di Gianni Lannes
Alla fine e all'inizio del nuovo anno si muore sotto le bombe e per fame. A Gaza è una carneficina nel cielo squarciato dagli aerei da guerra col marchio della stella di David. Non c'è niente da festeggiare: gran parte della popolazione araba non ha da mangiare. La fame non è un'arma di guerra, ma di sterminio del popolo palestinese. Nel campo di Jabaliya l'ennesimo bombardamento aereo israeliano ha distrutto un impianto di desalinizzazione dell'acqua.
Dopo le donne e i bambini, i giornalisti sono le vittime prescelte da Tel Aviv: ne sono stati assassinati ben 100. Mohammed Abu Hwaidi è stato centrato da un cecchino a est di Gaza City. Poche pre prima era stato ucciso il reporter Muhammed Khalifa, nel bombardamento della sua casa nel campo di Nuseirat. Per tutti loro Reporter senza frontiere ha presentato un'altra denuncia alla Corte penale internazionale per crimini di guerra commessi da Israele contro i giornalisti della Striscia: secondo l'organizzazione molti di loro sono stati volontariamente presi di mira dall'esercito israeliano. I corpi delle vittime marciscono per strada: accade a Beit Lahiya. La degenerazione criminale dell'intoccabile Israele non ha limiti nella sopraffazione e nell'annientamento della vita umana altrui.
Riferimenti:
https://www.icj-cij.org/sites/default/files/case-related/192/192-20231228-app-01-00-en.pdf#page=72
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