di Gianni Lannes
Il terremoto del 24 agosto 2016 ha nuovamente
evidenziato la fragilità sismica del Belpaese. Secondo i dati ufficiali più recenti (presidenza
consiglio ministri) ben 28 mila scuole pubbliche sono attualmente a
rischio sismico, di cui 7 mila in aree ad elevato rischio idrogeologico. Il 60
per cento del patrimonio edilizio scolastico è stato costruito prima del 1974. Insomma,
le scuole tricolori non sono sicure, eppure si fa finta di niente in attesa della
prossima tragedia annunciata.
Nel 2014 e nel 2015 lo Stato ha stanziato complessivamente per la
cosiddetta "sicurezza" degli edifici scolastici, appena 40 milioni di euro. Ogni giorno
però, lo stesso Stato italiano sperpera circa 100 milioni di euro per mantenere la macchina
militare per partecipare a missioni di guerra stabilite da Washington, Londra, Tel Aviv e Parigi.
Adesso avete capito perché c'è il crocifisso nelle
scuole? Forse perché manca il certificato di agibilità statica: un pezzo di
carta garantisce che la scuola sopporta i carichi verticali previsti (i
terremoti invece inducono carichi orizzontali).
I terremoti sono la fisiologia della terra, non
una patologia, e dobbiamo imparare a conviverci, proprio come in Giappone.
Anche 500 ospedali risultano a rischio crollo. Nel 2013
la relazione finale della Commissione parlamentare d’inchiesta sull'efficacia e
l'efficienza del Servizio sanitario nazionale ha messo in evidenza la
drammatica situazione delle strutture sanitarie pubbliche rispetto alla loro
vulnerabilità sismica, concludendo che il 75 per cento delle 200 strutture studiate
sarebbe crollato in caso di terremoto di magnitudo superiore a 6,2-6,3 e che il
60 per cento delle strutture studiate non avrebbe retto in caso di terremoto di
magnitudo 6.0.
Nessuno protesta,
nessuno si indigna, nessuno fa qualcosa di concreto per ovviare alle
tragedie annunciate, soltanto rimandate nel tempo. La realtà attesta
inequivocabilmente che, delle autorità italiane non ci si può fidare.
Siamo un popolo indolente: ci piace essere
dominati, altrimenti il belpaese non si troverebbe nello sfacelo in cui
sprofonda sempre più. Attenzione: al ristorante Parlamento, con poltrona e
cadreghino, si mangia e si dorme sempre a sbafo del popolo italiano.
riferimenti:
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