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di Gianni Lannes
E’ sicuramente la più efferata tra tutte le stragi
con gas proibiti compiute in Etiopia negli anni della sciagurata guerra coloniale,
voluta dal fascismo di Mussolini ed avallata dai Savoia (1936-1941).
I fatti più cruenti risalgono al 1939, nei giorni
tra il 9 e l’11 aprile, quando la “gloriosa” aeronautica miliare italiana, oggi
zerbino dei militari nordamericani, avvistò nella regione del Gaia
Zeret-Lalomedir quello che appariva come un gruppo consistente di ribelli
etiopi. Era in realtà una carovana di mille, forse duemila, tra feriti, vecchi,
donne e bambini solo familiari dei patrioti in armi. Civili in fuga che
pensarono di trovare un riparo sicuro asserragliandosi all’interno di una grande
grotta. Vennero assediati per giorni, finché il tenente colonnello Gennaro Sora
pensò di ricorrere all’irrorazione della caverna con l’iprite, il micidiale gas
tossico già largamente impiegato dalle forze fasciste. Tutti gli assediati persero
la vita: e fu una strage tanto più agghiacciante in quanto perpetrata dal
nostro esercito ai danni di persone disarmate e indifese.
Per la cronaca contemporanea: negli anni ’35-’36 vennero condotte in Italia e negli USA sperimentazioni in strutture medico-legali sulla resistenza della pelle nera agli effetti dell’iprite.
Ancora oggi gli archivi militari italiani risultano
inaccessibili sulla attività repressiva svolta dagli italiani “brava gente”. Ci
sono ancora reticenze sull’indagine storica. Manca ancora uno studio generale
sulla produzione e sull’impiego delle armi chimiche da parte delle forze armate
tricolori.
Inoltre, a tutt’oggi le aree industriali utilizzate
in Italia per la fabbricazione dei gas proibiti dalla Convenzione di Ginevra
del 1925, non sono state bonificate: Rho (Milano), Bussi sul Tirino (Pescara),
Foggia.
Anche le forze armate di Washington ne hanno commessi di genocidi impuniti, unitamente alle forze belliche inglesi. Il 2 dicembre del 1943 il
bombardamento tedesco del porto di Bari comportò il primo caso di morte chimica
in Italia. I sedicenti Alleati a stelle e strisce avevano portato in
Italia, a bordo di navi migliaia di ordigni caricati con gas vietati a livello
internazionale, su cui attualmente vige ancora il segreto di Stati. Lo hanno scoperto
a loro insaputa alcuni pescatori di Molfetta, venuti a contatto con queste bombe
dagli involucri deteriorati, durante il lavoro in mare. Gli stessi lavoratori infortunati hanno
richiesto le cartelle cliniche, ed il Policlinico di Bari ha rifiutato di consegnarle
agli aventi diritto. Accade nel 2013 in Italia.
L'esercito italiano ha compiuto terribbili stragi ai danni dei popoli: etiopi, eritrei, somali, libici ...bisogna pero specificare che la responsabilitá morale non puó ricadere sui poveri soldati , precettati con la forza dagli sbirri . Per lo piú meridionali di estrazione popolare, per non dire l'odiata parola cafoni (contadini che alla stregua di servi della gleba venivano venduti con le terre),equipaggiati malissimo con scarpe letteralmente di cartone ,con uniformi inadeguate al clima, armi obsolete giá nella prima guerra mondiale ,scarsissime vettovaglie e provviggioni a causa della corruzzione endemica dello stato monarchico . I soldati italiani martiri sconosciuti della guerra di colonia : padri strappati alle loro famiglie ,in maggioranza analfabeti ,padroni solo della loro prole affamata , profondamente estranei ai loro ufficiali , per lo piú del nord , separati dal linguaggio ,dal ceto e dal blasone , costretti ad uccidere efferratamente per non essere giustiziati sommariamente con l'accusa di tradimento e insubordinazione ; trattati alla stregua di bestie poiché considerati inferiori utili solo alla distruzione dei subumani che si resistevano alla dominazione . Mio nonno paterno classe 1889 , inteliggentissimo ma analfabeta vi partecipó, caporale d'artiglieria veterano , sopravvissuto a Caporetto , pluridecorato per atti d'eroismo ; venne forzosamente arruolato di nuovo per la campagna d'Africa . Ne rimase scioccato per tutta la vita . Diceva "non c'é guerra giusta , l'uomo perde la sua umanitá e diventa una belva mortifera, abbiamo commesso crimini atroci contro popoli inermi , abbiamo ucciso vecchi donne e bambini senza nessuna colpa , li abbiamo spesso bruciati vivi per non sprecare le pallottole , questi erano gli ordini del generale Graziani(A QUESTO PUNTO PIANGEVA), chi si rifiutava di eseguire gli ordini veniva giustiziato sul posto dagli ufficiali o da un plotone di commilitoni ." Soleva ribadire fra le lacrime . Ho amato profondamente mio nonno la sua umanitá disarmante , il suo dolore profondo e la sua reticenza . Ho appreso dalle sue labbra di testimone diretto che LA GUERRA Ë LA PEGGIORE ABBERRAZZIONE DEL GENERE UMANO ...!
RispondiEliminaMi ha commosso il suo racconto, mi ha ricordato Bachisio Fancello morto di recente a 92anni, fu' abitante di vari campi di concentramento, così mi raccontava anche del suo caro amico colpito da una bomba (A QUESTO PUNTO PIANGEVA)
RispondiEliminaLA GUERRA Ë LA PEGGIORE ABBERRAZZIONE DEL GENERE UMANO
lo diceva anche lui Bachisio ...
Orsolina Deriu