il corpo senza vita di Aldo Moro a Roma in via Caetani (9 maggio 1978) |
di Gianni Lannes
Una vergogna istituzionale all'italiana ormai dimenticata dagli specialisti ed ignota all'opinione pubblica. Nonostante gli altisonanti proclami renziani, le carte scottanti dopo 39 anni sono ancora un
segreto di Stato, ovvero inaccessibili ai comuni mortali, in barba allo Stato
di diritto. La gente comune non deve sapere la verità indicibile.
Il 25 gennaio scorso, comunque, la camera dei deputati ha approvato l’ultima relazione della commissione Moro. Purtroppo, le commissioni parlamentari, nonostante l'impegno disinteressato di alcuni onorevoli, non hanno mai accertato nulla di significativo se non l'acqua calda. Ecco comunque, gli elementi principali acclarati, comunque già noti agli addetti ai lavori ma non di pubblico dominio.
Il 25 gennaio scorso, comunque, la camera dei deputati ha approvato l’ultima relazione della commissione Moro. Purtroppo, le commissioni parlamentari, nonostante l'impegno disinteressato di alcuni onorevoli, non hanno mai accertato nulla di significativo se non l'acqua calda. Ecco comunque, gli elementi principali acclarati, comunque già noti agli addetti ai lavori ma non di pubblico dominio.
In primo luogo, lo stato di necessità invocato da
Moro per la sua liberazione proponendo lo scambio 1 a 1, così come fu fatto nel
1973 fra lo Stato italiano (servizi segreti) e i Palestinesi per la liberazione
degli ostaggi dell’aeroporto di Fiumicino, così come specificato da Moro stesso
in 4 lettere (a Piccoli, Pennacchini, Dell’Andro e Tavani) in replica per non
ricordare gli eventi, a differenza dell’onorevole Gui, che invece confermava la
verità delle lettere Moro.
Indi, l’informativa per la quale veniva investito
il procuratore generale Gallucci il quale conduceva, avocandoli a se le
indagini , producendo atti istruttori noti solo a lui ed in seguito secretati,
che portarono al blitz del 29 maggio 1979, affidato al giudice Imposimato ed al
pm Rosario Priore (indicato da Cossiga nel 1990 quale nuovo giudice istruttore
per la strage irrisolta di Ustica).
Il tutto ha avuto conferma successivamente (1998)
attraverso le rivelazioni dell’agente sovietico Mitrokin che individuava
Giorgio Conforti quale capo delle rete spionistica del Kgb in Italia.
riferimenti:
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=MORO
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