31.7.23

MALTEMPO? NO, ASFALTO E CEMENTO ARMATO!

 


 

di Gianni Lannes

Maltempo? No, malapolitica, ovvero consumo di luoghi e copertura di suoli. L’acqua piove dal cielo e cade in Italia, soprattutto in Emilia Romagna su un suolo asfaltato, cementificato, impermeabilizzato, che non può assorbirne una sola goccia. Nel Belpaese sovente la pioggia non solo non rigenera più la vita, non solo non ricarica le falde, ma si accumula in superficie e corre via rapidamente, travolgendo quel che trova dinanzi. Spesso esonda da corsi d’acqua i cui argini – e spesso anche i letti – sono stati cementificati, e le cui aste sono state «rettificate». Corsi d’acqua intorno ai quali, dissennatamente, si è costruito e ancora edificato.



L’Emilia-Romagna è la terza regione più cementificata d’Italia, col suo 9 per cento circa di suolo impermeabilizzato – contro il 7,1% nazionale, percentuale già altissima – ed è la terza per incremento del consumo di suolo nel 2021: oltre 658 ettari in più ricoperti, equivalenti al 10,4% del consumo di suolo nazionale di quell’anno.




Nel 2017 l’amministrazione Bonaccini targata piddì ha sfornato una legge definita addirittura, «contro il consumo di suolo». Una norma truccata, il cui scopo reale era consentire l'ulteriore cementificazione, come denunciato invano da molti esperti – geografi, urbanisti, architetti, storici del territorio – e associazioni ambientaliste. Così, anche grazie a questa legge si è continuato a costruire e asfaltare anche in aree protette sulla carta, in preda a un vero e proprio delirio. E dove? Lo ha ricordato su Altreconomia Paolo Pileri, docente di Pianificazione territoriale e ambientale al Politecnico di Milano:

«nelle aree protette (più 2,1 ettari nel 2020-2021), nelle aree a pericolosità di frana (più 11,8 ettari nel 2020-2021), nelle aree a pericolosità idraulica dove l’Emilia-Romagna vanta un vero e proprio record essendo la prima Regione d’Italia per cementificazione in aree alluvionali: più 78,6 ettari nelle aree ad elevata pericolosità idraulica; più 501,9 in quelle a media pericolosità che è poi più della metà del consumo di suolo nazionale con quel grado di pericolosità idraulica: pazzesco.».

I disastri annunciati sono la conseguenza di una gestione politica predatoria, alimentata per decenni politicanti incompetenti e prenditori disonesti (spesso in odore di mafia) impastati con asfalto e cemento. Che fare? Occorre voltare pagina una volta per tutte.


Riferimenti:

https://www.isprambiente.gov.it/it/attivita/suolo-e-territorio/suolo/il-consumo-di-suolo/i-dati-sul-consumo-di-suolo

https://www.snpambiente.it/wp-content/uploads/2022/08/Schede_Regionali_2022.pdf

https://demetra.regione.emilia-romagna.it/al/articolo?urn=er:assemblealegislativa:legge:2017;24

https://www.officinadeisaperi.it/wp-content/uploads/2017/09/consumo_di_luogo.pdf

https://altreconomia.it/lalluvione-in-emilia-romagna-le-lacrime-di-coccodrillo-sopra-un-consumo-di-suolo-senza-argine/

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=emilia+romagna


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