Tirino (località S. Martino a Capestrano) - foto Gilan |
di Gianni Lannes
Hai mai visto il Tirino (o Tritano) che nasce dal
Gran Sasso e corre verso l'Adriatico tuffandosi nell'Aternum
confluendo nel Pescara, dove sfilano brandelli dell'antica strada
romana Claudia Nova e gli uomini oggi fanno strage di alberi
plurisecolari? C'era una volta una gigantesca cascata poi annientata con la benedizione di un amen. Prima ancora di Bussi Officine c'era un tempo una comunità di pescatori stanziali, economie legate alla vite e alla maioliche, tutte inesorabilmente soppiantate dalla modernità cancerosa. Qui dove scorre un fiume sfruttato, anzi rubato e comunque non muore la bellezza naturale nonostante la predatoria azione antropica, c'era una volta un paradiso terrestre attorniato da mulini medievali ormai abbandonati e diroccati. Colori, suoni, riflessi, visioni e paesaggi primordiali resistono al peggio e si oppongono al fallimentare dogma industriale persistente nella mentalità locale. Il Tirino non è un oggetto qualunque ma un soggetto straordinario, vivo e vitale.