13.7.20

VIRUS CORONA: PRETESTO DI REGIME!





di Gianni Lannes

Dalla sospensione all'annichilimento della libertà. Il nuovo coronavirus (Sars CoV2) confuso - dai governanti eterodiretti - negli atti ufficiali dello Stato italiano con la malattia (Covid 19), è solo uno sgangherato pretesto per la sottomissione generale, grazie alla cecità ormai imperante.

Io vuoti: tutti ammassati in fila come pecore nella solitudine del gregge. Paura assemblata, manipolata ed iniettata nel corpo sociale per provocare angoscia. Gli individui psicologicamente spaventati - quindi deboli - sono incapaci di difendersi. Non esseri umani ma individui distanti e separati: il contrario della comunità. La distanza sociale c'era già prima, ma ora è obbligatoria come le mascherine. Il sistema di dominio globale implementa il controllo e la sorveglianza elettronica sul genere umano. Manca solo il microchip sottocutaneo ed il vaccino, poi la sottomissione sarà completa.

A rigor di logica, perché è stato emanato lo stato d'emergenza dal 31 gennaio al 31 luglio 2020 e fino a marzo, però, il governo grulpiddino non ha fatto nulla per contenere - come la chiamano gli esperti - la cosiddetta pandemia? Ancora peggio se fosse vero che la mascherina è un dispositivo utile a contenere il contagio, perché allora il distanziamento sociale? La vera malattia portata da questa stupidità virale è la disumanità abbinata alla cieca obbedienza, soprattutto al verbo dei televirologi a pagamento.

Adesso il distanziamento sociale ha definito gli ambiti sociali per legge, anzi per decreto (incostituzionale). Ma la societa' gia' da tempo, era un assieme di biechi individualismi narcisisti. Ora le mostruose maschere sono ben visibili anche ai non vedenti.

In un'epoca stagionata dal declino di valori, il distanziamento sociale imposto dalle autorità senza un briciolo di evidenza scientifica, non ha fatto che rendere evidenti le gia' palesi distanze esistenti nella societa'. La pochezza, la fugacita', la fragilita', la frammentarieta' delle relazioni ne sono l'inevitabile conseguenza.

La trasformazione di cui siamo testimoni nella vita politica e sociale opera attraverso l’instaurazione di un banale terrore sanitario sul piedistallo traballante di una religione della salute.

La trasformazione dello stato d’eccezione in una prassi che diventerà sempre più normale, liquidera' la democrazia borghese parlamentare, trasformandola in un’altra cosa che non è ancora definita.

Innanzitutto si è limitato senza alcun motivo plausibile il primo dei diritti umani: “il diritto alla verità”. È in atto una gigantesca operazione di falsificazione della verità.

I dati sull’epidemia sono forniti dalle autorità in modo generico e senza alcun criterio di scientificità. Non ha alcun significato logico propinare una cifra di decessi senza metterla in relazione con la mortalità annua nello stesso periodo e senza specificare la causa effettiva di morte.

Non si tiene alcun conto del fatto, pur dichiarato dall'ISS, che viene contato come deceduto per Covid-19 anche il paziente positivo deceduto per infarto e per un’altra causa qualsiasi; e non si ricordano mai le cifre annuali dei morti per le diverse cause e patologie, notevolmente superiori a quelle per Covid 19.

Al discorso bisognerebbe aggiungere la mancanza di verità sulle origini del virus e sui tempi della sua diffusione, poi le indicazioni delle autorità propinate e poi capovolte (per esempio sulle mascherine),; infine il grande punto interrogativo sulle terapie e i farmaci.

Per decidere una così drastica sospensione dei diritti fondamentali (universali e costituzionali) le autorità potevano e dovevano prima spiegare esattamente, con estrema precisione e accuratezza, tutti i termini del problema al popolo e ai suoi rappresentanti parlamentari e solo valutando l’autentica realtà dei fatti si potevano poi assumere determinate misure di protezione, con tempi e modalità democraticamente deliberate e controllate (informando giorno per giorno sull’efficacia delle diverse terapie in corso). Così non è stato. E non si dica che non se n’è avuto il tempo, perché lo stato d’emergenza è stato decretato dal governo del Conte bis il 31 gennaio 2020; e per più di un mese non è stato fatto praticamente nulla, passando da una sostanziale sottovalutazione olitica a un improvviso allarme apocalittico.

Hanno mandato in onda un esperimento di massa? Nella genericità dell’allarme si è poi prodotto un panico collettivo che ha reso accettabile il peggio (“la diffusione del terrore sanitario si è appoggiato ad un apparato mediatico succube della menzogna istituzionale).


Carnevale tutto l'anno o per sempre?  “Non ci sarà un ritorno alla normalità nell’immediato futuro“. Ad annunciarlo è il direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, al soldo di Bill&Melinda Gates. “C’è una tabella di marcia che consente di controllare il coronavirus e di andare avanti con le nostre vite. Si può fare e deve essere fatto. L’ho già detto in passato e continuerò a dirlo: non importa dove un Paese si trovi sulla curva epidemiologica, non è mai troppo tardi per agire“. Lo riporta l’Ansa.Voglio essere schietto, troppi Paesi vanno verso la direzione sbagliata. Il coronavirus rimane il nemico pubblico numero uno, ma l’azione di molti governi e persone non lo riflette. L’unico obiettivo del virus è trovare persone da infettare. Messaggi ambigui dei leader stanno minando l’elemento cruciale di ogni azione: la fiducia”, ha aggiunto ancora il capo screditato dell’Oms. 

A conti fatti per la paura della morte in particolare gli italopitechi hanno accettato supinamente (e senza proteste) limitazioni della libertà che non si erano mai sognati di poter tollerare, né durante le due guerre mondiali né sotto le dittature totalitarie.

Questo stato di eccezione tricolore sarà ricordato come la più lunga sospensione della legalità nella storia del Belpese, attuata senza che né i cittadini né, soprattutto, le istituzioni deputate abbiano avuto nulla da obiettare. Insomma, un giorno (non lontano) questo periodo apparirà come uno dei momenti più vergognosi e bui della storia italiana, e coloro che lo hanno pilotato e s-governato come degli irresponsabili (incompetenti) privi di qualsivoglia scrupolo etico. Dopo l’esempio del regime cinese, proprio l’Italia è stata per l’Occidente il laboratorio in cui la nuova tecnica di governo dittatoriale è stata sperimentata nella sua forma più estrema.

Liquidazione definitiva dello Stato di diritto e della democrazia? Il fatto stesso che un totalitarismo sia stato il modello è emblematico per una nazione priva di sovranità come l'Italia. Se i poteri che governano il mondo hanno deciso di cogliere il pretesto di una pandemia - non importa se vera o simulata - per trasformare da cima a fondo i paradigmi dello Stato liberale, ciò significa che quei modelli erano ai loro occhi in progressivo, inesorabile declino e non erano ormai più adeguati alle nuove esigenze totalitarie. In fondo il liberismo non è più sinonimo di liberaldemocrazia: il potere finanziario domina anche gli Stati.

È palese che il mercatismo (propagandato dai mass media media in tutte le sue forme) ha sempre più in odio le democrazie, i parlamenti, le sovranità popolari e gli stati nazionali che rappresentano tanti ostacoli a un suo incontrastato dominio.

In Italia è lampante da anni che il Parlamento e gli elettori contano sempre meno, anzi ormai nulla.

La cosiddetta biosicurezza -sulla strada dell'eugenetica - si è dimostrata capace di determinare l’assoluta cessazione di ogni attività politica e di ogni rapporto sociale come la massima forma di partecipazione civica. Si è così potuto assistere al paradosso di organizzazioni di sinistra, tradizionalmente abituate a rivendicare diritti e denunciare violazioni della costituzione, accettare senza riserve limitazioni delle libertà decise con decreti ministeriali privi di ogni legalità e che nemmeno il fascismo aveva mai sognato di poter imporre.

La pandemia ha mostrato senza possibili dubbi che il cittadino si riduce alla sua nuda esistenza biologica e non ha più alcuna libertà, se non quella di obbedire ciecamente, rassegnandosi al peggio. Solo la stupidità è virale tra gli umani.