foto Gilan |
di Gianni Lannes
I numeri non barano: ha vinto nettamente l'astensionismo, non la Meloni e Schlein. Infatti alle elezioni europee del 2024 ha votato appena il 49,7 per cento degli elettori, ovvero meno di uno su due. L'astensione è legittima in considerazione delle finzioni covidiote prevalenti nell'ex giardino d'Europa. In una democrazia liberale l'astensione è una più che essenziale manifestazione di volontà dissenziente. Il voto rimane un dovere civico, però ciascuno è libero di interpretarlo a suo modo: anche non votare è un sistema legittimo per esercitare questo diritto. Le motivazioni del non voto come della scheda bianca volutamente annullata sono tante, ma alcune prevalgono su altre. Quella fondamentale è: non voto perché non mi riconosco in alcune delle proposte avanzate in campagna elettorale. La seconda motivazione: i politicanti sono impresentabili e fingono di accapigliarsi tra loro. Oggi in Italia il popolo dei non votanti è maggioranza assoluta. Chi non vota ha ottime ragioni e merita rispetto. Votare quando la competizione elettorale è truccata non è molto più civico e democratico che astenersi. Lo Stato di diritto non è l'equivalente di un regime partitocratico eterodiretto dall'estero, in un Belpaese privo di sovranità e indipendenza.
Riferimenti:
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2024/06/dittatura-europea.html
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2024/06/finzione-tricolore.html
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