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Matera, centro storico. |
di
Gianni Lannes
Ecco
il volto del Belpaese. Mentre al nord è
sbarcata l’alta velocità imposta con la violenza dello Stato e gli affari delle
mafie, al sud in una città dell’Unesco non è ancora arrivato il treno. A
distanza di un secolo e mezzo dall’Unità d’Italia, gran parte della Basilicata
non ha ancora una linea ferroviaria. Un record mondiale al negativo che però ha
bruciato una ingente somma di denaro pubblico. «Vado a Matera a trovare lo zio
Pietro. Come? In treno naturalmente». Così recitava nel 2005 lo spot
radiofonico di Trenitalia, bollato come ingannevole. Una trovata divertente, se
non fosse che l’importante città lucana è l’unico capoluogo di provincia dello
Stivale dove le locomotive delle FS non sono mai approdate. Al loro posto
infinite promesse. L’ultima quella dell’ex ministro Lunardi, alla vigilia delle amministrative del 2002: «Avrete
stazione e ferrovia». Da allora i lavori per la costruzione del tratto fra
Matera e Ferrandina, nel cuore del Val
Basento, non sono più ripresi: 20
chilometri sui quali dal 1986 sono stati spesi 530 miliardi di inflazionate lirette (in valuta corrente: oltre 270
milioni di euro). Insomma: treni dei desideri. Già, perché sono state realizzate
con denaro pubblico opere pubbliche ormai in malora. La galleria Miglionico, per esempio: 6 chilometri di valico fra
Basento e Bradano, sfidando un terreno argilloso e franoso soggetto a
smottamenti continui, per scoprire che era piena di gas. «Questo ha richiesto
un incremento di budget (altri 115
milioni di euro, ndr) ma non ha fermato i lavori - spiega Erwan Gueguen, geologo e ricercatore
del Consiglio Nazionale delle Ricerche - restano gravi problemi di instabilità
geologica che ci fanno dubitare della sua reale possibilità di funzionamento».
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Lucania linea FS fantasma. |
Collegamenti sospesi - A novembre del 2007, sembrava fatta: la
regione Basilicata ed il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti avevano
concluso un accordo per l’impiego delle risorse provenienti dal Fondo per le
aree sottosviluppate. Le somme erano già state deliberate nel ‘96 dal Comitato
interministeriale per la programmazione economica al fine di ultimare il
tracciato ferroviario entro il 31 dicembre 2008. Più recentemente, l’ennesimo
colpo di scena: in risposta ad un’interrogazione di Cosimo Latronico (PdL), il sottosegretario Bartolomeo Giachino aveva rivelato che «I lavori di completamento
del tratto ferroviario Ferrandina-Matera hanno trovato copertura finanziaria,
ma la loro prosecuzione è condizionata da criticità finanziarie derivanti dalle
riduzioni dei trasferimenti di cassa determinati dalle leggi finanziarie 2006 e
2007: attualmente è autorizzata la sola prosecuzione delle opere in corso
elencate nella Tabella A del contratto di programma». In sostanza, aveva snocciolato
il sottosegretario di Stato «Il costo dell’opera è stimato in 165 milioni di
euro interamente finanziati con la contabilizzazione al 2006 di 35 milioni di
euro così come si evince dalla Tabella “C03 - altre opere da realizzare” del
contratto di programma 2007-2011 stipulato tra il Ministero delle
Infrastrutture e Trasporti e Rete Ferroviaria Italiana. Il progetto prevede la
realizzazione di due tratte: una da Ferrandina a Matera La Martella e, la
seconda, da Matera La Martella a Venusio. La prima, il cui costo è pari a 116,9 milioni di euro, è finalizzata
alla realizzazione della nuova linea a semplice binario di circa 19 chilometri
non elettrificata che collegherà la stazione di Ferrandina alla stazione di
Matera La Martella. L’intervento in questione risulta tuttavia iscritto nella
Tabella C - altre opere da realizzare - allo stato attuale priva di risorse
finanziarie di cassa, rendendosi così impossibile la definizione dei tempi di
riprogrammazione. In relazione a ciò, le attività negoziali relative al
riappalto dei suddetti lavori, all’attrezzaggio tecnologico della linea ed
all’adeguamento della galleria di Miglionico ai criteri di sicurezza previsti
dal decreto ministeriale 28 ottobre 2005, sono state per il momento sospese.
Per quanto attiene all’estensione della linea Ferrandina-Matera La Martella in
direzione di Altamura, è programmata la realizzazione da parte di RFI del nuovo
collegamento sino alla stazione di Venusio
dove sarà effettuato l’innesto nella bretella ferroviaria delle Ferrovie
appulo-lucane. RFI ha predisposto il progetto preliminare di tale tratta
quantificandone il costo in 48 milioni
di euro già interamente assegnati».
Abbandono programmato - Tuttavia, la stessa Uver (Unità di verifica
degli investimenti pubblici), che fa capo al Dipartimento nazionale per le
politiche di sviluppo, ha individuato grandi difficoltà nell’attuazione del
progetto. Nel parere rilasciato dopo un sopralluogo nel febbraio 2004 si legge:
«La persistenza di gravi criticità, unita alla vetustà delle opere già realizzate, condiziona la conclusione
dell’opera e non consente di fugare tutte le perplessità circa l’entrata in
funzione della nuova linea ferroviaria». Oltretutto la stazione fantasma di
Martella, alla periferia di Matera, abbandonata al degrado è un covo di insidie
pericolose per gli incauti visitatori. L’ingresso è aperto a chiunque, anzi
spalancato. E’ dai tempi di Garibaldi che si parla di un collegamento
Tirrenico-Jonio-Adriatico che serva anche la città dei Sassi. Eppure un tempo,
lungo la dorsale Basento-Bradano, l’antidiluviana littorina delle
Calabro-Lucane faceva la spola da Bari a Matera, fino ad arrivare a
Montabalbano Jonico assicurando un collegamento con l’interno della Basilicata.
Quei 170 chilometri furono realizzati in 17 anni e hanno funzionato per quasi
un secolo. Nell’era dell’alta velocità non bastano 25 anni per un tratta di 20
chilometri: addirittura priva di binari ed elettrificazione. Sono stati
costruiti anche due ponti - uno di
110 metri a campata unica, il più lungo d’Italia - perché i treni potessero
attraversare le gravine del Bradano. Grandiose sculture metalliche per un
valore di 100 miliardi, inutilizzate
e preda ormai della ruggine. Nel frattempo una sorte grottesca accomuna le
stazione di Matera-La Martella e
Ferrandina. Mentre la prima è ancora incompiuta, l’altra viene rimodernata
per essere chiusa. Con il medesimo
risultato: l’abbandono e il degrado. Il capolinea di Matera è un casermone
vuoto e pericoloso per gli ignari avventori con un norme piazzale merci, nessun
binario e sotterranei colmi di rifiuti; salvo poi trovare sulla statale, a
poche centinaia di metri, l’indicazione “Ferrovie dello Stato”. Lo scalo di
Ferrandina invece è stato messo a nuovo con sei binari, pensiline luccicanti,
bagni, sale d’aspetto, sottopassi e scivoli per disabili. Tutto perfetto.
Peccato che dopo essere stata inaugurata il 15 dicembre 2005 sia stata chiusa
il 21 gennaio 2006. La Basilicata è da guinness dei primati, ma in negativo.
Per tenere aperta la stazione venti giorni sono stati spesi 7 milioni di euro, circa 500 milioni di
lirette al giorno. In base al protocollo sottoscritto nel 1998 dal ministero
dei Trasporti, RFI e le regioni Puglia e Basilicata, i treni statali sulla
Matera-Ferrandina avrebbero dovuto viaggiare dal 2005. In un secondo momento
questa tratta avrebbe proseguito fino a Bari grazie all’adeguamento dello
scartamento ridotto delle Ferrovie Appulo-Lucane (rete locale e privata) al
transito dei treni FS. Di fatto i 32
milioni di euro sotto forma di finanziamenti regionali sono stati sospesi.
«Senza il collegamento con Bari - spiega il geometra Vito Pentasuglia dell’Italferr,
società della Rfi incaricata della progettazione esecutiva - la
Ferrandina-Matera è inutile. Sarebbe solo una bretella di raccordo FS e Matera
una stazione di testata». La città dei Sassi, fra Basilicata, Puglia e
Calabria, potrebbe essere uno snodo di traffici, turismo, merci. Non resta
allora che sperare che il nipote di zio Pietro non abbia rinunciato a partire
per Matera. Per ora il convento passa una stazione fantasma su binario morto e
sepolto all’aria aperta.
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Basilicata, linea FS fantasma. |
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Basilicata, linea FS fantasma. |
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Matera, stazione fantasma. |
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Matera, stazione fantasma. |
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Basilicata, Ferrandina stazione FS. |
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Basilicata, linea fantasma. |
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