20.3.15

ILARIA ALPI E MIRAN HROVATIN: ASSASSINATI PER ORDINE DEL SERVIZIO SEGRETO MILITARE ITALIANO

 Ilaria e Miran - foto Raffaele Ciriello


di Gianni Lannes

 

I mandanti dell'omicidio su commissione di Ilaria e Miran sono inseriti nei gangli dello Stato italiano. Allora, chi tirava le fila dentro il governo tricolore e dentro il Sismi? E chi c'è ancora oggi a lucrare su questi traffici illeciti, protetti e mascherati dai segreti di Stato? Soltanto il servizio segreto militare sul caso Alpi-Hrovatin ha accumulato ben 8 mila atti e li ha secretati. Questo è lo scandalo. Vogliamo aggiungere l'estromissione dall'indagine del magistrato Pititto che aveva imbroccato la pista giusta da parte, all'epoca del procuratore Vecchione? Una cosa è certa: le responsabilità e le coperture non sono da manovalanza mafiosa, bensì altolocate ai massimi livelli della repubblichetta della banane, vale a dire dalla Dc al Psi. Se Ilaria non fosse stata ammazzata a Mogadiscio, la sera del 20 marzo 1994, avrebbe dato in diretta al Tg 3 nazionale, la notizia documentata del coinvolgimento diretto del governo Italiano con i suoi apparati noti e ignoti, nel traffico ecomafioso di rifiuti e armi. Così le elezioni politiche, probabilmente non avrebbero incoronato l'incandidabile - poiché, titolare di licenze televisive - piduista Silvio Berlusconi (tessera 1816: come da sentenza della Corte d'Appello di Venezia). E singolare coincidenza, proprio il governo Berlusconi nel 2009 insabbiò la Cunski a Cetraro con l'intervento della nave Mare Oceano del sodale Diego Attanasio (alla voce David Mills)? Vero Grasso e Prestigiacomo?

Attualmente, nonostante i proclami propagandistici dell'eterodiretto governo Renzi (non eletto dal "popolo sovrano" ma imposto dal Napolitano), una mole considerevole di documenti sul caso, sono stati secretati, e dunque, risultano inaccessibili. Dai documenti ufficiali dell'International Atomic Energy Agency, emerge che l'Italia come altre nazioni occidentali ha iniziato ad occultare scorie nucleari, già negli anni Sessanta. Sono state affondate valanghe di scorie radioattive, non solo in Africa e Sudamerica, ma soprattutto nel Mar nero e nel Mediterraneo, in particolare nei mari prospicienti le coste italiane, perfino nella aree marine "protette" sulla carta.


Ecco, di seguito la mia inchiesta pubblicata il 18 marzo 2006, sul quotidiano Il Manifesto, che ha smascherato l'operazione Taormina

  Il Manifesto - 18 marzo 2006

riferimenti:

http://www.camera.it/leg17/410?idSeduta=0194& tipo=stenografico#sed0194.stenografico.tit00050.int00130
  
                 

2 commenti:

  1. Con tutte queste interrogazioni parlamentari senza risposte è ovvio che i nostri governi soffrono di analfabetismo, di ritorno o di andata non ha importanza sempre analfabeti restano, Renzi poi è talmente tonto che ti viene da piangere.

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  2. In democrazia contano le domande a chi detiene, sia pure per conti terzi (dall'estero) il potere in Italia. Le mancate risposte nascondono verità imbarazzanti per questo sistema marcio. Purtroppo, il parlamento è stato esautorato da un bel pezzo. E gli onorevoli in corso, oltretutto illegittimi poiché eletti con una legge (270/2005) incostituzionale come ha sancito la sentenza numero 1/2014 della Consulta, al massimo starnazzano. Il vero dramma è l'assenza sulla scena dell'opinione pubblica, e del cosiddetto "popolo sovrano", che non ha alcuna voce politica e neppure intellettuale.

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