BIOGRAFIA

16.8.15

GLIFOSATO: CELIACHIA E CANCRO





Gran parte dell'agricoltura in Europa, è ormai industrializzata. E l'Italia non fa eccezione. Il glifosato è il principio attivo contenuto nel diserbante agricolo (e non solo) più diffuso al mondo, inserito nella lista delle sostanze probabilmente cancerogene. Il glifosato è utilizzato in ben 750 prodotti per l’agricoltura, il giardinaggio, il trattamento degli spazi urbani e che il principio attivo è alla base di uno degli erbicidi più diffusi nel mondo, il Round up prodotto Monsanto. 



La stessa multinazionale dell’agroindustria commercializza – come ricorda una nota dell’Associazione Agricoltura Biologica. Aiab – “soia, mais, cotone e colza Roundup Ready tolleranti alle applicazioni dell’erbicida che rappresentano la gran parte della superficie mondiale geneticamente modificata”. 

Per lo Iarc, che si occupa di mettere in guardia organismi internazionali e statali sui rischi associati a sostanze e anche a comportamenti che possono favorire o indurre i tumori, il glifosato è da considerare ‘probabilmente cancerogeno’, dopo una serie di test di laboratorio i cui risultati sono stati riportati dalla rivista medica ‘Lancet’ il 20 marzo scorso. Assieme al principio chimico, sono finite sul banco degli accusati altre quattro sostanze contenute in agrofarmaci: Diazinon, Malathion, Parathion, Tetraclorvinfos. Lo studio dello Iarc, oltre a riportare la ‘probabile cancerogenicità’ del glifosato, rileva inoltre una correlazione con la vulnerabilità al linfoma non Hodgkin di molti lavoratori esposti.

Per le associazioni del biologico non ci sono dubbi: il glifosato e gli altri pesticidi “vanno banditi dalle nostre campagne e dai nostri giardini. L’agricoltura biologica dimostra che se ne può fare a meno con facilità e vantaggi per tutti”, afferma il presidente di Aiab Vincenzo Vizioli.  

Esista una relazione diretta fra il consumo di grano così trattato e la strana intolleranza al glutine? Uno studio della dottoressa Stephanie Senef e di Anthony Samsel, pubblicato nel 2013 sulla rivista “Interdisciplinary Toxicology” dimostrano un nesso concreto. Si va dall’interferenza patologica del glifosato nei processi di malassorbimento di minerali, all’inibizione dei citocromi, nella distruzione dei bio-batteri intestinali e nella sintesi della serotonina; inoltre la celiachia quadruplica il rischio di cancro.

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