19.3.18

FELICITA’: LA NOSTRA OMBRA



 
Mondi Dauni (2018) © Gilan

di Gianni Lannes

L'incanto di un attimo vissuto. «Se non facciamo niente, non siamo niente»: è una battuta del film La forma dell’acqua (The Shape of Water). Il senso della vita è in comunione con gli altri esseri viventi. La felicità non viene dal possesso, bensì dalla condivisione di tutto. Ci segna per tutta l’esistenza e ci segue come un’ombra, però non riusciamo mai ad afferrarla appieno. Ma cos’è questo particolare stato d’animo? Forse amore, gioia, serenità, spensieratezza, contentezza, orgasmo, assenza di dolore, godimento, soddisfazione? Oppure è la più elevata forma di salute a cui tendere?

La felicità non viene dal successo o dalle cose possedute, ma dall’accettarsi per quello che siamo; soprattutto dalla consapevolezza che il bene e il male nella vita si alternano continuamente, e ciò alimenta l'idea che la vita sulla Terra abbia prosecuzione in altri mondi, che ci sia un'esistenza nascosta da cercare.

In ogni caso è un tema di interesse collettivo, un toccasana contro la dilagante depressione che attanaglia soprattutto gli occidentali (un problema che non si risolve con gli psicofarmaci), unitamente allo smarrimento esistenziale dei giovani.

Nel tempo è mutata la concezione umana e sociale della felicità, erroneamente associata al benessere, al potere, alla fama. 

Comunque, si può essere felici in ogni condizione: dipende dal senso che attribuiamo agli eventi e alle nostre esperienze; da e con quali occhi osserviamo il mondo. E, per dirla con Marcel Proust: “Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi”. Allora, la felicità è uno stato dell'anima meraviglioso e condivisibile con chi ama la vita, chi  ama il cielo, chi ama il mare, chi ama la montagna, chi ama la natura, chi ama l'immenso e la vita dopo di noi.