16.9.16

CILE: GLI ASSASSINATI DELL’11 SETTEMBRE 1973



Kissinger & Pinochet

 di Gianni Lannes

Noi, non dimentichiamo. Noi ricordiamo. Grazie anche alla benedizione, pardon, disattenzione del Vaticano: più di 30 mila i morti accertati, oltre 600 mila le persone torturate, ree di non piegarsi alla dittatura di Augusto Pinochet, omaggiato in tempi più recenti da papa Wojtyla. Questi sono i numeri principali del genocidio datato 11 settembre 1973. 

Kissinger & Napolitano
 
Il golpe dell'11 settembre 1973 portò al potere il criminale Pinochet, grazie al contributo determinante di Henry Kissinger (ricevuto in pompa magna a Roma da Giorgio Napolitano), ovvero del governo degli Stati Uniti d’America. E ciò che attestano i documenti ufficiali di Washington.



In passato il New York Times denunciò che l’amministrazione Nixon aveva finanziato attività della Cia in Cile contro il presidente socialista Allende. Infatti, l’8 settembre 1974, il NYT rivelò che, secondo una testimonianza resa il 22 aprile dello stesso anno da William Colby, direttore della Central Intelligence Agency, di fronte alla Sottocommissione dei servizi armati sull’intelligence della Camera dei rappresentanti, l’amministrazione Nixon avrebbe stanziato oltre otto milioni di dollari per le attività della CIA contro il regime del presidente Salvador Allende. Le operazioni di intervento, secondo Colby, erano state approvate in blocco dalla Commissione dei quaranta, un quadro di comando di alto livello addetto all’approvazione dei piani di sicurezza guidati da Henry Kissinger, segretario di Stato degli Stati Uniti, e furono considerate come prova schiacciante delle tecniche di sovvertimento di altri governi attraverso lo stanziamento di fondi segreti. Si trattava del famigerato piano Condor, per sovvertire e controllare l’America Latina.
 
Il presidente Ford difese l’operato statunitense in Cile in quanto teso «agli interessi del popolo cileno e, sicuramente, ai nostri interessi», ma negò che gli Stati Uniti fossero stati coinvolti nel sovvertimento del regime del presidente Allende. Di seguito, affermò che gli sforzi dell’America erano tesi a «preservare i giornali e i partiti di opposizione» che, presumibilmente, il presidente Allende cercava di annientare.

Kissinger, nella testimonianza resa di fronte alla commissione di inchiesta del senato sulle relazioni internazionali, ebbe a ripetere che il coinvolgimento della Cia era stato autorizzato unicamente per preservare i partiti politici e i giornali minacciati dal regime. Mentre il segretario di Stato in un’occasione precedente nel 1974 aveva affermato innanzi al Congresso: «La Cia non ha avuto nulla a che fare con il golpe, per quanto ne so e credo», un portavoce del dipartimento di Stato il 29 settembre aveva notato che Kissinger presiedeva una commissione composta da quaranta membri e che generalmente le decisioni erano prese all’unanimità.

Il generale Augusto Pinochet è passato alla storia come uno dei più disumani dittatori del Novecento, tristemente celebre per la barbara eliminazione dei suoi oppositori. Durante la sua feroce dittatura, durata dal 1973 al 1990, furono torturate, uccise e fatte barbaramente sparire almeno trentamila persone, gli attivisti di Unidad Popolar, la coalizione di Allende, militanti dei partiti comunista, socialista e democristiano, accademici, professionisti, religiosi, studenti e operai. 



E la chiesa cattolica romana e apostolica? Il 18 febbraio 1993 la ricorrenza delle nozze d’oro di Pinochet viene allietata da due lettere autografe in spagnolo, che esprimono amicizia e stima e portano in calce le firme di papa Wojtyla e del segretario di Stato Angelo Sodano.

Wojtyla & Pinochet
 
«Al generale Augusto Pinochet Ugarte e alla sua distinta sposa, Signora Lucia Hiriarde Pinochet, in occasione delle loro nozze d’oro matrimoniali e come pegno di abbondanti grazie divine", scrive senza imbarazzo il Sommo Pontefice, "con grande piacere impartisco, così come ai loro figli e nipoti, una benedizione apostolica speciale. Giovanni Paolo II». Il cardinale scrive di aver ricevuto dal pontefice «il compito di far pervenire a Sua Eccellenza e alla sua distinta sposa l’autografo pontificio qui accluso, come espressione di particolare benevolenza». E aggiunge: «Sua Santità conserva il commosso ricordo del suo incontro con i membri della sua famiglia in occasione della sua straordinaria visita pastorale in Cile». Infine il cardinale conclude, riaffermando al signor Generale «l’espressione della mia più alta e distinta considerazione.».

In Argentina andò anche peggio, come ben sa papa Bergoglio, esperto mondiale di silenzio tombale.


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