20.8.15

VATICANO: ARMI, DROGA, DENARO, ELIMINAZIONE DI FALCONE E BORSELLINO, HEDIA, LORNA I


di Gianni Lannes



Dopo 22 anni, paradossalmente, l'interrogazione parlamentare numero 4/09650 dell'ex giudice Carlo Palermo, non ha avuto una risposta. Il tema? Il traffico di armi e droga, nonché il lavaggio del denaro sporco, tutte operazioni illegali favorite dallo Stato italiano. Di più, l'eliminazione stragistica dei magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, con relative scorte di Polizia. E ancor prima: la sparizione di due navi con un unico raccomandatario (Nello Patella a Venezia): la Hedia nel 1962 e la Lorna I nel 1977. Si trattava di carrette del mare che sventolavano bandiere ombra e vantavano occultamente un proprietario indicibile: il Vaticano, ossia lo Ior, padrone all'epoca del Banco di Roma per la Svizzera (con sede a Lugano).



In altri termini, c'è un unico filo rosso che lega vicende apparentemente slegate nel tempo e nello spazio. Non solo: la regia nei depistaggi istituzionali è sempre la medesima: i nostrani servizi di sicurezza, al soldo del miglior offerente; altro che difesa della Repubblica e della Costituzione. Ma quale legalità?

Questo atto parlamentare ancora senza risposta governativa, è indirizzato all'allora primo ministro Giuliano Amato (oggi giudice della Corte Costituzionale) e al guardasigilli Claudio Martelli.

Comunque, già nel 1982 appare in Parlamento una mozione, mai approvata che tira in ballo il medesimo soggetto, ovvero la banca della Santa Sede, coinvolta in torbidi affari mafiosi e vendita di armi in mezzo mondo, nonché la P2, specializzata con Gelli Lico in esportazione di armi all'estero, a nazioni belligeranti (vedi il caso Inghilterra vs. Argentina, o Perù e Somalia targata Craxi), con la benedizione di San Pietro e di Palazzo Chigi.









1 commento:

  1. Bene, mi fa piacere abbia iniziato a dedicarsi all'argomento. Taoagi
    Se vuole approfondire (Taoagi Miluce)

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Gradita firma degli utenti.