Ecco gli incapaci e gli incompetenti telecomandati nella stanzetta
dei bottoncini avariati. Non siamo su “scherzi a
parte” ma va in onda la realtà grullina. La Raggi vuole piazzare la spazzatura
della capitale nel levante d’Italia. Evidentemente non bastava la Xylella e ben
tre gasdotti per degradare definitivamente la nostra terra.
Come mai a Roma non funzionano le teorie dell’economia
circolare, dei cosiddetti “rifiuti zero” e dell’inutilità degli impianti di
trattamento, al punto da chiedere ospitalità per 300 tonnellate al giorno di
rifiuti indifferenziati?
Nei giorni scorsi i consiglieri regionali grillini hanno esaltato il modello “rifiuti zero”, citato nel contratto governativo Di Maio&Salvini e caldeggiato in Puglia da una loro proposta di legge. Posizione questa, che stride con la richiesta arrivata dalla regione Lazio di conferire, appunto, ben 300 tonnellate al giorno di rifiuti addirittura in Puglia, vista l’ennesima emergenza immondizia capitolina, guidata dal sindaco grillino Virginia Raggi.
A conti fatti: zero è proprio la quantità dei rifiuti che siamo
disposti ad accogliere in Puglia dal Lazio. I grullini per le discariche a cielo aperto sono invitati a rivolgersi a Zaia (Veneto) e Fontana
(Lombardia).