23.9.20

VACCINO ANTINFLUENZALE: INUTILE E PERICOLOSO!

 




di Gianni Lannes

Opposizione politica? Il vaccino antinfluenzale sarà obbligatorio per tutti in Italia, grazie alla mozione degli onorevoli forzitalioti Mandelli e Gelmini, sottoscritta anche da alcuni parlamentari della Lega. Perché i politicanti italopitechi non danno il buon esempio vaccinandosi per primi? Si fa credere che chiunque mostri la febbre, se vaccinato, debba covare il temibile Sars Cov-2. Benjamin J. Cowling, primo firmatario dell’unico studio randomizzato sui bambini e l’epidemiologo della Sapienza Stefano Petti di recente hanno analizzato ed elaborato i dati Eurostat ed ECDC sulla mortalità da Covid-19 in alcuni Paesi comparandola ai vaccinati contro l’influenza. Ecco le conclusioni:

«Abbiamo osservato che vi è stata maggiore mortalità da Covid nei Paesi con maggiore copertura vaccinale fra gli over 65- che sono: Gran Bretagna (oltre 70%), Norvegia, Italia, Spagna, Portogallo, Irlanda, tutti oltre il 50% – rispetto a quelli con bassa copertura, Turchia, Lettonia, Estonia, Polonia, Romania, Bulgaria, tutti al di sotto del 10%».

Massimo Fioranelli medico e docente universitario, ha le idee chiare:

«Il paradigma sanitario occidentale era cosi fragile che è crollato su un virus realmente mai isolato, dalle dimensioni microscopiche di 120 micron.

Il mondo e tutti i ragionamenti epidemiologici sono bloccati su un test, la Pcr, che non è riconosciuto correntemente come uno standard di correlazione clinica. Pcr e dosaggi anticorpali non hanno una minima validazione scientifica. Il tampone (Rt-Pcr per Sars-Cov-2) ci indica solo la presenza di quel determinato virus. Non ci può indicare la quantità, per i limiti insiti al test. Non ci può informare se l’ipotetico agente ritrovato abbia il ruolo di patogeno od una presenza innocua».

L’obbligo vaccinale viola precisi articoli della Costituzione repubblicana italiana. Nessun farmaco può essere somministrato senza il consenso dell’interessato (infatti, occorre firmare oppure non sottoscrivere un consenso informato).

Per ora nel Lazio e in Campania il diritto al lavoro e alla socialità viene vincolato all'iniezione vaccinale, senza, non si può nè lavorare nè partecipare a centri di aggregazione. In queste due regioni è obbligatorio vaccinarsi contro l’influenza. Il provvedimento costringe alla vaccinazione - attualmente tramite ordinanze regionali - i residenti dai 65 anni in su e tutto il personale sanitario. Chi fra medici, ostetriche, infermieri rifiuterà, non potrà lavorare, mentre chi il lavoro non ce l’ha, non potrà frequentare i luoghi ricreativi (centri anziani). La motivazione degli amministratori si basa sull’assunto non dimostrato che le persone che riceveranno il vaccino “non si ammaleranno di influenza e non affolleranno gli ospedali”.

I riscontri medici provano ben altro. Infatti, è stata appena pubblicata (Giovanni Fioriti editore, 2020) un’antologia di 62 pagine, dal titolo Vaccinazione antinfluenzale: che cosa dicono le prove scientifiche. Il volume è a cura di alcuni medici: Alberto Donzelli, Daniele Agostini, Paolo Bellavite, Adriano Cattaneo, Piergiorgio Duca, Eugenio Serravalle. Nel testo si legge:

«…le ricerche più valide su anziani hanno dimostrato l’utilità del vaccino anti influenzale solo nei cardiopatici in fase attiva, mentre per non cardiopatici le prove non hanno mostrato una tendenza favorevole. Lo stesso sembra valere per la vaccinazione indiscriminata di donne gravide e bambini. Anche per sanitari mancano prove valide di benefici netti, e comunque un obbligo non sembra compatibile con l’ordinamento vigente».

Inoltre, gli studi svolti nel corso degli anni mettono in evidenza che vaccinarsi contro l’influenza stagionale:

«Ha un’efficacia moderata nei confronti dell’influenza, ma non è efficace verso le ben più numerose sindromi influenzali da virus diversi da quelli dell’influenza”. Non solo. “In base ad alcuni studi potrebbe aumentare altre infezioni respiratorie (interferenza virale), comprese alcune da coronavirus (anche se mancano prove rispetto al SARS-CoV-2). Non è comunque stato chiarito se sia risultata associata a prognosi migliore negli affetti da COVID-19».

I predetti camici bianchi non hanno dubbi in merito: «Le migliori prove scientifiche suggeriscono di rinunciare all’obbligo e una moratoria sull’estensione della vaccinazione, finché nuove ricerche valide, pragmatiche, indipendenti da interessi commerciali diano risposte basate sulle prove ai tanti interrogativi sollevati».

Dall’unico studio randomizzato fatto su bambini da 6 a 15 anni, intitolato Aumento del rischio di infezioni da virus respiratorio non influenzale associate alla ricezione di vaccino antinfluenzale inattivato, è emerso che il gruppo dei vaccinati è sì protetto dall’influenza, rispetto al gruppo a cui è stato dato un placebo. Ma si ammala molto di più di malattie respiratorie. Il lavoro risale al decennio scorso. Osservati 115 bambini per 9 mesi e suddivisi in due gruppi. Il gruppo dei vaccinati ha avuto 30 influenze in meno rispetto al gruppo del placebo ma più di 302 infezioni da virus non influenzali confermati virologicamente. Attestano gli autori:

«Fino ad eventuali altri studi randomizzati con gruppo di controllo che ne ribaltino i risultati, questo lavoro mette radicalmente in dubbio l’opportunità dell’antiinfluenzale in età pediatrica».

Il medesimo fenomeno si è registrato in uno studio di coorte su quasi 700 bambini (Rikin et al. 2018). L’interferenza virale è stata rilevata anche in adulti militari Usa (Wolff, 2020). Gli adulti vaccinati con anti influenzale «hanno mostrato meno influenze e meno para influenze e infezioni da virus respiratorio sinciziale ma un aumento significativo di infezioni da coronavirus (+ 36% anche se non circolava ancora il Sars-Cov-2), da metapneumovirus (+56%) e dall’insieme dei virus non-influenzali (+15%) oltre a un aumento quantitativamente ancora maggiore di malattie respiratorie in cui non si è potuto identificare il patogeno (+59%). L’eccesso netto di patologie respiratorie nei vaccinati è risultato importante».

È stato appena autorizzato un nuovo vaccino antiinfluenzale ad alto dosaggio, Efluelda della Sanofi, che contiene 3 ceppi diversi da quelli raccomandati dall’OMS.

Per gli esperti indipendenti si tratta di un’ulteriore criticità :

«In base ai ceppi virali in circolazione nel mondo, il Global Influenza Surveillance Network dell’OMS, in collaborazione con i National Influenza Centres (NIC), aggiorna ogni anno la composizione del vaccino antinfluenzale. Sorprende, dunque, l’autorizzazione di un vaccino che, su 4 ceppi, contiene 3 ceppi diversi da quelli raccomandati dall’OMS per la stagione 2020-21 (pag 30, tabella 7.1)”.I virus dell’influenza sono 3 o 4; quelli che provocano le sindromi influenzali (influenza like illness) e che hanno sintomi non distinguibili dall’influenza sono centinaia. Il vaccino protegge dai primi 4. Ma i vaccinati contro i primi 4 virus sono più soggetti a contrarre virus respiratori».

 

Riferimenti:

https://academic.oup.com/cid/article/54/12/1778/455098

http://old.iss.it/binary/publ/cont/ANN_18_01_13.pdf

 

http://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=1/00349&ramo=C&leg=18 

https://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=85229

 

http://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=1/00379&ramo=C&leg=18 

http://www.regione.lazio.it/rl/coronavirus/wp-content/uploads/sites/72/Ordinanza-Z00030-17-04-2020.pdf


https://www.libreidee.org/2020/07/medico-miserabili-hanno-trasformato-il-covid-in-catastrofe/

https://www.globalresearch.ca/back-school-without-masks-social-distancing-advises-sickkids-hospital/5719018

https://www.researchgate.net/publication/342145787_Vaccinazione_antinfluenzale_che_cosa_dicono_le_prove_scientifiche_Vaccinare_in_modo_indiscriminato_anziani_gravide_bambini_e_sanitari_puo_risultare_piu_dannoso_che_utile


Gianni Lannes, VACCINI DOMINIO ASSOLUTO, Nexus edizioni, Battaglia Terme, 2017.

Gianni Lannes, VACCINI CAVIE CIVILI E MILITARI, Nexus edizioni, Battaglia Terme, 2018.

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