27.2.20

CORONAVIRUS IN ITALIA: FRONTIERA COLABRODO!


di Gianni Lannes

Finto rigore, controlli superficiali, polemiche sterili, confusione amministrativa, caos politico, reali ed efficaci misure di sicurezza? L'esecutivo Conte è talmente interessato alla salute e al benessere degli italiani che interpellato in merito all'epidemia corrente, a deputati e senatori (rappresentanti del "popolo sovrano") neanche risponde. Insomma, siamo al limite della latitanza istituzionale di un esecutivo fragile e senza maggioranza elettorale. Infatti, sul virus COVID-19 attualmente si sono accumulati ben 34 atti parlamentari di sindacato ispettivo (interrogazione ed interpellanze) a cui il governo Conte non ha risposto, alla stregua dell'evasività sulla Sars dimostrata dai governi tricolore dalla XIV legislatura in poi. 


mascherine di carnevale in Parlamento!


Addirittura nel corso della XVII legislatura erano emersi casi di Coronavirus in Toscana. Mentre la popolazione italiana viene allarmata da istituzioni, autorità e mass media ed alcune regioni del Nord sono già considerate "off limits" con l'imposizione di divieti, ogni giorno frotte di cinesi giungono dalla Cina in Italia come se niente fosse mai accaduto al mondo. È inquietante che nel nostro Paese i controlli siano concentrati esclusivamente sugli aeroporti di Fiumicino e Malpensa, ma solamente per chi arriva dalla città di Wuhan e non da tutta la Cina. Al contempo, un cittadino italiano ora non più spostarsi in Europa, perché non ben accetto, anzi è già considerato un infetto. Questo bel risultato diplomatico è stato forse ottenuto in breve tempo, grazie al più sgangherato governo della Repubblica che l'Italia abbia mai avuto? I politicanti italidioti cavalcano il contagio. L'Italia comunque non è il lazzaretto del vecchio continente.









In Cina le città isolate coprono un territorio di 57 milioni di abitanti a rischio di infezione, una popolazione pari quasi a quella del nostro Paese. Diversi Paesi hanno già predisposto piani di rientro per i propri cittadini bloccati a Wuhan.
Forse non sono sufficienti i controlli effettuati nei due aeroporti sulla sola temperatura corporea dei cinesi in arrivo: occorre prevenire l'epidemia, rendendo il nostro Paese protagonista di buone prassi anche dando indicazioni alle altre nazioni della UE. Invece l'esecutivo brancola nel buio alimentando la confusione nazionale.
Il "coronavirus 2019 n-CoV" può avere un'incubazione fino a 14 giorni e che, a differenza del virus della "Sars", può essere trasmesso anche durante il periodo di incubazione e persino da soggetti portatori sani (come emerso dallo studio pubblicato da "The Lancet"), con un rischio altissimo di pandemia, come dichiarato anche dalla virologa Ilaria Capua.

I passeggeri di un volo della compagnia China southern airlines, atterrati all'aeroporto di Fiumicino giovedì 23 gennaio 2020, sono stati controllati e schedati; tuttavia non si ha notizia di quali precauzioni siano state prese o meno per tutti i passeggeri dei voli precedenti provenienti dalla Cina. Come mai i passeggeri provenienti da Wuhan e atterrati all'aeroporto di Fiumicino non sono stati messi in quarantena, come opportunamente ha fatto la Cina con gli oltre 56 milioni di cittadini cinesi e stranieri delle aree intorno a Wuhan? Quali misure sono state adottate in relazione ai passeggeri sbarcati dai voli da Wuhan a Fiumicino nelle ultime due settimane o approdati altrove sul territorio italiano? Attenzione: è un'influenza aggressiva ma non la peste bubbonica.


Riferimenti:

http://www.protezionecivile.gov.it/attivita-rischi/rischio-sanitario/emergenze/coronavirus/normativa-emergenza-coronavirus 









































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