di Gianni Lannes
Ecco le B61: bombe atomiche a stelle e strisce. Nel Belpaese sono almeno 4 gli obiettivi nucleari, al contempo deposito di ordigni atomici United States of America - spacciati dai padroni statunitensi per strumento di deterrenza - in violazione della sovranità e della sicurezza nazionale: Aviano, Ghedi, Livorno (Camp Derby), Sigonella che in caso di conflitto bellico (su cui insiste quel minus habens di Macron), Mosca potrebbe colpire in pochi istanti. Le conseguenze sarebbero catastrofiche per l'ignara popolazione italiana, esposta ad un gravissimo pericolo, in virtù della sudditanza dei politicanti tricolore allo zio Sam, come nel caso dell'ultima inquilina di Palazzo Chigi, l'iperatlantista Giorgia Meloni (alla prova dei fatti specialista nelle distrazioni di massa).
"Nel caso in cui gli Usa dovessero dispiegare i loro missili in Europa o in Asia, la Russia potrebbe adottare misure nel campo della deterrenza nucleare": l'avvertimento è del ministro degli esteri Sergej Lavrov.
La presenza di un considerevole numero
di bombe nucleari targate Washington, sempre ostinatamente negate
dalle autorità italiane, espone il nostro Paese a un gravissimo
rischio di estinzione immediata. La conferma ufficiale giunge dal
governo Meloni con la risposta istituzionale del sottosegretario alla
Difesa Isabella Rauti. Dunque, un'ipoteca militare che fa comprendere a chiunque che a
comandare nello Stivale non è Roma (mera esecutrice di ordini) bensì il solito complesso militar-industriale e politico straniero.
Nel mese di aprile 2023 un aereo C-17 Globemaster proveniente dagli Stati Uniti d'America,come avevo scritto l'anno scorso, ha trasferito trenta nuove testate nucleari B61-12, per sostituire le vecchie B61-11, nelle basi Nato di Ghedi (Brescia), di Aviano (Pordenone) e di Incirlik in Turchia.
Si tratta dell'ultima fase del piano di rinnovamento dell'arsenale
nucleare statunitense su territorio europeo, nel contesto del
programma Nato di condivisione nucleare tra Belgio, Germania, Olanda,
Italia, Turchia e Stati Uniti. Queste testate nucleari B61-12
rappresentano una versione tecnologicamente più avanzata di quelle
attualmente dislocate sul continente europeo, con una potenza
regolabile da 0,3 a 50 kilotoni che possono esplodere anche sotto la
superficie terrestre, aumentando la loro capacità distruttiva contro
obiettivi sotterranei, fino a raggiungere l'equivalente di un'arma a
scoppio in superficie con una resa di 1.250 kilotoni: equivalente a
circa 83 bombe come quelle usate a Hiroshima in un solo ordigno.
Queste nuove testate sono sbarcate in Europa in un momento di grande
tensione determinato dalla guerra tra Russia e Ucraina e dalle
ricorrenti minacce di uso di armi nucleari da parte del Cremlino, in risposta alle forniture belliche occidentali a Kiev. Il
rafforzamento quantitativo e tecnologico del potenziale bellico
nucleare presente in Italia espone il nostro Paese e i suoi abitanti a
seri rischi per la propria sicurezza e incolumità.
Riferimenti:
Gianni Lannes, Italia USA e getta, Arianna editrice, Bologna, 2014.
https://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=5/01091&ramo=C&leg=19
https://dod.defense.gov/Portals/1/features/defenseReviews/NPR/2010_Nuclear_Posture_Review_Report.pdf
https://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=49920
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=B61
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=meloni
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