Gran parte dell'agricoltura in Europa, è ormai industrializzata. E l'Italia non fa eccezione. Il glifosato è il principio attivo contenuto nel diserbante
agricolo (e non solo) più diffuso al mondo, inserito nella lista delle sostanze
probabilmente cancerogene. Il glifosato è utilizzato in ben 750 prodotti per
l’agricoltura, il giardinaggio, il trattamento degli spazi urbani e che il
principio attivo è alla base di uno degli erbicidi più diffusi nel mondo, il
Round up prodotto Monsanto.
La stessa multinazionale dell’agroindustria
commercializza – come ricorda una nota dell’Associazione Agricoltura Biologica.
Aiab – “soia, mais, cotone e colza Roundup Ready tolleranti alle applicazioni
dell’erbicida che rappresentano la gran parte della superficie mondiale
geneticamente modificata”.
Per le associazioni del biologico non ci sono dubbi: il
glifosato e gli altri pesticidi “vanno banditi dalle nostre campagne e dai
nostri giardini. L’agricoltura biologica dimostra che se ne può fare a meno con
facilità e vantaggi per tutti”, afferma il presidente di Aiab Vincenzo Vizioli.
Esista una relazione diretta fra il consumo di grano così
trattato e la strana intolleranza al glutine? Uno studio della dottoressa Stephanie
Senef e di Anthony Samsel, pubblicato nel 2013 sulla rivista “Interdisciplinary
Toxicology” dimostrano un nesso concreto. Si va dall’interferenza patologica
del glifosato nei processi di malassorbimento di minerali, all’inibizione dei
citocromi, nella distruzione dei bio-batteri intestinali e nella sintesi della
serotonina; inoltre la celiachia quadruplica il rischio di cancro.
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