5.7.24

DELITTI TARGATI STATO ITALIANO: GRAZIELLA, ITALO, ILARIA e MIRAN!

 

Ilaria Alpi e Miran Hrovatin - foto Raffaele Ciriello (fotografo freelance assassinato dai militari israeliani)

 
Italo Toni e Graziella De Palo (archivio Fnsi)

di Gianni Lannes

Una sola pista di andata senza ritorno e un unico destino. Quattro giornalisti italiani assassinati per volontà dello Stato italiano al fine di occultare un traffico di armi e rifiuti pericolosi. Graziella De Palo aveva appena 24 anni quando scomparve a Beirut il 2 settembre 1980, insieme al collega Italo Toni che all'anagrafe ne contava 50. Erano in Libano per far luce sugli arsenali di guerra che dall'Italia sbarcavano su questa sponda del Mediterraneo.

Un'esecuzione in piena regola, come da manuale. Ilaria Alpi aveva soltanto 32 anni la domenica del 20 marzo 1994 in cui fu assassinata a Mogadiscio, unitamente al video operatore Miran Hrovatin che di anni ne contava 45. L'autopsia a Trieste stabilì che Miran era stato ucciso da un proiettile di piccolo calibro penetrato nella tempia destra. L'arma aveva sparato da una distanza ravvicinatissima e provocò una morte immediata. Ilaria sopravvisse ancora per circa 45 minuti al colpo sparato a contatto da arma corta nella parte posteriore della tempia sinistra, ma non fu prontamente soccorsa dalle pur presenti ma passive autorità militari italiane in loco. Quel giorno in Somalia nei pressi dell'ex ambasciata italiana della capitale somala, a meno di 50 metri dal luogo dell'agguato mortale, stazionava una pattuglia dell'Unosom (che non intervenne) al cui vertice dell'intelligence c'era il colonnello Fulvio Vezzalini, promosso in seguito fulmineamente generale alla stregua del colonnello Luca Raiola Pescarini, a quel tempo responsabile locale del Sismi. In loco c'era pure Mario Scialoja, affiancato da un nucleo di carabinieri del Tuscania. Perché questo ambasciatore non ordinò immediatamente di soccorrere i due cittadini italiani, né richiese alcun intervento sanitario a loro favore? Perché sono spariti tre taccuini di Ilaria e 6 cassette girate da Miran a Bosaaso?

 


il Manifesto, 18 marzo 2006

https://archiviopubblico.ilmanifesto.it/Articolo/2003086784

Il 23 gennaio 1984, durante una puntata del Maurizio Costanzo Show al teatro Sistina in onda su Rete 4, Giancarlo De Palo, il fratello maggiore di Graziella, ospite in trasmissione, rispondendo a una domanda di Costanzo sui depistaggi e i silenzi, ripeté quanto aveva denunciato nel corso di una conferenza stampa tenuta al palazzo di Giustizia il 10 giugno dell’anno precedente: «Io accuso il Ministero degli Esteri del governo italiano, nella persona del suo segretario generale Francesco Malfatti di Montetretto, membro di diritto del CESIS, e il SISMI del generale Giuseppe Santovito e del colonnello Stefano Giovannone, di essere obiettivamente complici della sparizione di mia sorella in Libano, per l’omertà e la copertura che hanno fornito ai responsabili fisici del sequestro e per avere condotto l’inchiesta e la trattativa per la sua liberazione in modo criminale, oscuro e deviante».

Su questi quattro omicidi non c'è ancora giustizia. La magistratura tricolore non ha fatto luce, come in tutti i casi documentati in cui è direttamente coinvolto l'interesse indicibile dell'eterodiretto Staterello italiano. 

Ilaria era ancora viva quando fu trasportata sull'auto del faccendiere Giancarlo Marocchino al porto vecchio. Una fatto è accertato: ci fu omissione di soccorso. Perché l'allora direttore del Servizio segreto militare, Sergio Siracusa (ex comandante generale dell'Arma dei carabinieri), ha scritto una palese menzogna alla Procura della Repubblica di Roma, il 29 dicembre 1994, sostenendo che “il Sismi non ha svolto specifici accertamenti sull'evento in questione e non è quindi in possesso di elementi idonei a chiarire al dinamica ed il movente del medesimo”? Perché si continua a tacere sulle attività riservate relativa delle Divisioni “parallele” del Sismi (la 2ª diretta da Raiola Pescarini e l'8ª comandata da Giuseppe Grignuolo)?

C'è un filo rosso che lega la tragica fine dei quattro ricercatori di verità e anche la strage del Moby Prince, avvenuta nella rada del porto di Livorno la sera del 10 aprile 1991, quando perirono ben 140 persone a bordo di quel traghetto in fiamme. Singolare coincidenza. nello stesso luogo era pure presente l'ammiraglia della flotta Shifco, la 21 Oktobar II, donata dallo Stato italiano alla Somalia per il commercio fuorilegge di armi sotto copertura ittica.

Indagini archiviate, depistaggi e segreti di Stato si rincorrono fino ai giorni nostri. "Dove sono finiti i millequattrocento miliardi della cooperazione italiana con l'Africa?" aveva scritto Ilaria prima di partire per il suo ultimo viaggio di lavoro. Il giudice Emanuele Cersosimo nel respingere la richiesta di archiviazione della Procura della Repubblica di Roma datata 2 dicembre 2007, ha rilevato che "quella dell'omicidio su commissione, posto in essere per impedire che fossero divulgate le notizie racolte dalla Alpi e da Hrovatin per quanto riguarda i traffici tra Italia e Somalia di armi e rifiuti tossici, è ipotesi suffragata da indizi più che consistenti". La verità è sotto gli occhi di tutti, e prima o poi viene a galla.

Perché Giorgia Meloni in veste di Presidente del Consiglio (pro tempore) dopo un anno e tre mesi ancora non risponde all'interrogazione parlamentare numero 3/00327 datata 4 aprile e a lei indirizzata, da parte di 17 senatori dell'opposizione, relativa al duplice omicidio in Somalia di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin?

 


Post scriptum

Tanti anni fa di ritorno dall'Africa dopo aver realizzato alcune inchieste giornalistiche per i settimanali L'Espresso e Panorama, fui contattato dai genitori di Ilaria Alpi (Luciana e Giorgio) ed invitato a casa loro a Roma. Mi chiesero di scoprire la verità. Ho mantenuto fede all'impegno.


 

Riferimenti:

https://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=3/00327&ramo=S&leg=19

https://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=4/13107&ramo=C&leg=16

https://www.ilariaalpi.it/i-depistaggi-sulla-morte-di-ilaria-alpi-linchiesta-di-gianni-lannes/ 

https://www.ilariaalpi.it/tolta-la-scorta-a-gianni-lannes-stava-anche-indagando-sul-caso-alpihrovatini/ 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=moby+prince 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=graziella

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=Ilaria

http://www.paxchristi.it/?p=1080

http://www.ogginotizie.it/15231-carlo-taormina-e-gianni-lannes-duello-verbale-in-radio-su-ilaria-alpi/#.VquKX0_G6lA

http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=ilaria+alpi

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=moby+prince 

http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2014/03/scorie-radioattive-lesecuzione-di.html

http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=volpe+132

http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=lucina

http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=navi+veleni

http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=cetraro

http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=pecorella
 

https://youtu.be/3XWGLeePUWo

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