di Gianni Lannes
La modificazione del clima è un'arma insospettabile. Infatti, e non a caso, la Convenzione sul divieto dell'uso di tecniche di modifica dell'ambiente a fini militari o ad ogni altro scopo ostile alla vita, meglio nota anche come ENMOD, è il trattato internazionale che proibisce l’uso militare ed ogni altro utilizzo ostile delle tecniche di modifiche ambientali. La Convenzione è stata aperta alla firma il 18 maggio 1977 a Ginevra ed è entrata in vigore il 5 ottobre 1978.
Attualmente, gli Stati Uniti d’America e la NATO
violano impunemente questo accordo sancito nel 1976 dalla risoluzione numero 31
delle Nazioni Unite.
La preoccupazione per la manipolazione dell'ambiente per scopi militari o ostili sale all’attenzione della politica internazionale nei primi anni Settanta, in seguito alla presa di coscienza sull'impatto dell'Agente Arancio, usato dalle forze militari di Washington nella guerra di aggressione al Vietnam. Gli Stati Uniti d’America avviano i negoziati con l'Unione Sovietica per esplorare le possibilità di un accordo internazionale su questo tema dopo la rinuncia all'uso delle tecniche di modifica artificiale del clima a fini ostili (1972), la risoluzione del Senato che chiede un accordo internazionale «che vieta l'uso di qualsiasi attività di modifica ambientale o geofisica come arma di guerra» (1973) e l’esame del Dipartimento della Difesa sugli aspetti militari del clima e altre tecniche di modifica ambientale, in cui viene resa nota l'inseminazione delle nuvole nella Guerra del Vietnam (1974).
Nel summit di Mosca del luglio 1974 il presidente
Nixon e il Segretario Generale Brežnev concordano di avviare discussioni
bilaterali per superare il pericolo dell'uso di tecniche di manipolazione
dell'ambiente naturale per finalità belliche.
La Convenzione, approvata dalla Risoluzione 31/72
dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1976, entra in
vigore il 5 ottobre 1978. Seguono due conferenze di revisione nel 1984 e, dopo
la Guerra del Golfo, nel 1992.
Gli stati firmatari sono 48, di cui 16 non hanno
ancora ratificato il trattato. In totale gli stati che vi hanno aderito sono
76. Tra quelli che non hanno aderito si annoverano ad esempio Francia, Inghilterra, Israele e Olanda, mentre Austria, Grecia, Lussemburgo, Portogallo, Svezia e Svizzera, pur aderendo non l'hanno ancora ratificata.
L'Italia ha firmato la Convenzione a Ginevra il 18
maggio 1977 e l'ha ratificata con la legge numero 962 del 29 novembre 1980,
approvata dal Parlamento italiano e promulgata dal presidente della Repubblica
Sandro Pertini.
La Convenzione proibisce l’uso militare e ogni
altro utilizzo ostile delle tecniche di modifiche ambientali aventi effetti
estesi, duraturi o severi. Il termine “tecniche di modifiche ambientali” si
riferisce ad ogni tecnica finalizzata a cambiare - mediante la manipolazione
deliberata dei processi naturali - la dinamica, la composizione e la struttura
del pianeta Terra, incluse la sua biosfera, litosfera, idrosfera e atmosfera,
così come lo spazio esterno.
I criteri per la definizione di tali tecniche non
sono definiti nel corpo della Convenzione ma nell’Intesa sull’Articolo I che,
riportando quanto emerso in fase negoziale, esplicita i termini: «esteso» come
riferibile ad un’area di diverse centinaia di chilometri quadrati; poi «duraturo»
come riconducibile ad un periodo di mesi o di almeno una stagione; infine, «severo»
come correlato ad un’azione che provoca danni seri o significativi alla vita
umana, naturale alle risorse economiche o altre attività.
Il divieto di guerra climatica, ovvero di utilizzo
delle tecniche di modifica del clima o di geoingegneria con lo scopo di
provocare danni o distruzioni, viene ripreso anche nella Convenzione sulla
diversità biologica del 2010.
La Convenzione contiene dieci articoli e un
allegato sul Comitato consultivo di esperti. Parte integrante della Convenzione
sono anche le intese relative agli articoli I, II, III e VIII. Queste intese
non sono incorporate nella Convenzione ma fanno parte del verbale dei negoziati
e sono stati inclusi nella relazione trasmessa dalla Conferenza del Comitato
sul disarmo all'Assemblea generale delle Nazioni Unite nel settembre 1976.
La Convenzione non tutela l’ambiente da qualunque
danno provocato dalle azioni belliche o ostili ma vieta quelle tecniche
offensive che trasformano l’ambiente stesso in un’arma, ascrivibili alle
tecniche di manipolazione ambientale. Inoltre, la Convenzione si applica solo
in caso di conflitti tra Stati, quindi sono esclusi dall’ambito di applicazione
sia l’utilizzo di tali tecniche in caso di guerre interne agli Stati sia le
sperimentazioni.
In caso di violazioni, la Convenzione non prevede
una responsabilità diretta ma richiede alle Parti di consultarsi e cooperare
tra loro. Inoltre, se uno o più stati sospettano che altre Parti stiano
violando la Convenzione, sono invitate a sporgere reclamo presso il Consiglio
di Sicurezza delle Nazioni Unite, che svolgerà le indagini. Infine, le Parti
sono invitate a sostenere gli Stati colpiti dai danni provocati da tecniche di
manipolazione ambientale. Il funzionamento della Convenzione è quindi di tipo
preventivo, teso soprattutto a evitare e minimizzare i danni tramite la
cooperazione, la consultazione, il supporto e lo svolgimento di indagini in
ogni caso di effettiva o sospetta violazione.
Oltre a vietare il ricorso a tecniche di
manipolazione ambientale per scopi bellici o ostili, la Convenzione però approva
specularmente l’utilizzo di tali tecniche per scopi “pacifici”, come ad esempio
l'inseminazione delle nuvole per provocare la pioggia e la fotosintesi
artificiale per la riduzione del biossido di carbonio.
La Conferenza di revisione del 1992 estende l'ambito
del divieto agli erbicidi e alle altre tecniche di manipolazione ambientale a
bassa tecnologia.
La legge 962 del 1980 stabilisce
inequivocabilmente all’articolo 2:
«Piena ed
intera esecuzione e'
data alla convenzione
di cui all'articolo precedente
a decorrere dalla sua entrata in
vigore in conformita' all'articolo IX della convenzione stessa. La presente
legge, munita del sigillo dello
Stato, sara' inserita nella
Raccolta ufficiale delle leggi e
dei decreti della Repubblica italiana. E' fatto obbligo a chiunque spetti di
osservarla e di farla osservare come legge dello Stato».
Pertanto, alla luce di tutto quanto enunciato e documentato
pubblicamente - su questo diario internautico - sulla guerra ambientale in atto
in Europa, e particolarmente in Italia, da alcuni anni, sollecito ed invito la
magistratura italiana competente territorialmente, ad indagare sulle attività illecite
di carattere penale, omissive e
commissive dei rappresentanti del governo italiano, a partire dal primo
ministro pro tempore Matteo Renzi (il quale ha minacciato di trattamento sanitario obbligatorio le persone che denunciano questo fenomeno), nonché del capo di Stato maggiore dell’Aeronautica
italiana, poiché l’AMI - per normativa e mandato istituzionale - ha o dovrebbe avere il
controllo dello spazio aereo nazionale (in realtà sotto l'egida della NATO).
Non solo è in atto un avvelenamento delle persone,
ma gravi sconvolgimenti del clima, indotti artificialmente, hanno provocato vittime
umane e danni economici.
riferimenti:
Legge "Ratifica ed esecuzione della
convenzione sul divieto dell'uso di tecniche di modifica dell'ambiente a fini
militari o ad ogni altro scopo ostile, con allegato, adottata a New York il 10
dicembre 1976 e aperta alla firma a Ginevra il 18 maggio 1977". Pubblicata
in G.U. n.17 del 19-1-1981 - Suppl. Ordinario
LEGGE
29 novembre 1980, n. 962
Ratifica
ed esecuzione della convenzione sul divieto dell'uso di tecniche di modifica
dell'ambiente a fini militari o ad ogni altro scopo ostile, con allegato,
adottata a New York il 10 dicembre 1976 e aperta alla firma a Ginevra il 18
maggio 1977. (GU n.17 del 19-1-1981 - Suppl. Ordinario )
LEGGE 8 ottobre 1974, n. 618
Ratifica ed esecuzione della convenzione
sull'interdizione della messa a punto, produzione e immagazzinamento delle armi
batteriologiche (biologiche) e tossiniche e sulla loro distruzione, firmata a
Londra, Mosca e Washington il 10 aprile 1972. (GU n.316 del 4-12-1974 )
Bene!...Tutti uniti contro il crimine piu efferato della storia umana! Se riuscissimo a giocare bene questa carta...VINCIAMO. Li mettiamo, alla grande, nel Sacco!
RispondiElimina