di Gianni Lannes
Quello che molti non sanno o fingono di non vedere (certuni no-triv inclusi)
è che in Puglia, unicamente ed esclusivamente nella provincia di Foggia (mero serbatoio elettorale da sfruttare a piacimento), incombono
trivelle a tutto spiano, per giunta straniere, grazie a una dozzina di autorizzazioni
rilasciate dal sedicente ambientalista Nichi Vendola e dalla sua giunta. I
danni ambientali sono incalcolabili, come nel caso delle falde acquifere contaminate
da scarichi e incidenti nell’agro di Ascoli Satriano, ovvero nel cuore agricolo
del Tavoliere, ad opera dell’Eni.
Singolare coincidenza. Il 27 luglio l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha registrato un terremoto (ipocentro 18 km), in provincia di Foggia, proprio in un'area sottoposta a sfruttamento intensivo a base di trivelle. Per la cronaca: dagli anni '60 è in atto una rapina di gas dal sottosuolo di questa martoriata provincia, senza alcuna ricaduta per gli autoctoni, se non l'inquinamento e i danni sanitari spalmati sull'ignara popolazione.
Non è tutto, anzi, peggio. Attualmente pendono
sempre nel territorio dell’antica Daunia, ben 7 istanze di permesso di ricerca
in terraferma, che stanno per ottenere il via libera dal governo dell’ineletto
Renzi, ed in procinto di essere autorizzate dalla Regione Puglia su di un’area
di circa 1.000 chilometri quadrati: Fontana Villanella, Forapane, Il convento, Posta
del giudice, Sciascitiello, Serra dei gatti, Signorella.
Singolare coincidenza. Il 27 luglio l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha registrato un terremoto (ipocentro 18 km), in provincia di Foggia, proprio in un'area sottoposta a sfruttamento intensivo a base di trivelle. Per la cronaca: dagli anni '60 è in atto una rapina di gas dal sottosuolo di questa martoriata provincia, senza alcuna ricaduta per gli autoctoni, se non l'inquinamento e i danni sanitari spalmati sull'ignara popolazione.
I bonificatori della natura con l’indiscriminata estrazione e ricerca di gas e petrolio, hanno impegnato buona parte del territorio agricolo di Capitanata, grazie alla tacita connivenza dell’intera casta di politicanti di ogni colorazione.
La situazione delle concessioni di coltivazioni di
idrocarburi in Puglia, vale a dire nella Daunia (unico territorio gravato dal
fenomeno speculativo), è molto più grave di quanto sappiano i cittadini
pugliesi. Durante il governo regionale Vendola sono state rilasciate una dozzina
fra concessioni e proroghe di cui i beneficiari principali sono stati Edison,
Eni, Medoil Gas, Vega Oil e la canadese
(il partenariato Puglia Canada è noto) Gjgam Energy, che non hanno risparmiato
addirittura il parco regionale dell’Incoronata, santuario della madonna nera
incluso.
Il riferimento documentato - di cui ho già
ampiamente scritto negli ultimi 8 anni - è ad una serie di delibere della
Giunta Regionale pugliese. Dalla 1109 del 2006 riguardante il permesso di
ricerca a Costa Nuova alla Vega Oil Spa/ Gjgam Energy; alla delibera della
giunta regionale 1110/2006: autorizzazione perforazione “Masseria De Palma 1”
alla Gas Plus italiana; la delibera della giunta regionale 131/2008:permesso di
ricerca fiume Bradano alla società Eni; la delibera 133/2008: concessione di
coltivazione idrocarburi a Torrente Celone e Masseria Lipari1 alla Intergas Più
e alla Edison; la delibera 134 del 12 febbraio 2008 (questa data ha prodotto
molto in termini di devastazione) a Montecarbone inerente il permesso di ricerca idrocarburi
alla società Eni e nello stesso giorno la delibera 135 permesso di ricerca
idrocarburi a Manduria alla società Eni
e la 136 permesso di ricerca idrocarburi a Massafra sempre alla Eni ; la
delibera 230 del 2008 relativa alla proroga di concessione di coltivazione
idrocarburi a Lucera alla società Gas Plus Italiana e la delibera 1871 del
2008: proroga di concessione di coltivazione idrocarburi a Candela alla Eni.
Il 2 dicembre 2012 con delibera 2851 si
concede permesso di ricerca idrocarburi a Masseria Montarozzo alla Vega il-
Gjgam Energy. Nello stesso giorno con delibera 2852 proroga della concessione
di coltivazione idrocarburi a Sedia d’Orlando alla società Eni.
La Puglia non può essere devastata ancora con
concessioni, sovente rilasciate senza valutazione d’impatto ambientale, e con
problematici atti dell’Autorità di Bacino. In Puglia le trivelle in mare e
sulla terraferma sono spuntate non solo
su pregiate aree agricole o su zone sottoposte a dissesto idrogeologico come
sui Monti Dauni,, ma addirittura in parchi naturalistici e in aree
archeologiche.
La Puglia ha bisogno di energie alternative, ma
non vuole la devastazione del suo ambiente rurale e dei suoi beni culturali, né
tantomeno l’inquinamento legalizzato come è già accaduto nelle falde acquifere
del sottosuolo di Capitanata alle quali attingono pastori e contadini di sia
per il bestiame che per le colture.
Il governatore Emiliano dovrebbe rivedere tutte le
delibere in questione per esaminare la possibilità di una revoca. Procedere in
autotutela e verificare la possibilità di revocare le delibere della Giunta
regionale che autorizzano trivellazioni e ricerche in Puglia?
A proposito delle condizioni biologiche delle
acque rivierasche, almeno 8 depuratori
risultano non efficienti e le coste adiacenti risultano inquinate. Ma anche
sotto il profilo delle cosiddette fonti energetiche alternative, il fotovoltaico,
ad esempio risulta che la Puglia è la regione regina del fotovoltaico: 37.210
gli impianti realizzati per una potenza installata pari a 2.474 megawatt. La
provincia leader è quella di Brindisi. La Puglia è anche la regione in cui ci
sono gli impianti di taglia più grande ed è pure la regione in cui, tempo 4-5
anni, potrebbero crescere di cinque volte. La superficie della Puglia vede già
3mila ettari coperti da pannelli fotovoltaici più altri 3.900 già autorizzati.
Ma sono centinaia le richieste pendenti. Con perdita di territorio migliaia di
ettari di terreno una volta votato alla agricoltura di eccellente qualità
(grano, uliveti, carciofi, cocomeri, pomodoro). Per non parlare poi dell’eolico
dove l’impatto è altrettanto invasivo su terreni un tempo a vocazione
esclusivamente agricola. I “parchi Eolici” così definiti per richiamare una
ecologica piantumazione di pali ed eliche mastodontiche hanno stuprato territori
pregevoli che si estendono dalla orientale Irpinia, in Campania, fino ad oltre
Candela. Affare ultramiliardario nella quale si sono buttati a capofitto
multinazionali e le immancabili organizzazioni criminali che hanno fiutato un
affare che supera i 230 miliardi di euro. Cambiando radicalmente l’economia
locale con inesistente profitto per le popolazioni locali.
A Manfredonia Emiliano ha detto pubblicamente: «Per la Puglia, ricerca di petrolio e
trivellazioni sono una minaccia e non un'opportunità». E allora, adesso il
governatore che farà per tutelare la Daunia? Concretezza e salvaguardia oppure chiacchiere morte?
riferimenti:
CONCESSIONI RICERCA E COLTIVAZIONE IDROCARBURI –
PUGLIA
1 - Istanza permesso di ricerca idrocarburi “Posta
Nuova”, società Vega Oil Spa/Cygam Energy Inc. Deliberazione della Giunta
Regionale del 25 luglio 2006, n. 1109 .
2 - Autorizzazione perforazione pozzo esplorativo
“Massaria De Palma 1 DIR”, società Gas Plus Italiana Spa. Concessione di
coltivazione Lucera. Deliberazione della Giunta Regionale del 25 luglio 2006,
n. 1110.
3 – Istanza permesso di ricerca “Fiume Bradano”,
società ENI SpA. Deliberazione della Giunta Regionale del 15 febbraio 2008, n.
131.
4 - Concessione di coltivazione idrocarburi
“Torrente Celone” . Istanza variazione integrativa
programma lavori ( perforazione del sondaggio esplorativo
"Masseria Sipari 1"). Società INTERGAS PIU' srl e EDISON SpA.
Deliberazione Della Giunta Regionale 12 febbraio 2008, n. 133.
5 – Istanza permesso di ricerca idrocarburi “Monte
Carbone”, società ENI Spa. Deliberazione della Giunta Regionale 12 febbraio
2008, n. 134.
6 – Istanza permesso di ricerca idrocarburi
“Manduria”, società ENI Spa. Deliberazione della Giunta Regionale 12 febbraio
2008, n. 135.
7 – Istanza permesso di ricerca idrocarburi
“Massafra”, società ENI Spa. Deliberazione della Giunta Regionale 12 febbraio
2008, n. 136.
8 - Concessione di coltivazione idrocarburi
“Lucera”. Istanza di proroga, società Gas Plus Italiana SpA. Deliberazione
della Giunta Regionale 26 febbraio 2008, n. 230.
9 – Concessione di coltivazione idrocarburi
“Candela”. Istanza di proroga, società ENI Spa. Deliberazione della Giunta
Regionale del 7 ottobre 2008 n. 1871
10 - Proroga dell’autorizzazione alle perforazioni
Eni Spa in località “Sedia D’Orlando”.
Deliberazione della Giunta Regionale del 20
dicembre 2012 n. 2852.
11 - Istanza permesso di ricerca idrocarburi “Masseria
Montarozzo”, società Vega Oil Spa/Cygam Energy Italia S.p.A. Deliberazione
della Giunta Regionale n. 2851 del 20 dicembre 2012.
http://www.regione.puglia.it/web/files/Servizio%20stampa%20Gr%201/NO_TRIV_18_Gen_2016_definitivo.pdf
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=vendola
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2012/09/i-regali-di-vendola-alle-multinazionali.html
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2015/08/daunia-stuprata-dalle-trivelle.html
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2013/05/trivelle-in-puglia-il-texas-di-vendola.html
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=eolico
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=emiliano
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