di Gianni Lannes
Si danno arie da asceti in giacca e cravatta o tailleur d'ordinanza, mentre vanno a caccia di ingenui proseliti, ma non sono immuni da questo cancro sociale. Nonostante lo scandalo in Australia, Stati Uniti d'America e Regno Unito, in Italia non se ne parla. Eppure il fenomeno esiste. La persona è per questa dottrina lo «schiavo fedele
e discreto». I documenti interni narrano di una volontà, all’interno di questa
setta che pratica l’isolamento mentale degli adepti dalla realtà esterna, di
mettere a tacere qualsiasi voce critica o denuncia pubblica che possa sfiorare il nome
dell’associazione religiosa. Cosa nasconde la segretezza? In molti casi gli abusi sui minori, come attesta il loro vademecum.
«Se gli anziani vengono a sapere di un’accusa di
abusi su minori - è scritto in un documento interno - due anziani della
congregazione dovrebbero chiamare immediatamente il Reparto Servizio, che
eventualmente inoltrerà la chiamata al Reparto Legale per ricevere indicazioni
di natura legale». Insomma, la prima cosa da fare non è rivolgersi alle
autorità competenti, ma è contattare il “Reparto Servizio”. Niente autorità
giudiziaria o forze dell’ordine. Meglio risolvere le
questioni, anche le più delicate e penalmente rilevanti come la pedofilia all'interno, lontano da occhi indiscreti.
E’ scritto nero su bianco sul documento riservato:
«Quando un comitato giudiziario stabilisce che un individuo che ha abusato
sessualmente di un minore è pentito, […] gli sarà concesso di continuare a
essere un componente della congregazione cristiana». Mettiamo caso, allora, che
un pedofilo non si ravveda, pur confessando, dei suoi atti e dunque non si
penta? Il massimo della condanna è la dissociazione, viene cacciato dalla
congregazione. Non solo: nel documento, infatti, si fa riferimento anche alla
possibilità che un disassociato per pedofilia, possa sempre e comunque tornare
nella congregazione qualora si penta, anche se in un secondo momento.
I testimoni di Geova sono un movimento religioso teocratico, millenarista, spiccatamente conservatore, originario della
Pennsylvania .La sede centrale dei testimoni di Geova è nel quartiere di
Brooklyn a New York: qui vi si trova la Società Torre di Guardia, principale
soggetto giuridico del movimento, oltre al corpo direttivo della medesima, che
sovrintende alle attività mondiali della congregazione. L'organizzazione dei
testimoni di Geova è guidata e diretta in modo teocratico da questo corpo
direttivo. La legittimazione dello stesso all'esercizio di tale funzione deriva
dal fatto che , secondo la dottrina dei testimoni, esso è portavoce dello «schiavo
fedele e discreto».
Esso è deputato tra l'altro a fornire le
indicazioni dottrinali e disciplinari ai membri del movimento, che vengono
diffuse attraverso la cosiddetta "letteratura biblica. Il movimento opera
internazionalmente sotto la supervisione del corpo direttivo attraverso diverse
associazioni religiose no-profit, tra cui ad esempio la Watchtower Bible and
Tract Society of New York Inc e la Watch Tower Bible and Tract Society of
Pennsylvania per gli Stati Uniti e l'International Bible Students Association
per il Commonwealth delle nazioni. In Italia l'ente opera come ente morale con
il nome di Congregazione cristiana dei testimoni di Geova.
In Italia i testimoni di Geova hanno costituito un
ente con il nome "Congregazione cristiana dei testimoni di Geova". Essa è
riconosciuta dallo Stato come "ente di culto" ai sensi dell'articolo 2
della legge 1159/1929 e dell'articolo 10
Regio decreto 289/1930. È stata riconosciuta come ente morale con personalità
giuridica con DPR 31 ottobre 1986, numero 783, su conforme parere del Consiglio
di Stato. Tra la Repubblica Italiana e la Congregazione cristiana dei testimoni
di Geova è stata stipulata un'intesa ai sensi dell'articolo 8 della
Costituzione. Il testo, datato 18 novembre 1999 ed approvato a maggioranza dal
Consiglio dei ministri il 21 gennaio 2000, è stato sottoscritto dal Governo il
20 marzo 2000. A questo schema di intesa non è ancora seguita però la legge di
approvazione ed esecuzione, di competenza parlamentare, il che implica che non
se ne può assumere l'immediata efficacia nel diritto statuale. In data 4 aprile
2007 è stato firmato a Palazzo Chigi un nuovo testo dell'intesa, che dovrà essere
sottoposto al Consiglio dei ministri per la successiva trasmissione al
Parlamento per la conseguente ratifica.
I testimoni di Geova sono stati accusati per via
del grado di condizionamento che l'individuo subisce all'interno della congregazione;
sono stati criticati per l'astensione dalla vita politica e la conseguente
accettazione passiva di ogni forma di Governo. Inoltre, le interpretazioni
della Bibbia date dal Comitato direttivo sono state tacciate di arbitrarietà,
poiché, secondo i critici, prive di fondamento letterale e/o contestuale.
Oggetto di perplessità è in particolare la Traduzione del Nuovo Mondo delle
Sacre Scritture, che presenterebbe errori e sarebbe stata realizzata in modo
infedele al testo originale si afferma sia stata fatta cambiando il significato
della Bibbia al fine di adattarla alla dottrina del movimento; la concezione
millenarista dei testimoni ha suscitato controversie per quanto concerne
l'attendibilità delle relative predizioni sulla venuta del Regno di Dio (la
Società Torre di Guardia indicò con precisione alcune date, come il 1914, il
1925 ed il 1975), non realizzatesi.
Un'interrogazione parlamentare del 12 novembre 1998, peraltro indirizzata al primo governo D'Alema, a tutt'oggi senza risposta, peraltro evidenzia:
Un'interrogazione parlamentare del 12 novembre 1998, peraltro indirizzata al primo governo D'Alema, a tutt'oggi senza risposta, peraltro evidenzia:
«che, in relazione alla suddetta
Congregazione, agli scriventi sono pervenute numerose e concordi informazioni
dalla quali risulterebbe:
1) Che gli aderenti alla Congregazione dei
testimoni di Geova devono sottostare a regole rigide e fra esse predominano
disposizioni in contrasto con le leggi dello Stato quali: la negazione del
diritto-dovere di voto, la renitenza agli obblighi di leva o servizi
alternativi, il rifiuto di emotrasfusioni, vaccinazioni, la proibizione di
denunciare all’autorità giudiziaria reati eventualmente commessi dagli adepti;
2) Che l’aderente che non osserva i precetti
contenuti nel "Libro di testo per la scuola di ministero del regno" è
sottoposto ad un processo di fronte ad un cosiddetto comitato giudiziario,
senza alcuna garanzia o tutela dei diritti fondamentali della persona;
3) Che tutte le informazioni, anche riservate,
sugli aderenti e sui dissociati, così come le decisioni del comitato
giudiziari, sono raccolte in archivi segreti all’insaputa degli interessati con
la possibilità di uso ritorsivo delle informazioni verso i dissociati;
4) Che ogni dissociato deve essere emarginato
(rif. Torre di Guardia 15 Aprile 1988) ed è vietata nei confronti di lui
qualsiasi forma di relazione; nel caso di legami di stretta parentela, ogni
rapporto deve essere ridotto al minimo;
5) Che è severamente proibito leggere letteratura
religiosa non geovista (rif. Torre di Guardia 15 gennaio 1987);
6) Che ai testimoni di Geova non è consentito di
sposarsi, se non fra "confratelli", e viene messa in discussione la
libertà di procreare (rif. Torre di Guardia 1 marzo 1988);
7) Che ogni reato o attività illegale degli
aderenti è mantenuta segreta fra i "confratelli";
8) Che ogni attività di solidarietà o di aiuto al
prossimo è ignorata con l’eccezione di quella rivolta ai
"confratelli";
9) Che la Congregazione testimoni di Geova, pur
negando di essere un ente commerciale, svolge invece tali attività, con
particolare riguardo ai settori di : stampa, poligrafia ed editoria, in pieno
contrasto con l’articolo 1 dello statuto presentato allo Stato per ottenere il
riconoscimento giuridico (rif. Decreto del Presidente della Repubblica n. 783
del 31 ottobre 1986 n. 1753);
10) Che la Suprema Corte di cassazione il 27
febbraio 1997, con sentenza n.1753 del 1997 ha considerato che : "… le
pubblicazioni di un’associazione religiosa, se prodotte per la vendita, costituiscono
attività commerciale».
riferimenti: