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di Gianni Lannes
Il progresso tecnologico? Un allontanamento dall'umanità. La tecnocrazia al posto della democrazia. Parola d'ordine: annichilire, anzi sostituire il genere umano. Il transumanesimo? Senza cuore né anima. Le macchine hanno iniziato a prendere decisioni al posto dell'essere umano, a scalzarlo visibilmente a partire dal lavoro. La cosiddetta "intelligenza artificiale" ha già introdotto alterazioni fondamentali nel processo discontinuo della nostra civilizzazione, influenzando le nostre vite in infinità di modi. Tutto positivo con gli androidi inseguendo il mito della perfezione? Esperti, mass media e politicanti spingono sempre più, ma non c'è da rallegrarsi poi tanto. Il prossimo passaggio sarà il microchip obbligatorio con il classico pretesto della sicurezza sociale, transizione comunque già in fase avanzata proprio nel belpaese, mediante il progetto Watson. Ne sia esempio l'operazione di Matteo Renzi nel 2016, quando ha ceduto all'Ibm (tramite un accordo segreto), i dati sanitari sensibili della popolazione italiana, senza il consenso informato degli interessati, nè un sussulto dell'ormai esautorato Parlamento tricolore. Svolta autoritaria, o forse proprio totalitaria. Un esperimento sociale? Attenzione a quel che non si vede e non si sa.
L'ultima invenzione sta sfuggendo di mano al controllo dei suoi stessi ideatori. L'I.A. determina già adesso una strutturale subalternità degli umani rispetto alle macchine "intelligenti". Risultato: macchine superiori e umani inferiori nella considerazione politica ed economica. A nostra insaputa è stata riconsiderata la concezione di vivente, e siamo stati collocati dall'alto un gradino più in basso, in altri termini meri consumatori. Infatti, l'intelligenza artificiale ha innescato un mutamento sociale radicale nella tradizionale gerarchia delle specie scalzate dal vertice della piramide biologica. Tale processo comporta un muamento epocale della gerarchia tra le specie viventi. Dipendenti: gli umani ora sono secondi, insomma vengono dopo le macchine.
Fantascienza? Coesistenza pacifica? No, realtà. Asimov? Un ingenuo con le sue regole auree per i robot. Nel 1968 Kubrick aveva visto molto lontano, oltre l'orizzonte del suo tempo. Governi e multinazionali (in particolare: Ibm, Amazon, Google, Microsoft, Apple, e così via) sono convinti che non ci sarà mai una rivolta delle macchine ai danni degli umani. Una macchina una volta divenuta intelligente sviluppa anche libero arbitrio e capacità di decisione indipendentemente dal suo produttore o inventore. Di conseguenza, unitamente ai suoi simili artificiali, può decidere autonomamente di considerare gli esseri umani un pericolo per le loro possibilità di riproduzione e dominio sul pianeta Terra. Non è un caso se la "singolarità unica", ovvero la possibilità di riprodurre o trasferire su supporti digitali e/o artificiali i processi cognitivi della mente umana, può essere considerata una tecnoutopia liberista del transumanesimo - propagandata ed imposta dal complesso militar-industriale - che ambisce ad esercitare la propria indiscutibile egemonia sul mondo. Le macchine costituiscono una minaccia temibilissima per gli umani, proprio perché la caratteristica fondamentale di un comportamento intelligente è la difesa e la salvaguardia delle possibilità di riproduzione della specie. La bellezza è insita nella diversità e nell'imperfezione.
Riferimenti:
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=ibm