Ali Moutaz Al Shawat (5 anni e mezzo). |
di
Gianni Lannes
Un
carro armato contro un bambino di 5 anni e mezzo. Ci vuole un bel coraggio ad
ammazzare così un pargolo. Già, ma chi se n’è accorto? Ci sono gli europei di
calcio. C’è sempre qualcosa o qualcuno che distrae l’addormentata opinione
pubblica. Ci sono Monti e Napolitano che dettano legge
indisturbati. Il genocidio dei
Palestinesi è in atto da tempo nell’indifferenza generale. Dopo l’operazione “piombo fuso a Gaza” i macellai
israeliani in divisa d’ordinanza, hanno ripreso a bombardare gli inermi civili.
Tra le vittime spiccano i bambini. Le ultime
immagini rivelano ancora atrocità. Racconta il testimone oculare, Rosa Schiano: “23 giugno 2012, sesto
giorno di attacchi israeliani su Gaza. Sale a 16 il numero dei morti, fra cui
oggi un bambino di 5 anni e mezzo, e più di 60 sono i feriti. Questa mattina,
in Khan Younis, a sud della Striscia di Gaza, un carro armato israeliano ha sparato un colpo di artiglieria uccidendo
un bambino di 5 anni e mezzo, ferendo suo padre ed altre 3 persone.
Nell'obitorio dell'ospedale Nasser ho visto il corpo segnato e senza vita del
bambino. Ali Moutaz Al Shawat aveva 5
anni e mezzo”. Non ho più parole, ma solo lacrime di rabbia, perché
l’Italia contribuisce in prima linea a questo genocidio invisibile.
Ali Moutaz Al Shawat (5 anni e mezzo). |
Memorandum bellico Italia &
Israele - Grazie al Presidente della
Repubblica Giorgio Napolitano, a Berlusconi e prima ancora a Prodi (già al soldo di Rockfeller) e a
tutto il Parlamento italiota, da 7 anni imperversa la Legge
17 maggio 2005, n. 94: “Ratifica ed esecuzione del Memorandum d'intesa tra il
Governo della Repubblica italiana ed il Governo dello Stato di Israele in materia
di cooperazione nel settore militare e della difesa, fatto a Parigi il 16
giugno 2003”. L’intesa è stata firmata
dall’allora ministro Antonio Martino
(aspirante piduista). Nel biennio, dal novembre 2004 al maggio 2006, in cui è
stato ministro degli Esteri, il camerata Fini,
grazie ai suoi viaggi in Israele, ha dimostrato di aver compreso le esigenze
del sionismo, ed ha infatti allestito allo scopo una di quelle leggi devastanti
e silenziose, di cui i cittadini sono ignari per eccesso di informazione. La normativa in oggetto (legge 94/2005) si
limita ad approvare un "Memorandum" di cooperazione militare tra
l'Italia ed Israele, omettendo peraltro il testo del Memorandum stesso. Il
memorandum risulta memorabile non solo per ciò che dice, ma anche per ciò che
fa intendere, dato che, dopo aver elencato tutta una serie di campi di collaborazione
militare con Israele, afferma in pratica che non bisogna porre limiti alla Provvidenza,
quindi altri tipi di cooperazione sono possibili. In sostanza, cosa prevede questa intesa? Si
tratta di un accordo generale quadro che regola la cooperazione tra le parti
nel settore della difesa, nel cui ambito potranno essere conclusi accordi
tecnici specifici. I campi di cooperazione comprendono, tra l'altro,
“l'interscambio di materiale di armamento”, “l'organizzazione delle forze
armate”, “la formazione e l'addestramento del personale militare”, “la ricerca
e sviluppo in campo militare”. Sono previsti, a tale scopo, “scambi di esperienze
tra gli esperti delle due parti”, “partecipazione di osservatori ad
esercitazioni militari”, “programmi di ricerca e sviluppo in campo militare”. In
questo modo l'industria militare e le forze armate italiane sono state coinvolte in attività di cui nessuno
(neppure il Parlamento) è stato messo a conoscenza, perché il memorandum
stabilisce che “le attività derivanti dal presente accordo saranno soggette
all'accordo sulla sicurezza”, il quale prevede la massima segretezza. Un
accordo politico, quindi, non solamente tecnico: come sottolineano i ministri
Fini e Martino, “un preciso impegno politico assunto dal governo italiano in
materia di cooperazione con lo stato d'Israele nel campo della difesa”. E
questo corrisponde agli “interessi strategici nazionali”. Gli interessi di chi?
Non certo quelli della pace, dei diritti della popolazione palestinese e del
diritto internazionale: questo accordo arriva proprio dopo pochi mesi dal
parere consultivo con cui la Corte internazionale di giustizia, massimo organo
giudiziario mondiale, ha stabilito che “l’edificazione del muro che Israele,
potenza occupante, sta costruendo nel territorio palestinese occupato, ivi
compreso all’interno e sui confini di Gerusalemme Est, e il regime che lo
accompagna, sono contrari al diritto internazionale”. Conseguentemente, secondo
la Corte, Israele è tenuto a cessare i lavori relativi al muro, a smantellare i
tratti già costruiti, ad abrogare gli atti regolamentari e legislativi che vi
si riferiscono e a riparare tutti i danni causati. Non aiuta il difficile
processo di pace necessario tra israeliani e palestinesi aumentare il carico di
armamenti presenti nella regione – e che Israele debba essere spinta a
rispettare i diritti umani della popolazione palestinese e il diritto
internazionale, a partire dalle numerose risoluzioni dell’Onu completamente
disattese dai governi israeliani.
Portaerei mediterranea - Oltre alla partecipazione di Israele
all’ultima sperimentazione Nato nel Mediterraneo (Proud Manta 12) recentemente Israele e
Italia hanno effettuato delle esercitazioni aeree in comune. Anche l'anno
scorso si erano svolte esercitazioni nel deserto del Neghev e nella base sarda
di Decimomannu. Scopo della simulazioni
era un attacco missilistico/aereo contro obiettivi posti a grande
distanza. In questi giorni Israele sta testando un missile intercontinentale
con gittata di 7000 chilometri . nella sua base di Palmachim. Alle
esercitazioni in Sardegna hanno partecipato aerei israeliani F-16, Hercules per
il rifornimento. L'aviazione italiana ha utilizzato degli AMX, Tornado, F-16s e
degli Eurofighter Typhoon. Un numero di squadroni di F-15 e F-16 partiti dalle
basi di Nevatim e di Tel Nof hanno preso parte a manovre a bassa quota, di
combattimento e di intercettazione a lungo raggio. Fonti dell’aviazione israeliana
hanno riferito che è stato permesso di volare su tutta l’isola sarda, la cui
area equivale a quella di Israele. In questa circostanza, per la prima volta
Israele ha inviato un nuovo aereo radar militare (AWACS) chiamato Eitam. Il
“team rosso”, quello italiano, ha svolto il ruolo del nemico ed entrambi gli
schieramenti hanno simulato intercettazioni. Le manovre a bassa quota sono
state importanti per le missioni nelle quali è richiesto impedire
l’individuazione da parte del radar del nemico.
Ci
sono anche altri aspetti paradossali in questo patto di collaborazione militare
Italia-Israele, dato che, per iniziativa dell'ultimo Governo Prodi e del suo ministro degli Esteri D'Alema, truppe italiane sono presenti
in Libano come “forza di pace” con compiti di interposizione; come se l'Italia
potesse rivestire un ruolo neutrale nei confronti di un Paese con il quale
intrattiene un patto di collaborazione militare, che non è meno operante per il
fatto di essere ignoto alla gran massa di italiane e italiani dormienti. I criminali
siedono tra le più alte cariche dello Stato tricolore: impossibile
negare l’evidenza. Hanno le mani che grondano di sangue innocente, grazie alla
nostra passività. Mandiamoli tutti a casa e liberiamo il belpaese da questa
tirannia ovattata.
Legge 17 maggio 2005, n. 94
"Ratifica ed
esecuzione del Memorandum d'intesa tra il Governo della Repubblica italiana
ed il Governo dello Stato di Israele in materia di cooperazione nel settore militare
e della difesa, fatto a Parigi il 16 giugno 2003"
CRIMINI DI GUERRA IMPUNITI CONTRO POPOLAZIONI CIVILI INERMI
co.il/2012/06/sesto-giorno-di-attacchi-israeliani-su.html
Ali Moutaz Al Shawat (5 anni e mezzo). |
...la rabbia lo sgomento non ha fine nei sinceri democratici nel vedere questa morte continua di bimbi palestinesi, la rabbia monta ancor più per l'indifferenza mostrata da parte delle nazioni "occidentali democratiche" che con il loro silenzio "assenso" mostrano complicità con questi efferati assassinii al soldo dei sionisti!
RispondiEliminaVittorio Arrigoni dall'alto di dove si trova adesso,è contento,perchè la sua morte non è stata invana...altri proseguono il suo lavoro.
RispondiEliminaAvrei preferito Vittorio Arrigoni vivo e vegeto. Palestinesi ed israeliani in pace! Invece...
RispondiEliminaHo postato l'articolo anche se mi ero ripromesso di evitare immagini come quelle di Alì.
RispondiEliminaBuongiorno Mondo
IL dolore la rabbia salgono ma non la rassegnazione
RispondiEliminaquella no!!!
Non smettiamo di credere in un mondo migliore, grazie Gianni. Vittorio sarà per sempre nei nostri cuori, come tutte le vittime di questo genocidio.
RispondiEliminaQuesto tutto grazie ai potenti e ai loro interessi economici !
RispondiEliminaOgni guerra e' fatta solo per interessi economici, a favore del potere...assoldando il popolo che piu' e' povero e meglio si comanda.
Tutto e' iniziato da quando....http://www.mareasistemi.com/TESLA.html
Gianni dove sei......
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