3.5.17

ENICHEM: UNA DISCARICA SEGRETA A MANFREDONIA






di Gianni Lannes

Una montagna di scorie industriali ben nascoste nel sottosuolo in riva al mare, di cui la popolazione ignora l’esistenza. E’ il lascito dell’Eni occultato nelle cavità carsiche: una bomba ad orologeria che seguita a diffondere malattie e a mietere morti. Il segreto chimico sembrava inossidabile. Infatti nel bilancio del ministero dell’Ambiente, e della Syndial (una società targata Eni beneficiata da ingenti fondi pubblici) questo cimitero nelle viscere della terra non figura proprio. Insomma, è come se non esistesse, però da esso tracimano in mare soprattutto arsenico e mercurio. I veleni ormai sono entrati stabilmente nella catena alimentare degli ignari autoctoni, mentre i politicanti speculano sui vivi e sui morti.




C’è di peggio. Dai dati ufficiali del dicastero della cosiddetta “ecologia”, emerge che la bonifica delle note aree inquinate è ancora al punto zero, nonostante la gran quantità di denaro elargito dallo Stato e dalla regione Puglia.


 
  

 
Nel sottosuolo dell’area prospiciente il mare in località “chiusa dei santi” (agro di Monte Sant’Angelo), la multinazionale di Stato ha occultato in due grandissime caverne, enormi quantità di rifiuti pericolosi. Le istituzioni sono da tempo al corrente ma fanno sempre finta di niente. Le autorità non hanno mai rilevato questa mastodontica discarica sotterranea, che non rientra nella contabilità ufficiale del SIN istituito con legge 426 nel 1998. Il 10 gennaio dell’anno 2000, il ministero dell’Ambiente ha perimetrato le aree inquinate da bonificare. A tutt'oggi non vi è stato il ripristino dello stato dei luoghi, mentre la gente si ammala e poi muore nell’indifferenza generale.




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