Il referendum di ieri, 13 novembre
2016, ha dato ai cittadini di Manfredonia un grande risultato, con la
partecipazione al voto di 25.729
cittadini, il 52,33 %, che per i tempi che corrono, oltretutto
in un referendum consultivo, sono davvero tanti. In più, la vittoria del NO è stata schiacciante sui pochi SÌ, che
hanno raggiunto una percentuale inferiore al 4 %, nonostante la vergogna di chi
ha creduto di poter comprare la nostra anima con panettoni sponsorizzazioni ed
altre misere elargizioni. Insomma, il popolo di Manfredonia ha detto NO, questa terra non si tocca e noi che
siamo i suoi figli non permetteremo mai più a nessuno di ulteriormente
deturparla. Questo grido per noi è miele, giacché fin dal 2014 abbiamo suonato
la sveglia ad una città che sembrava anestetizzata, da vent’anni di governo
senza opposizione, e sottomessa a una gestione amministrativa che sempre più spesso
manifestava la propria arroganza ed evidenti limiti culturali e politici.
Questa maledetta storia, nata dalla “concessione di conformità del progetto (Isosar/poi Energas.Q8) alle
previsioni del vigente strumento urbanistico”, da parte del Comune di
Manfredonia, datata 1998, si è trascinata fino ai giorni nostri, quando c’è
stato chi ha alzato il velo della vergogna, attraverso l’informazione e la
raccolta di firme che tendevano a svegliare la città e con essa l’amministrazione
comunale ed i partiti, che volevano che tutto scivolasse sotto silenzio e
liscio come l’olio. Abbiamo sopportato calunnie, insulti e derisioni, ma infine
ce l’abbiamo fatta e perfino i più sordi hanno cominciato a sentire il freddo
che veniva dal popolo tradito. Negli ultimi tempi anche i muti hanno cominciato
a parlare e nell’ultima settimana vi è perfino stata una bellissima sfilata, con
l’apparizione di tanti “santi tarlati”, che fino a qualche giorno prima avevano
le labbra cucite.
Ma la battaglia non è finita qui. La volontà espressa con il referendum è un altro passo importante sulla strada della liberazione della città dall’incubo Energas; ma ora bisogna stringere i denti e colmare di coraggio il nostro cuore. Se chi governa l’Italia è sordo alla volontà popolare, dobbiamo portare il nostro problema a Strasburgo, per fare ricorso contro la decisione dell’Italia sempre pronta a concedere favori alle multinazionali e a tutti coloro che “oliano” gli ingranaggi della mala politica. Se vogliamo vincere la guerra dobbiamo opporre ricorso contro l’Italia, mettendo in evidenza tutte le irregolarità ed i punti di debolezza, presenti a iosa, nella richiesta di Isosar/Energas. Noi di Manfredonia Nuova ci siamo tutti tassati e ben vengano altri che vogliono partecipare con noi a questa difficile ed entusiasmante lotta per salvare il futuro di Manfredonia. Accanto a noi abbiamo il grande Gianni Lannes, che si è messo a disposizione della città, facendo anche sua la lotta di liberazione che vogliamo intraprendere per la pulizia dell’Italia, non solo per la città di Manfredonia.
Cittadini, su la testa, in alto i cuori! Viva Manfredonia!
Nessun commento:
Posta un commento
Gradita firma degli utenti.