






Insomma, agricoltura industriale spacciata per biologica. Un bel controsenso che fa a cazzotti con i principi basilari dell'ecologia. A proposito di paradossi eclatanti: il punto di ascolto telefonico per le scuole della Puglia si trova a Milano; mentre per quelle della Toscana risponde in Puglia e così via.


Controlli veri sulla qualità, indagini sugli appalti? Non è dato sapere. Sul sito istituzionale, i dati risalgono addirittura allo scorso anno, in barba all'obbligatoria trasparenza amministrativa. Si parla tanto di diritti alla salute, di tutela dell'ambiente, ma poi alla prima occasione ghiotta, proprio lo Stato italiano su "ordine" dell'Unione europea, propina, anzi impone ai bambini delle scuole elementari frutta e verdura di discutibile qualità. Si tratta, a ben vedere, di progetti calati dall'alto, con il solito corollario di genitori ignari o indifferenti agli alimenti propinati dai ministeri italiani.

Il governo italiano, dal canto suo, non risponde agli atti parlamentari che alla stregua della cronaca giornalistica hanno segnalato negli ultimi 3 anni numerosi casi critici.

Questi alimenti della terra conterrebbero le dosi residue più elevate di pesticidi interferenti endocrini, sostanze che possono alterare il metabolismo ormonale. È quanto emerge da una denuncia di PAN Europe (Pesticide Action network), un network di organizzazioni non governative che promuove alternative sostenibili e naturali all'uso dei pesticidi. Questo cocktail chimico che riveste frutta e verdura è correlato a riduzione della fertilità, aumento di alcuni tipi di tumore, pubertà precoce, diabete e obesità.

I bambini - per chi comanda nel belpaese - possono soltanto subire decisioni istituzionali calate dall'alto, senza alcun coinvolgimento dei genitori, ormai sempre più silenti o passivi. 
 
«Dati impressionanti. È chiaro che dietro ad ogni proposta, ci sono subdoli interessi di mercato. L'autentico benessere, soprattutto dei bambini, non è considerato neppure lontanamente» commenta la pedagogista Luisa Piarulli. Impossibile darle torto. Poveri bambini. Un quadro a dir poco allucinante, in cui le vittime sono i più piccini. Coscienza critica? Piuttosto, nessuno a scuola osa fiatare se il conformismo di massa va tanto di moda. Vogliono far credere all'opinione pubblica che sia una cosa buona, invece. C'è da vergognarsi a livello nazionale (non avere rispetto neanche dei bimbi), ma si farà come sempre finta di niente. Essere bambini di questi tempi - con diritti di carta -  anche in Occidente è un'impresa ardua.



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