Antartide. |
Gianni
Lannes
Il destino dell’umanità sembra
segnato inesorabilmente dallo scioglimento
dei ghiacci “perenni”, a causa della guerra ambientale scatenata dalle “grandi
potenze” militari, in primis, Usa e Russia. E mentre una parte del mondo si interroga sul
surriscaldamento del pianeta Terra provocato dalle attività belliche più o meno
segrete, c’è chi invece sullo scioglimento dei ghiacci ha messo su un affare.
«Un sapore unico, sconosciuto per
milioni di anni»: è lo slogan delle Iceberg Industries, società canadese che ha
studiato il modo per rendere potabile l’acqua degli iceberg apparsi
all’orizzonte dei Grandi banchi di Terranova. Con un sistema di filtraggio
innovativo, la Iceberg Industries utilizza quei ghiacci per produrre un’acqua
ricca di minerali. Nonostante i prezzi esorbitanti, le richieste sono alle
stelle. Occorre qualche ora per perlustrare la zona e individuare i siti
migliori. Sulle coste di Terranova e del
Labrador gli iceberg hanno appuntamento con la terraferma. Per gli abitanti di
quei luoghi l’arrivo di queste isole di ghiaccio annuncia la buona stagione.
Di ritorno dal volo mattutino
Morris Murphy è impegnato a preparare una pesca fuori del comune. L’ingegnere
di Saint Jean ha messo a punto una tecnica per imbottigliare gli iceberg. Una
risorsa inesauribile in una regione più abituata alla pesca del merluzzo.
L’idea gli è venuta nella sua casa a picco sulla scogliera. L’imbarcazione
costruita per raccogliere il ghiaccio è unica nel suo genere. Altro non è che
una gru poggiata su un’enorme serbatoio dell’acqua. Una macchina bizzarra alla
quale i marinai si sono abituati. La Borealis II trascorre in mare diverse
settimane. Secondo le ultime indicazioni alcuni iceberg sono stati avvistati a
una decina di ore di navigazione. È un percorso piuttosto impegnativo perché
gli iceberg obbligano a continui slalom. Alcuni incutono più paura di altri.
Quelli piatti ad esempio? «Si, sono il nostro peggiore incubo. Gli iceberg
normalmente li avvistiamo grazie al radar, ma quelli piccoli non sempre vengono
rilevati. E fanno brutti scherzi. Con quelli grandi non abbiamo problemi». Gli
iceberg arrivano direttamente dalla Groenlandia: è il ghiaccio della calotta
polare che dà origine a questi blocchi alla deriva. Poi iniziano un lento
viaggio verso sud est trascinati dalla corrente del Labrador. Ed è proprio
questa corrente che li guida sulle coste di Terranova. Alcuni raggiungono
perfino la corrente del Golfo, ma poi finiscono per rompersi e sciogliersi.
L’iceberg ideale è piatto nella parte superiore e non esce dall’acqua di oltre
3-4 metri. La parte dell’iceberg che emerge dall’acqua rappresenta solo il 10
per cento della sua massa totale. Sorvolare la zona può sembrare insignificante
ma è indispensabile per individuare una massa di ghiaccio di diverse
tonnellate. «Col rimorchiatore e la nave siamo obbligati a manovrare sempre
attorno a questo blocco di ghiaccio che non poggia sul fondo ma galleggia -
spiega Morris - Ci aiutiamo con i motori per appoggiarci e renderlo stabile».
Ad ogni carico la gru solleva 500 chilogrammi di ghiaccio. Anche se l’idea di
imbottigliare gli iceberg è piuttosto recente, quest’ “oro blu” ha sempre
esercitato un’attrazione sugli esseri umani. Qualcuno aveva perfino pensato di
trainare degli iceberg fino in Medio Oriente o in Africa per poi venderli a
peso d’oro. Ma il costo del trasporto e, soprattutto, la deperibilità stessa
del ghiaccio hanno fatto arenare questi progetti. Tutta l’acqua raccolta a
bordo della Borealis II viene immagazzinata in vasche sterilizzate. In fondo
alla stiva un dispositivo di filtraggio provvede a trattenere tutte le
impurità.
L’attenzione dedicata a questa
acqua è tutt’altro che un dettaglio, perché questo tipo di attività potrebbe
diventare una delle più redditizie del mondo. La difficoltà sta nel convincere
i consumatori. Oltre ai filtri e a particolari accorgimenti, l’acqua viene
regolarmente analizzata in un laboratorio indipendente sulla terraferma.
Vecchia di diverse migliaia di anni, quest’acqua è simbolo di purezza. Non
dovrebbe essere stata in alcun modo alterata dall’inquinamento industriale, da
metalli pesanti o da altre contaminazioni esterne. Ma ciò non significa che sia
pura al cento per cento, che non contenga alcun microrganismo o virus. Il
rischio di risvegliare un virus di 10 mila anni sembra quasi infondato, e quindi
non c’è molto da preoccuparsi. Ma la macchina commerciale è già in moto.
L’acqua di 12 mila anni d’età, con la sua provenienza deve sedurre ora i
consumatori di tutto il mondo. Ma ha un prezzo. «E’ più cara delle altre per
via dei costi elevati legati alla raccolta e all’imbarcazione» ripete Morris.
Dopo un pò di insistenza il responsabile dell’impianto di imbottigliamento
ammette che «si tratta di un prodotto d’èlite, d’acqua di alta qualità. E’ per
la gente dell’alta società: il consumatore medio non la comprerà». Lester e gli
altri marinai continuano a cacciare gli iceberg. Quando ricordiamo loro il
denaro che quest’acqua può fruttare, la risposta è piuttosto ironica. «Ne
abbiamo qualche cassa a bordo». Come la trovate? «Buona, ha un buon sapore, ma è
pur sempre acqua. C’è chi è disposto a pagare 10 euro per una bottiglietta». E’
un business? «Si, è un ottimo affare, al momento a bordo ne abbiamo più
di 100 mila litri».
L’attenzione dedicata a questa acqua è tutt’altro che un dettaglio, perché questo tipo di attività potrebbe diventare una delle più redditizie del mondo......
RispondiEliminaAvendo contaminato tutto si va a cercare ovunque... presto su Marte.... Il ruscello dietro casa sarà più distante, anzi inesistente...
La corsa ai tesori .... Oro Blu ...
Giusto per mettere nel contesto, mi sa che ci sta.
Raggiunto il lago sotto
i ghiacci dell'Antartide
Dopo 15 anni di trivellazioni, gli scienziati russi sono giunti alla superficie del lago Vostok, sepolto da 25 milioni di anni sotto 4.000 metri di ghiaccio.
http://www.nationalgeographic.it/natura/2012/02/07/news/raggiunto_il_lago_sotto_i_ghiacci_dell_antartide-836146/
Un opera faraonica che avrà avuto un suo significato per la guerra alla Libia. L'opera stava per concludersi.
Il Grande Fiume Fatto dall'Uomo
Molta dell'acqua in uso oggi in ogni parte del mondo viene estratta da giacimenti sotterranei chiamati "acquiferi."
http://aspoitalia.blogspot.it/2007/04/il-grande-fiume-fatto-dalluomo.html
In che condizioni versa oggi questo megaimpianto.. ma è un altro discorso..mi veniva in mente...