12.11.19

MANFREDONIA: ENICHEM INQUINA SEMPRE!



di Gianni Lannes

Addio a legalità e salute? Illegalità fa rima con la diffusa omertà. Emergenza ambientale senza fine, mentre la mafia infiltrava la pubblica amministrazione. Tutti sanno ma tacciono, a partire dalle autorità locali e regionali. Bonifica mai realizzata e nelle aree marine prospicienti la città, inquinate anche dal mercurio (noto cancerogeno), ormai depositato e sedimentato sui fondali, si allevano pesci e mitili, poi venduti agli ignari acquirenti. Indovinate un pò chi ha rilasciato l'autorizzazione agli allevamenti marini nelle zone notoriamente inquinate e perimetrate dal ministero dell'Ambiente?



Mediante la legge 426 del 1998, l'ex area industriale di Manfredonia (Foggia) è stata dichiarata sito di interesse nazionale (SIN). Successivamente con decreto del 10 gennaio 2000 è stata disposta la sua perimetrazione; il sito è stato suddiviso in tre principali sotto aree: un'area nella quale le attività di bonifica devono essere svolte da parte di soggetti privati, nello specifico la Syndial (Enichem).

Un'area nella quale con ordinanza del capo del Dipartimento della protezione civile numero 67 del 27 marzo 2013 la Regione Puglia è stata individuata quale amministrazione competente al coordinamento delle attività rappresentata dalle discariche Pariti I (RSU), Conte di Troia, Pariti liquami, ricadenti nel territorio comunale di Manfredonia, a sud-ovest della località Siponto; un'area a mare, antistante al sito ex Enichem.

L'area della zona industriale è suddivisa in 17 isole. All'interno delle isole, a seguito di caratterizzazione, è emersa la necessità di bonificare le zone precedentemente destinate a discariche e i suoli superficiali con rimozione e smaltimento in siti esterni dei rifiuti stoccati nelle discariche e dei terreni contaminati. Nonostante le numerose conferenze dei servizi svoltesi non vi è certezza che le attività di bonifica siano state portate a termine dalla società Syndial; ancor più grave appare la problematica relativa alla percolazione degli inquinanti nella falda acquifera. Queste attività iniziate nel 2006 a seguito della procedura d'infrazione comunitaria e della sentenza della Corte di giustizia della Comunità europea del 25 novembre 2004 prevedono l'estrazione di acque sotterranee e la successiva reimmissione in falda previo trattamento in impianto. Numerose associazioni e liberi cittadini hanno segnalato più volte la presenza di acque di scarico contraddistinte da odori nauseabondi e da colorazioni insolite, specialmente nei pressi della zona denominata "Bacco a mare" al confine tra i territori appartenenti ai comuni di Manfredonia e Monte Sant'Angelo, segno che evidentemente le attività poste in essere dalla Syndial per evitare il riversamento sulle coste delle acque di falda contaminate non può essere considerato pienamente corrispondente alle esigenze di salubrità e incolumità pubblica.

Con determina dirigenziale numero 325 del 12 dicembre 2018, la sezione rifiuti e bonifiche della Regione ha disposto l'impegno dell'importo di 6.182.352,88 euro in favore del Comune di Manfredonia per attività di completamento delle bonifiche, dando atto che l'utilizzo delle risorse restava subordinato alla sottoscrizione dell'accordo di programma quadro. Con nota acquisita al protocollo numero 4579 del 6 febbraio 2019, la Regione Puglia ha trasmesso la bozza di accordo per l'utilizzo delle risorse del piano operativo ambiente - FSC 2014-2020, tra Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, Regione Puglia e Comuni di Manfredonia e Monte Sant'Angelo.

Per l'ex discarica Pariti II, con determina dirigenziale della Regione Puglia numero 325/18 sono già state parzialmente finanziate le operazioni di messa in sicurezza. Infine, la Giunta del Comune di Manfredonia, alcuni giorni prima dell'azzeramento della stessa a causa delle dimissioni del sindaco, adottava la deliberazione numero 74 del 10 aprile 2019, con la quale approvava lo schema di accordo di programma quadro per la definizione degli interventi di messa in sicurezza e bonifica delle aree comprese nel SIN di Manfredonia, e si impegnava ad avviare le attività preliminari e propedeutiche di competenza dell'amministrazione comunale nel ruolo di soggetto attuatore degli interventi, relative all'intervento di messa in sicurezza di emergenza dell'ex discarica Pariti II, già oggetto di parziale finanziamento con determina dirigenziale della Regione Puglia numero 325/18 e di costituire un pool di professionisti di comprovata esperienza in tema di bonifiche dei siti inquinati.

Per quanto concerne la parte più estesa del sito d'interesse nazionale di Manfredonia, non si è avuto modo di comprendere appieno quali siano le misure adottate nel corso degli anni per la caratterizzazione e l'eventuale messa in sicurezza dell'area da eventuali rischi ambientali e sanitari.

Nelle aree perimetrate del SIN di Manfredonia e nelle immediate vicinanze, sia a terra che a mare, si svolgono attività economiche con finalità turistiche (stabilimenti balneari) e con finalità di approvvigionamento alimentare (stabilimenti di mitilicoltura e itticoltura).

La situazione di emergenza ambientale non è stata ancora definitivamente risolta e il concreto svolgimento di tali attività potrebbe esporre a un grave pericolo sia l'utenza turistica che gli stessi consumatori.

Il governicchio del Conte bis sa per caso quale sia lo stato di avanzamento delle bonifiche del SIN di Manfredonia in area privata, in area pubblica e nella zona perimetrata a mare, e quali provvedimenti di competenza il ministro Costa intende adottare nell'immediato, per accelerare le operazioni di bonifica?

Riferimenti:

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=manfredonia