12.11.24

ITALIA: BILANCIO DI GUERRA!

 

Italia - foto Gilan
 

 

di Gianni Lannes

31 miliardi e 295 milioni: a tanto ammontano attualmente i soldi pubblici dilapidati per le spese militari dal Governone Meloni. Se questa torta fosse equamente divisa ad ogni Comune d'Italia spetterebbero 4 milioni di euro. Invece, la scure si abbatte ovunque, a partire da Roma dove verranno a mancare 22 milioni alla spesa corrente dopo i 23 sottratti l'anno scorso. C'è di peggio: la nuova legge di bilancio dell'esecutivo di centro destra scommette sull'economia di guerra e aumenta del 12 per cento le spese belliche, mentre taglia ancora i servizi pubblici dalla sanità ai trasporti, alla scuola e all'università.

La legge di bilancio dell'esecutivo meloniano è come la tasca di Eta Beta: all'ultimo fuoriescono sempre nuove sorprese. Lo Svimez ha appena denunciato un altro pasticcio sulla "decontribuzione Sud" e altri fondi destinati al Mezzogiorno d'Italia. Nei prossimi tre anni saranno persi ben 5,3 miliardi di euro. Come nel recente padssato, finiranno anche questi quattrini pubblici ai fabbricanti di armi? In compenso saranno definanziati trasporto pubblico e sanità a cui mancheranno nel 2030 altri 19 miliardi di euro (fonte Gimbe), per la gioia del settore privato a caro prezzo. Con le banche è tutto uno scherzo: oggi anticipano un contributo biennale di 1,7 miliardi che però sarà restituito tra due anni.

Insomma, l'austerità è solo per la massa di poveracci che non arrivano mai alla fine del mese con l'inflazione galoppante al 17 per cento e un potere d'acquisto dei salari ormai stracciato.

Che fare? Un governo sociale punterebbe su una vera riforma fiscale, magari tassando la rendita, il patrimonio, le ricchezze accumulate impunemente. Nella realtà odierna quelli che continuano a pagare sulla propria pelle sono i giovani precari supersfruttati, i pensionati e i lavoratori dipendenti, mentre il settore agricolo e artigianale muore d'asfissia burocratica.

 

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