"La meglio gioventù" - foto Gilan |
di Gianni Lannes
L'Italia non è un paese per i giovani, in realtà neanche per i bambini. Dominano e prevalgono tendenze virali: sfruttamento, cinismo, precarietà, indifferenza e povertà.
La meglio gioventù emigrata è il triplo di quella indicata
dall'Istat. Ad attestarlo è uno studio realizzato dalla “Fondazione
nord est” insieme all’associazione “Talented Italians in the
UK”. Questa ricerca è basata sull’osservazione di fenomeni
statistici: l’ondata migratoria dei “cervelli in fuga” registra
dimensioni imponenti. Mentre
l’attenzione collettiva si concentra sul calo della natalità e
sull’afflusso di migranti, si trascura un fenomeno rilevante. Per un giovane che emigra
dall’Italia verso l’estero registrato dalle statistiche, ne
corrispondono in realtà tre effettivi. La scoperta è l’esito di
un incrocio tra i dati Istat e quelli degli uffici statistici degli
altri paesi europei. Politica e società? Latitanti. Come potrà mai progredire l'Italia se perde le sue energie migliori?
Secondo l’Istat, nel periodo compreso tra il 2011 e il 2021 sarebbero stati 377mila gli italiani tra i 20 e i 34 anni a emigrare verso i principali paesi europei economicamente avanzati. Cifra che, moltiplicata per tre, sale a quasi 1,3 milioni. La causa della sottostima risiede nel divario che si crea tra il numero dei giovani emigrati che si iscrivono all’Anagrafe italiani residenti all’estero (Aire), e che poi risultano conteggiati nei dati Istat, e quelli risultanti invece dagli uffici statistici dei paesi europei di arrivo, più vicini a quelli effettivi.
Oltre frontiera i giovani vengono responsabilizzati, resi autonomi sul piano decisionale, ascoltati e se meritevoli e professionalmente promossi, a prescindere dall’età e dal titolo di studio. Nel Belpaese, prima di arrivare a qualunque posizione bisogna essere sfruttati a dovere fino alla vecchiaia.
Nel Belpaese le migliori menti creative sopravvivono ai margini della società o emigrano all'estero, mentre i peggiori individui bivaccano nei punti chiave delle istituzioni. L'eterodiretta Italia nel 2023 (succursale e colonia United States of America), priva di indipendenza e libertà dove avanza la povertà materiale e culturale, dove domina il pervasivo profitto economico e le persone si trasformano in merci a buon mercato, è ormai luogo di malessere, infatti il benessere è in fondo alle priorità di tutto il sistema, a partire da quello scolastico sempre più arretrato, dove contano soltanto le prestazioni in termini di meri voti e gli studenti di ogni età sono confinati in gabbie mascherate, prive di socializzazione spontanea. Da noi prevale ancora il familismo amorale e il nepostismo sfacciato sovente sospinto dalla corruzione dilagante, mentre si favorisce la competizione e le capacità individuali vengono misurate sulla base di voti più o meno alti, che ne condizioneranno il percorso di studi. In tal modo gli individui - a partire dall'infanzia - vengono plasmati sui risultati ottenuti, non in base alle reali capacità, doti e inclinazioni. Occorre, invece coltivare talenti per arrestare il declino e la fuga dei cervelli. In un mondo a misura di essere umano, tutti devono avere le stesse opportunità di istruzione, nelle medesima condizione di poter apprendere in armonia e condivisione. Bisogna osare e andare contro la corrente di massa. Il futuro a partire dal presente è nel valore dei giovani.
Riferimenti:
https://www.fnordest.it/gate/contents/documento?openform&id=207F7347275379C9C1258A4E002C8CCC
https://www.istat.it/it/archivio/281182
https://www.istat.it/it/files//2023/02/REPORT_MIGRAZIONI_2021.pdf
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2024/02/unaltra-umanita.html
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