La libertà autorizzata mediante la coercizione e il ricatto repressivo non è libertà, ma banale concessione del potere, revocabile in qualsiasi momento e circostanza.
Non è un buon segno di salute mentale essere manipolati e plasmati da una società malata in cui la dissonanza cognitiva è la droga dilagante.
Tolleranza per le opinioni eterodosse, amore per la ragione critica, ricerca della verità, sono formule con cui i democratici occidentali - nella distopica società totalitaria e repressiva corrente - si sciacquano la bocca quotidianamente, salvo non connetterle ad alcun contenuto reale.
I moderni covidioti liberal sono quelli la cui narrativa e cinematografia glorificano a getto continuo i personaggi ‘franchi e trasgressivi’, applaudono i ribelli ‘che non la mandano a dire’, osannano gli eroi scapigliati che hanno il coraggio di dire ‘verità scomode‘; ma quando accidentalmente qualcuno se ne esce dal giardinetto ammuffito delle convenzioni mainstream, la loro reazione è solo sdegno inorridito e la richiesta di quella testa su un vassoio.
È tutta gente che ama molto gli intellettuali, soprattutto scrittori e giornalistici indipendenti, a patto che siano decorativi e pur sempre criticamente passivi, leggano le veline o siano educatamente morti.
Un essere umano sottomesso non è in quanto a dignità, un essere umano. E dove non ci sono esseri umani latita la libertà che puo' essere esclusivamente conquistata, ovvero strappata al sistema di dominio.
Gilan
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