20.4.12

LUCANIA: STAZIONE FANTASMA
SU BINARIO MORTO

Matera, centro storico.
di Gianni Lannes

Ecco il volto del Belpaese.  Mentre al nord è sbarcata l’alta velocità imposta con la violenza dello Stato e gli affari delle mafie, al sud in una città dell’Unesco non è ancora arrivato il treno. A distanza di un secolo e mezzo dall’Unità d’Italia, gran parte della Basilicata non ha ancora una linea ferroviaria. Un record mondiale al negativo che però ha bruciato una ingente somma di denaro pubblico. «Vado a Matera a trovare lo zio Pietro. Come? In treno naturalmente». Così recitava nel 2005 lo spot radiofonico di Trenitalia, bollato come ingannevole. Una trovata divertente, se non fosse che l’importante città lucana è l’unico capoluogo di provincia dello Stivale dove le locomotive delle FS non sono mai approdate. Al loro posto infinite promesse. L’ultima quella dell’ex ministro Lunardi, alla vigilia delle amministrative del 2002: «Avrete stazione e ferrovia». Da allora i lavori per la costruzione del tratto fra Matera e Ferrandina, nel cuore del Val Basento, non sono più ripresi: 20 chilometri sui quali dal 1986 sono stati spesi 530 miliardi di inflazionate lirette (in valuta corrente: oltre 270 milioni di euro). Insomma: treni dei desideri. Già, perché sono state realizzate con denaro pubblico opere pubbliche ormai in malora. La galleria Miglionico, per esempio: 6 chilometri di valico fra Basento e Bradano, sfidando un terreno argilloso e franoso soggetto a smottamenti continui, per scoprire che era piena di gas. «Questo ha richiesto un incremento di budget (altri 115 milioni di euro, ndr) ma non ha fermato i lavori - spiega Erwan Gueguen, geologo e ricercatore del Consiglio Nazionale delle Ricerche - restano gravi problemi di instabilità geologica che ci fanno dubitare della sua reale possibilità di funzionamento». 

Lucania linea FS fantasma.


Collegamenti sospesi - A novembre del 2007, sembrava fatta: la regione Basilicata ed il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti avevano concluso un accordo per l’impiego delle risorse provenienti dal Fondo per le aree sottosviluppate. Le somme erano già state deliberate nel ‘96 dal Comitato interministeriale per la programmazione economica al fine di ultimare il tracciato ferroviario entro il 31 dicembre 2008. Più recentemente, l’ennesimo colpo di scena: in risposta ad un’interrogazione di Cosimo Latronico (PdL), il sottosegretario Bartolomeo Giachino aveva rivelato che «I lavori di completamento del tratto ferroviario Ferrandina-Matera hanno trovato copertura finanziaria, ma la loro prosecuzione è condizionata da criticità finanziarie derivanti dalle riduzioni dei trasferimenti di cassa determinati dalle leggi finanziarie 2006 e 2007: attualmente è autorizzata la sola prosecuzione delle opere in corso elencate nella Tabella A del contratto di programma». In sostanza, aveva snocciolato il sottosegretario di Stato «Il costo dell’opera è stimato in 165 milioni di euro interamente finanziati con la contabilizzazione al 2006 di 35 milioni di euro così come si evince dalla Tabella “C03 - altre opere da realizzare” del contratto di programma 2007-2011 stipulato tra il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti e Rete Ferroviaria Italiana. Il progetto prevede la realizzazione di due tratte: una da Ferrandina a Matera La Martella e, la seconda, da Matera La Martella a Venusio. La prima, il cui costo è pari a 116,9 milioni di euro, è finalizzata alla realizzazione della nuova linea a semplice binario di circa 19 chilometri non elettrificata che collegherà la stazione di Ferrandina alla stazione di Matera La Martella. L’intervento in questione risulta tuttavia iscritto nella Tabella C - altre opere da realizzare - allo stato attuale priva di risorse finanziarie di cassa, rendendosi così impossibile la definizione dei tempi di riprogrammazione. In relazione a ciò, le attività negoziali relative al riappalto dei suddetti lavori, all’attrezzaggio tecnologico della linea ed all’adeguamento della galleria di Miglionico ai criteri di sicurezza previsti dal decreto ministeriale 28 ottobre 2005, sono state per il momento sospese. Per quanto attiene all’estensione della linea Ferrandina-Matera La Martella in direzione di Altamura, è programmata la realizzazione da parte di RFI del nuovo collegamento sino alla stazione di Venusio dove sarà effettuato l’innesto nella bretella ferroviaria delle Ferrovie appulo-lucane. RFI ha predisposto il progetto preliminare di tale tratta quantificandone il costo in 48 milioni di euro già interamente assegnati».

Abbandono programmato - Tuttavia, la stessa Uver (Unità di verifica degli investimenti pubblici), che fa capo al Dipartimento nazionale per le politiche di sviluppo, ha individuato grandi difficoltà nell’attuazione del progetto. Nel parere rilasciato dopo un sopralluogo nel febbraio 2004 si legge: «La persistenza di gravi criticità, unita alla vetustà delle opere già realizzate, condiziona la conclusione dell’opera e non consente di fugare tutte le perplessità circa l’entrata in funzione della nuova linea ferroviaria». Oltretutto la stazione fantasma di Martella, alla periferia di Matera, abbandonata al degrado è un covo di insidie pericolose per gli incauti visitatori. L’ingresso è aperto a chiunque, anzi spalancato. E’ dai tempi di Garibaldi che si parla di un collegamento Tirrenico-Jonio-Adriatico che serva anche la città dei Sassi. Eppure un tempo, lungo la dorsale Basento-Bradano, l’antidiluviana littorina delle Calabro-Lucane faceva la spola da Bari a Matera, fino ad arrivare a Montabalbano Jonico assicurando un collegamento con l’interno della Basilicata. Quei 170 chilometri furono realizzati in 17 anni e hanno funzionato per quasi un secolo. Nell’era dell’alta velocità non bastano 25 anni per un tratta di 20 chilometri: addirittura priva di binari ed elettrificazione. Sono stati costruiti anche due ponti - uno di 110 metri a campata unica, il più lungo d’Italia - perché i treni potessero attraversare le gravine del Bradano. Grandiose sculture metalliche per un valore di 100 miliardi, inutilizzate e preda ormai della ruggine. Nel frattempo una sorte grottesca accomuna le stazione di Matera-La Martella e Ferrandina. Mentre la prima è ancora incompiuta, l’altra viene rimodernata per essere chiusa. Con  il medesimo risultato: l’abbandono e il degrado. Il capolinea di Matera è un casermone vuoto e pericoloso per gli ignari avventori con un norme piazzale merci, nessun binario e sotterranei colmi di rifiuti; salvo poi trovare sulla statale, a poche centinaia di metri, l’indicazione “Ferrovie dello Stato”. Lo scalo di Ferrandina invece è stato messo a nuovo con sei binari, pensiline luccicanti, bagni, sale d’aspetto, sottopassi e scivoli per disabili. Tutto perfetto. Peccato che dopo essere stata inaugurata il 15 dicembre 2005 sia stata chiusa il 21 gennaio 2006. La Basilicata è da guinness dei primati, ma in negativo. Per tenere aperta la stazione venti giorni sono stati spesi 7 milioni di euro, circa 500 milioni di lirette al giorno. In base al protocollo sottoscritto nel 1998 dal ministero dei Trasporti, RFI e le regioni Puglia e Basilicata, i treni statali sulla Matera-Ferrandina avrebbero dovuto viaggiare dal 2005. In un secondo momento questa tratta avrebbe proseguito fino a Bari grazie all’adeguamento dello scartamento ridotto delle Ferrovie Appulo-Lucane (rete locale e privata) al transito dei treni FS. Di fatto i 32 milioni di euro sotto forma di finanziamenti regionali sono stati sospesi. «Senza il collegamento con Bari - spiega il geometra Vito Pentasuglia dell’Italferr, società della Rfi incaricata della progettazione esecutiva - la Ferrandina-Matera è inutile. Sarebbe solo una bretella di raccordo FS e Matera una stazione di testata». La città dei Sassi, fra Basilicata, Puglia e Calabria, potrebbe essere uno snodo di traffici, turismo, merci. Non resta allora che sperare che il nipote di zio Pietro non abbia rinunciato a partire per Matera. Per ora il convento passa una stazione fantasma su binario morto e sepolto all’aria aperta.

Basilicata, linea FS fantasma.

Basilicata, linea FS fantasma.

Matera, stazione fantasma.

Matera, stazione fantasma.

Basilicata, Ferrandina stazione FS.

Basilicata, linea fantasma.



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