di Gianni Lannes
La vita ci colpisce e ci tempra. E il tempo lascia segni nel nostro corpo e nell'anima (per chi sa riconoscerla), a volte cicatrici irrimarginabili. L'importante, però, è curare le ferite e rialzarsi. Comunque, "Dio" (o se preferite "dio") ci deve delle
spiegazioni. Le persone che se ne vanno prima del tempo non finiscono
sottoterra, bensì nella nostra esclusiva memoria, o meglio nel
ricordo di chi le ama per davvero; che scintilla dopo scintilla,
diventerà la memoria altrui, ovvero dei posteri. Questo preambolo per dire che da quando il mondo mi è crollato addosso, con l'improvvisa scomparsa della donna amata, non credo
più nell'esistenza di Dio (catechizzata ed imposta a gran parte dell'umanità - per mantenerla nell'ignoranza per sete di potere ed ingordigia; Vaticano docet - dalle religioni monoteiste in un'epoca primordiale e patriarcale), ma in madre Natura, vale a dire nella rinascita della vita dalla morte. Credevo, credetti, insomma ho creduto un
tempo, causa imprinting familiare e consuetudine sociale. Ora non credo più nell'essere perfettissimo che tutto
vede, tutto dispone, tutto governa attraverso la lista delle dieci
cose che non si devono fare, trasgredita una sola delle quali ti
spedisce a soffrire per l'eternità. L'inferno? E' la rassegnazione
umana. L'amore invece, è la vittoria sulla paura; è pura luce che passa oltre le incrinature.
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=dio
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=dio