18.12.24

INFANZIA E ADOLESCENZA: ABBANDONATI AL DEGRADO E ALLA VIOLENZA!

 

foto Gilan
 

Accade nel Belpaese: ecco la generazione italiana più povera in assoluto. A colpirli è un indigenza non solo materiale ma anche educativa che compromette il futuro di circa 1 milione e 295 mila bambini e ragazzi nel nostro Paese: pari al 13,8% del totale. La maggior parte di loro vive nel sud Italia (15,5%) ma non mancano i minori in povertà assoluta anche al Nord (12,9%) e al Centro (13,1%). In generale sono loro i più poveri tra tutte le generazioni: se guardiamo infatti alla quota di indigenti presenti negli altri segmenti generazionali è evidente come siano il doppio rispetto agli anziani over 65 (6,2%) e superino di gran lunga anche i poveri presenti tra i 35-64enni (9,4%). Solo nella fascia 18-34 anni la percentuale – pari al 11,8% – si avvicina a quella dei minorenni.

I dati presentati da Save the Children in occasione del convegno “Nuovi approcci per promuovere aspirazioni e passioni di bambini, bambine e adolescenti” parlano di quasi un adolescente su dieci (9,4%) tra i 15 e i 16 anni (pari a più di centomila ragazze e ragazzi) in condizioni di grave deprivazione materiale. Una condizione che si riflette su tutti gli aspetti della vita e ne condiziona pesantemente aspettative e prospettive. Solo per citare alcuni esempi: il 30,8% non va in vacanza perché i genitori non possono permetterselo e il 16,2% rinuncia allo sport perché troppo costoso. Crescere in condizione di povertà significa anche non poter partecipare alle gite scolastiche (24%) o non avere tutti i materiali didattici (23,9%). Non solo. La consapevolezza del proprio disagio economico finisce per condizionare anche i sogni e i desideri di questi giovani che sembrano sapere con chiarezza che dovranno affrontare molti più ostacoli dei loro coetanei che vivono in condizioni economiche migliori sia per entrare nel mondo del lavoro, sia soprattutto per ottenerne uno ben retribuito. Il 67,4% di loro teme infatti che, se anche lavorerà, non riuscirà ad avere abbastanza risorse economiche, contro il 25,9% degli adolescenti che non vivono condizioni di deprivazione.

La povertà materiale porta con sé altre forme di povertà tra cui quella educativa, una delle cui conseguenze è l’abbandono scolastico. In Italia i giovani che lasciano la scuola prima del tempo sono il 10,5%, un dato che, anche se in diminuzione, è tra i più alti in Europa dopo Romania, Spagna, Germania e Ungheria.

Si tratta di bambini, bambine e adolescenti a cui mancano importanti opportunità di crescita e formazione, tra cui la possibilità di praticare sport e di partecipare ad attività culturali. Secondo i dati presentati da Save the Children per l’anno 2022, in media in Italia un minore su 4 non pratica mai sport e lo fa solo il 40,7% di chi proviene da contesti familiari con risorse economiche scarse o insufficienti.

Anche accedere ad altri servizi culturali come il teatro, i musei o il cinema diventa quasi un miraggio. Questi bambini e ragazzi vanno infatti meno a teatro (il 13% rispetto al 17% di quelli che vivono in famiglie con risorse economiche ottime o adeguate), visitano meno musei o mostre (il 26,3% contro il 34,9%) e monumenti (il 19,7% contro il 28,4%), e vanno meno al cinema (il 44,4% contro il 52,8%).

 

Riferimenti:

https://www.savethechildren.it/blog-notizie/doti-educative-promuovere-aspirazioni-e-passioni-dei-bambini 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=adolescenza

 

 

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