E’ in atto una regressione antropologica e biologica?
Abbiamo 86 miliardi di neuroni e non li usiamo. E facciamo a meno anche del
cuore nel tempo della disumanità. Già, passione, compassione e comprensione. Invece di compulsare un telefono possiamo
riflettere, ma soprattutto amare. In questi tempi contrassegnati dall’eccesso di vuota comunicazione,
l’umanità si sta avviando verso la solitudine assoluta, rappresentata da uno
schermo di computer o di cellulare. Mi indigna vedere tanti giovani
lobotomizzati dai telefonini. Una società che non pensa più e non vede il prossimo non ha futuro.
foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati) |
Che bellezza: il piacere di pensare e non seguire
meccanicamente le pulsioni. Vediamo che produce la nostra immaginazione, quali
pensieri fluiscono basati sulla realtà, sulla contemplazione della natura e sulla dignità dell’esistenza. Scrivere
e raccogliere i propri pensieri è una terapia gioiosa partecipata agli altri. I
pensieri sono come i fiori, tanti e di diversi colori.
Immaginate di fare un viaggio di giorni e di
sbarcare sfiniti in terra straniera e sconosciuta. Immaginate di non conoscere
anima viva e dover sopravvivere anche solo per istinto. Ora
immaginate che a dover affrontare questa odissea sia un bambino, come quei
tanti che poi spariscono a migliaia dalle strutture “di accoglienza” tricolore
per alimentare il mercato criminale degli organi umani espiantati e degli abusi
sessuali.
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