di Gianni Lannes
Accade in Puglia: 500 ettari di natura in attesa della fine, per garantire un tornaconto economico ad una società tedesca. Quello che non si può fare in Germania, o meglio nella regione del Württemberg si compie in Italia, verso sud. L'uomo di Stoccarda (già in affari con Hitler ed il Terzo Reich) pretende di annientare l'ultimo lembo di bosco della foresta oritana, col beneplacito di un magistrato in furba aspettativa. Perché distruggere un numero enorme di querce secolari in ottimo stato vegetativo? Bentornati nella colonia Italia, dove soprattutto le multinazionali straniere possono fare i loro porci comodi. La tedesca Porsche ha siglato un accordo con la Regione Puglia per 9 piste automobilistiche in Salento, tra Nardò e Porto Cesareo in provincia di Lecce, abbattendo un bosco di antichi lecci, in un'area protetta, ma solo sulla carta. Per il presidente Michele Emiliano è il solito affare, in cui a perdere è la natura.
Il piano di sviluppo industriale del “Nardò Technical Center, è stato dichiarato dalla giunta regionale di “rilevante interesse pubblico”. Nella delibera a firma del governatore Emiliano, è stata addirittura riconosciuta “la ricaduta positiva per l'intero territorio regionale” delle proposte speculative avanzate dalla casa automobilistica teutonica. A vantaggio di chi? L'ente regionale fa sapere che gli interventi “rappresentano un'importante opportunità per il territorio regionale da un punto di vista sanitario, ambientale, sociale ed economico”. Incredibile. Cosa si inventano i politicanti covidioti per giustificare uno sporco affare targato lucro.
Attualmente si sta procedendo all'esproprio di ben 350 ettari di terreni dislocati in punti diversi ed esterni all'area gestita da Porsche. La decisione di ricadere su aree private, 134 i proprietari, non è piaciuta ai contadini locali che protestano civilmente per continuare a coltivarle.
Per il comitato “Custodi del bosco” d'Arneo “il modo in cui il programma è stato sviluppato e gestito finora contraddice i principi chiave del diritto nazionale e internazionale in materia di partecipazione dei cittadini ai processi decisionali. L'analisi in corso di molteplici documenti evidenzia il rischio di un crimine ambientale: un santuario secolare è destinato a essere devastato e sostituito altrove da una un'area boschiva di nuova formazione e frammentata. Sebbene le responsabilità delle autorità italiane siano evidenti, è importante sottolineare l'incapacità di Porsche di sostenere gli stessi principi che promuove”, a parole, ovvero a chiacchiere fritte.
La tutela formale dell'area protetta è stata superata dalla dichiarazione di “interesse pubblico” del devastante intervento. L'unica buona notizia: è stata impugnata la delibera di giunta regionale numero 1096 del 31 luglio 2023. Comunque restano irrisolti alcuni interrogativi: perché un Belpaese che per Costituzione “tutela” salute e ambiente preferisce il business? Nello Stivale si ha davvero bisogno di accettare che un'impresa straniera distrugga una rara e preziosa area boschiva vicino al mare?
Riferimenti:
https://www.consiglio.puglia.it/-/l-ampliamento-delle-piste-di-porsche-a-nard%C3%B2-in-v-commissione
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=emiliano
Nessun commento:
Posta un commento
Gradita firma degli utenti.