BIOGRAFIA

24.2.14

L'UNICO DEBITO E' ECOLOGICO

foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)



di Gianni Lannes



La crisi non è economica bensì etica, o meglio ecologica. L'unico debito che abbiamo è con madre Natura. Le nostre risorse fondamentali sono intelligenza, creatività, storia, geografia, bellezza, cultura, ingegno, tradizioni. Guardiamo al passato per edificare su solide basi morali il presente, e regalare alle generazioni che verranno un futuro in equilibrio con la vita pulsante dell'universo.

23.2.14

IL MINISTRO PADOAN? ARGENTINA E GRECIA

governo Renzi

 di Gianni Lannes


Uno affidabile per il lavoro finale che porterà l'Italia dentro il baratro. Pier Carlo Padoan? In Argentina lo ricordano per un' unica ragione: aver spinto il Paese sudamericano nell’abisso economico. Ex dirigente del Fondo monetario internazionale, ex consulente della Bce ed ex vice segretario dell’Ocse. Ecco un telegrafico identikit del nuovo titolare dell’economia telecomandata dall'estero. In altri termini, uno sicuro per il sistema di potere dominante.
 
Rammentate cosa dichiarò un anno fa il neo ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan? Testuale: «La riforma Fornero è stato un passo importante per la risoluzione dei problemi dell’Italia». Avete capito ora cosa ci attende? 

Padoan

Scelto personalmente dal presidente abusivo della Repubblica Giorgio Napolitano e osannato dai mass media italiani. Sentite cosa scrisse di lui sul “New York Times” il premio Nobel per l’economia Paul Krugman: «Certe volte gli economisti che ricoprono incarichi ufficiali danno cattivi consigli; altre volte danno consigli ancor peggiori; altre volte ancora lavorano all’Ocse».

22.2.14

GAS: DAUNIA DEPREDATA DA REGIONE PUGLIA, STATO E MULTINAZIONALI

fonte: ministero Sviluppo economico




 
di  Gianni Lannes


Sottosviluppo imposto ad un territorio antico e prezioso, usato come colonia da sfruttare fino alla fine. Una terra da depredare, priva di una rappresentanza politica, anche se vanta consiglieri ed assessori regionali, nonché parlamentari, che però, pensano unicamente agli interessi personali o di bottega. In loco è stato scoperto negli anni '60, il più grande giacimento di gas d'Italia; attualmente sfruttato a man bassa e sempre più, anche da multinazionali straniere, grazie alle concessioni rilasciate dalla giunta regionale del sedicente ecologista Nichi Vendola. La Puglia è baricentrica: tutto il resto non conta niente.

Monopoli (2010): apertura di campagna elettorale

Nell'antica Daunia terra cara a Federico II - anche in aree naturalistiche e zone archeologiche - attualmente, grazie anche al via libera della giunta regionale con tanto di firma di Nicola Vendola e dei suoi degni compari e allegre comari, incombono secondo i dati ufficiali del ministero dello Sviluppo Economico, aggiornati al 31 dicembre 2013, i seguenti titoli minerari: 

ben 14 concessioni di coltivazione idrocarburi che si estendono su di un'area di quasi 1.500 chilometri quadrati. A cui si aggiunge 1 concessione di coltivazione idrocarburi di 41,75 chilometri quadrati ed un recente permesso di ricerca accordato con il parere favorevole della Giunta Vendola alla Cygam Energy, ovvero alla Vega Oil. I beneficiati sono principalmente: Eni, Edison, Medoilgas, Petrex, Canada NW, Cygam, Delta Energy e, appunto, la straniera Vega Oil.

Non è tutto: su questo martoriato territorio incombono altre 8 istanze per permessi di ricerca idrocarburi che distruggeranno quanto non hanno ancora devastato dagli invasivi impianti industriali eolici e fotovoltaici, realizzati strappando sovente la terra ai contadini. Dietro a tutti questi progetti speculativi ci sono potentati onnipervadenti, in particolare banche nazionali ed estere.



Diritti, royalties agli autoctoni? Neanche gli spiccioli. Eppure, il direttore generale del ministero dello Sviluppo Economico, Franco Terlizzese, ha inviato una nota - certo non l'unica - direttamente al presidente Vendola in cui si legge: 

«... per le produzioni di idrocarburi dell'anno 2009 risulta da erogare direttamente a codesta regione la somma di euro 1.896.091... Tale importo è finalizzato a benefici per i residenti del territorio della provincia o del comune interessato alle attività di estrazione».

Per la cronaca in Capitanata ci sono comuni che non sono stati ancora coperti dalla rete di metanizzazione, anche se il gas naturale - ironia della sorte - viene estratto da questo sottosuolo. Addirittura la popolazione locale paga una salata bolletta del gas ai francesi di EDF e non ha mai beneficiato né di sconti e nemmeno di prezzi calmierati. In altri termini, una ruberia legalizzata dallo Stato e dalla Regione.

Da mezzo secolo lo Stato italiano, col favore della cosiddetta rappresentanza politica locale che ha imbonito la gente per tenerla buona, o costringerla tuttora alla forzata emigrazione, sottrae a questa terra ed alla sua gente, miliardi di metri cubi di metano, convogliati al nord, o sfruttati in loco da due centrali turbaogas, una a Candela (Edison) e l’altra a San Severo (En Plus, già Mirant).

Governatore Vendola, dal 2005 (anno in cui è salito al potere in quel lungomare di Bari) ad oggi, quanti milioni di euro sono confluiti nella casse della Regione, destinati alla popolazione della Daunia? Che fine hanno fatto quei soldoni sotto la voce diritti economici (royalties)?

Al popolo Dauno non vanno neanche le briciole ma soltanto l'inquinamento come nel caso di Ascoli Satriano, dove l'Eni ha inquinato le falde acquifere, oppure come nei casi di Lucera e Biccari, compresi gli inceneritori fuorilegge (alla voce Marcegaglia) - che annovera fra le prime vittime, proprio gli esseri più indifesi, vale a dire i bambini.

Altri, alti livelli. Questa è mafia o non è mafia - di colletti e grambiulini apparentemente immacolati - legalizzata dallo Stato? O forse, si ritiene che la criminalità organizzata sia soltanto quella bassa manovalanza che si vede per strada e finisce nella cronaca nera?


18.2.14

RADIOATTIVITA’ NELL’ARIA: ESPERIMENTI MILITARI




di Gianni Lannes


I padroni del mondo, senza scrupoli hanno fatto impazzire prima il clima; ora stanno lobotomizzando gli umani e sono già riusciti a fare in modo che gran parte dei popoli ami la propria schiavitù.  

La troposfera - che si estende nel cielo da 10 a 50 chilometri - lo strato più denso a contatto con la superficie terrestre, è imbottita di inquinanti radioattivi, frutto degli esperimenti bellici della guerra fredda - mai terminata - targata USA & URSS.

Di recente l’università di Losanna - a cura dei ricercatori   J. A. Corcho Alvarado, P. Steinmann, S. Estie, F. Bochud, M. Haldiman, P. Froidevaux -  ha effettuato nei cieli elvetici delle analisi approfondite. Le misurazioni scientifiche hanno mostrato elevate concentrazioni di plutonio e cesio, addirittura fino a 1000 volte più alte che al livello della superficie terrestre. 


Questi dati hanno mostrato che nell’atmosfera sono rimaste intrappolate numerose particelle radioattive di origine artificiale, conseguenza nefasta dei test nucleari condotti dalle due superpotenze, fino ai giorni nostri. C'è rischio, si corre pericolo? I mass media controllati dal sistema di potere dominante che ha innescato questo tipo di aggressione contro la Natura e a danno degli esseri umani, ovviamente minimizzano, mentre i negazionisti più o meno prezzolati sparano menzogne a raffica.




I ricercatori svizzeri sono convinti che la situazione sia identica ovunque, nel globo terrestre. Oltretutto, eventi catastrofici come le eruzioni vulcaniche possono far precipitare questi isotopi radioattivi nelle fasce basse dell’atmosfera.

La realtà è un'altra: la realtà non è quella che ti impone la televisione, non è quella che ti raccontano i giornali, non è quella che trasmette la radio. Basta squarciare il velo delle apparenze per rendersene conto. E’ in atto un esperimento su scala globale contro l’umanità, decollato a Washington nel 1943 con il memorandum Groves. Già Teller aveva teorizzato e sperimentato per conto dello zio Sam, l'uso della bomba nucleare per il controllo del tempo atmosferico.


I governi USA, Gran Bretagna e URSS dagli anni '50 in poi hanno sperimentato gli effetti nucleari sui rispettivi popoli. E in parte l'hanno anche ammesso (vedi il presidente Clinton), o sono stati smascherati dal giornalismo indipendente nel Regno Unito.

  http://csat.au.af.mil/2025/volume3/vol3ch15.pdf

Le cosiddette scie chimiche (un nome inventato dall'USAF), non sono che l’ultimo anello visibile della catena di morte. Durante il letargo della ragione, date un’occhiata a questi documenti ufficiali.

16.2.14

LA COSTITUZIONE ITALIANA: IL DISCORSO AGLI STUDENTI DI CALAMANDREI




Caro Gianni, in questa "notte della Repubblica e della coscienza civile e politica degli italiani" mi balza alla memoria un famoso discorso che un padre della nostra costituzione, Piero Calamandrei, uomo politico e giurista, tenne per gli studenti dell'università di Milano nel 1955.

Sarebbe, a mio modesto parere, da studiare a memoria e da far studiare in ogni scuola d'Italia.

Alle sue parole, che sono figlie di un uomo che ha vissuto la tragedia della seconda guerra mondiale e di una grande passione politica e civile, mi permetterti oggi di aggiungere che la nostra costituzione è nata non soltanto sulle tombe dei partigiani, ma di tutti coloro che hanno speso e dato la vita per difendere la patria, il popolo italiano, la libertà e la democrazia aldilà di ogni appartenenza politica.

Questo per riuscire finalmente ad avere una visione oggettiva e senza pregiudizi della storia italiana degli ultimi 100 anni ed evitare di fare nuovamente il gioco di chi, da 70 anni a oggi, si è appropriato di un potere non previsto dalla Costituzione e nascondendosi dietro la maschera di paladini della giustizia, della democrazia e della libertà, disonorando il sangue versato dai martiri della patria italiana di ogni epoca.
Un abbraccio e buon lavoro.

                        Stefano


Il discorso agli studenti di Piero Calamandrei:

Il 26 gennaio 1955 ad iniziativa di un gruppo di studenti universitari e medi, fu organizzato a Milano, nel salone degli affreschi della Società Umanitaria, un ciclo di sette conferenze sulla Costituzione italiana, inviando insigni cultori del diritto ad illustrare, in modo accessibile a tutti, i principi morali e giuridici che stanno a fondamenta della nostra vita sociale.Il corso è stato inaugurato e concluso da Piero Calamandrei e, non senza viva commozione, Egli ritorna tra noi con la sua eloquenza nobile e pur semplice, con dottrina profonda, scientificamente serena e civilmente incitatrice. La parola del maestro indimenticabile suona, ancora oggi, come un altissimo richiamo all’impegno scientifico e morale di tutti i giovani che si apprestano ad una sempre rinnovata battaglia di civiltà, di progresso e di libertà. Ecco la parte sostanziale di ciò che Egli disse introducendo il corso e precisando i fondamenti storici della Nostra Costituzione.

Piero Calamandrei
Milano, 26 gennaio 1955

“L’articolo 34 dice: “i capaci ed i meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi.” E se non hanno mezzi! Allora nella nostra Costituzione c’è un articolo, che è il più importante di tutta la Costituzione, il più impegnativo; non impegnativo per noi che siamo al desinare, ma soprattutto per voi giovani che avete l’avvenire davanti a voi. Dice così: “E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli, di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.

13.2.14

SULLA PELLE VIVA DEL POPOLO ITALIANO






di Gianni Lannes


La fantascienza è stata battuta di larghissima misura dalla realtà sempre più disumana. Tutti schedati e controllati fin dalla nascita: il pretesto è la sicurezza. Attenzione ai nobili intenti che ammantano l'indicibile: il controllo totale degli esseri umani.  L’operazione è decollata nel 1998 con le linee guida per i test genetici a cura della Presidenza del Consiglio dei ministri. E ha avuto un'accelerazione dopo l'11 settembre 2001.





In seguito è stata perfezionata dagli esecutivi tricolore (ne sanno qualcosa i governi Prodi, D'Alema, Berlusconi, Monti, Letta) con l’adesione - senza alcuna consultazione del popolo sovrano - ai Trattati di Prṻm, di Velsen e di Lisbona che hanno privato il nostro Paese di qualsiasi sovranità. Provate a verificare cos'è realmente Eurogendfor, ovvero chi tiene le redini, ossia la Nato.



Della classica serie pubblicità regresso. Ora, con un sincronismo preconfezionato all'estero, il governo manda in onda la campagna informativa denominata “Banca Dati nazionale DNA”. Altro che privacy.  Una banca di dati biologici sul popolo italiano interconnessa a numerose banche internazionali gestite da privati, servizi segreti, e forze militari del Pentagono. Ma ecco cosa recita il recente comunicato ufficiale della Presidenza del Consiglio dei ministri (dipartimento per l'informazione per l'editoria):

«Lo scopo è quello di illustrare i vantaggi in termini di sicurezza per il cittadino, in un'ottica tanto di prevenzione quanto di repressione del crimine, facendo nel contempo luce su una serie di problematiche di tipo psicologico e sociale che, se non chiarite, potrebbero suscitare nei cittadini errate percezioni di violazione della loro privacy legate all'uso dei test genetici. Il Comitato Nazionale per la Biosicurezza, le Biotecnologie e le Scienze della Vita ha pensato di promuovere la conoscenza delle applicazioni connesse alle analisi genetiche in ambito forense per informare i cittadini dei vantaggi che l'istituzione di una Banca Dati del DNA rappresenta, in termini di sicurezza per la popolazione generale, per l'identificazione di autori di reati o di vittime di reati e sinistri. Inoltre, si ha così la possibilità di rispondere a possibili quesiti sollevati dai cittadini sulle eventuali ripercussioni derivanti dall'applicazione delle nuove tecnologie di analisi del DNA in campo forense».


12.2.14

UNITED STATES OF AMERICA: IL DOMINIO DEL CLIMA



di Gianni Lannes




«From space, the masters of infinity would have the power to control the earth’s weather, to cause drought and flood, to change the tides and raise the levels of the sea, to divert the gulf stream and change temperate climates to frigid. There is something more important than the ultimate weapon. And that is the ultimate position. The position of total control over the Earth that lies somewhere in outer space».

Traduzione:

«Dallo spazio riusciremo a controllare il clima sulla terra, a provocare alluvioni e carestie, a invertire la circolazione negli oceani e far crescere il livello dei mari, a cambiare la rotta della corrente del Golfo e rendere gelidi i climi temperati».





Nel 1958 con questo monito il futuro presidente americano Lyndon B. Johnson aveva minacciato pubblicamente l'umanità, prima che il presidente J.F. Kennedy
venisse assassinato deliberatamente dalla Cia. 

11.2.14

DAUNIA LIBERA

Daunia - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)






di Gianni Lannes


Quale Sud se muoiono o fuggono anche le intelligenze? Allora, autodeterminazione, autogoverno, emancipazione,  libertà di progredire e tanto altro ancora. Artefici e protagonisti in prima persona del nostro destino.

Dove Oriente e Occidente si mescolano e fondono mirabilmente. C'era una volta l'antico, creativo e fiero popolo dei Dauni, la cui scoperte fondamentali (le stele) si devono al noto archeologo di fama internazionale, professor Silvio Ferri.

E’ uno dei territori più estesi d’Italia, abitato attualmente da circa 640 mila persone autoctone: ha una superficie di 6.965 chilometri quadrati e comprende 61 comuni. Gargano, Tavoliere e Monti Dauni sono sfruttati dai tempi dell’annessione forzata dell’Italia nel 1861, nonostante la ribellione popolare repressa nel sangue dalla legge Pica.

Con la regione Puglia non è andata meglio: a farla da padrone assoluto è sempre Bari che ha sottratto risorse alla Capitanata sfruttandola a più non posso. Dagli anni ’60 a tutt’oggi sono stati asportati illegalmente alla Daunia miliardi di metri cubi di gas, mentre le multinazionali dell’oro nero si accingono a massacrare anche il suo mare per rubarne il petrolio. Un paradosso che grida giustizia: oggi i Dauni pagano la bolletta del gas estratto nel sottosuolo di questo territorio, alla società francese EDF, mentre due centrali turbogas, Edison a Candela, ed Enplus a San Severo sfruttano questa risorsa per un profitto privato. In cambio, però, entrambe, rilasciano inquinamento.



Benedetta dalla geografia ma violentata dai politicanti. La stessa Regione ha disseminato i Monti Dauni di impianti industriali eolici che hanno deturpato le nostre montagne, e non sazia di tanto scempio, ha autorizzato la realizzazione di compolessi fotovoltaici che sottraggono terra fertile all’agricoltura.

Dulcis in fundo, prima Fitto poi Vendola hanno autorizzato il gruppo Marcegaglia (società ETA) a installare illegalmente, violando le normative di protezione sanitaria ed ambientale, di un inceneritore rifiuti, fatto passare inizialmente per una centrale a biomasse, truffando anche lo Stato al fine di percepire un finanziamento pubblico illecito (alla voce contratto d’area ideato da Romano Prodi).

La Daunia, addirittura non ha un aeroporto che possa definirsi tale, nonostante l’orografia e la sua storia aviatoria, nonché la posizione strategica in Italia.
La Daunia non ha una rappresentanza politica, a nessuno livello c’è qualche figlio di questa terra che fa valere concretamente questi diritti sacrosanti.

"Se il Signore avesse conosciuto questa piana di Puglia, luce dei miei occhi, si sarebbe fermato a vivere qui": parola di Federico II di Svevia.

Di questo luogo straordinario era innamorato il "Puer Apuliae", che a Castelfiorentino, nei pressi di Torremaggiore - dove la giunta Vendola ha rilasciato autorizzazioni a trivellare idrocarburi ed impiantare metanodotti - ha esalato il suo ultimo respiro. 

Qui il sottosviluppo e lo sfruttamento sono programmati e imposti da una cricca politica clientelare. In ragione di presupposti storici, etnici, linguistici, sociali, economici, culturali, antropologici, è ora di staccarsi dalla Puglia per formare una regione indipendente, a cui potrebbe associarsi il Molise. Via da Bari con un referendum popolare: non abbiamo che da perdere subito le catene.

Per dirla con Robert Kennedy:

"Pochi sono grandi abbastanza da poter cambiare il corso della storia. Ma ciascuno di noi può cambiare una piccola parte delle cose, e con la somma di tutte quelle azioni verrà scritta la storia di questa generazione". 

SU LA TESTA POPOLO DAUNO!




5.2.14

MAREMOTO IN ITALIA: DISASTRO ANNUNCIATO. E LA PROTEZIONE CIVILE?

 fonte: Protezione Civile - immagine ESRI


 di Gianni Lannes

Perché nel Belpaese delle banane le massime autorità in materia temono proprio un maremoto contro le coste di Campania, Calabria, Basilicata e Sicilia? Forse sono già al corrente delle conseguenze disastrose che le trivellazioni del vulcano attivo Marsili nel Mar Tirreno, provocheranno soprattutto in provincia di Salerno? Mettono le mani avanti a scanso di responsabilità? Per garantire la sicurezza effettiva basta impedire le trivellazioni a scopo di lucro di questo vulcano e le perforazioni sperimentali nei Campi Flegrei. Invece, ancora una volta, e come sempre, il popolo italiano, cittadine e cittadini sono trattati peggio di carne da macello. Basta un atto politico per prevenire certi disastri ambientali preannunciati. Bastava non concedere le autorizzazioni ministeriali. Ma cosa prevedono i piani di sicurezza o di emergenza oppure di evacuazione? Non è dato sapere. L'unica cosa che deve fare la Protezione Civile è la prevenzione dei rischi, proprio quella che latita. Comunque, la Natura non c'entra assolutamente, ma è la bieca irresponsabilità dell'uomo, anzi l'avidità criminale il problema, unitamente alla passività della popolazione. Bene, ora siete al corrente, soprattutto al Sud del Sud, già discarica dell'Europa.






Ecco cosa scrive sul sito web la Protezione Civile tricolore:






"Maremoto Io non rischio è la campagna per la riduzione del rischio maremoto promossa e realizzata dal Dipartimento della Protezione Civile, Anpas - Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze, Ingv – Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e Consorzio ReLUIS – Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica, in collaborazione con Ispra – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale e Ogs – Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale.
Si svolge in via sperimentale nella Provincia di Salerno nei quattro fine settimana di ottobre e coinvolge 28 comuni costieri visualizzati in questa mappa . La campagna è itinerante: ogni fine settimana di ottobre viene realizzata in contemporanea nelle marine e nelle piazze di sette/otto comuni costieri. Solo nel comune di Salerno si svolge tutti i fine settimana. Sono coinvolti circa 300 volontari di gruppi comunali e associazioni regionali di protezione civile della Campania e delle sezioni locali di otto organizzazioni nazionali".


4.2.14

IN MEMORIA DI EMILIO DEL GIUDICE

 Un'immagine del Professor Emilio Del Giudice insieme al Professor Giuliano Preparata, entrambi prematuramente scomparsi.

http://www.youtube.com/watch?v=it4P_dxhZlM 
 fonte 1

 di Alberto Medici

fonte 2:


Ho incontrato Emilio Del Giudice grazie ad una conferenza del 13 della Francesca Salvador, a Vittorio Veneto. L’ho poi seguito un po’ sul web, e avevo scritto un pezzo su una sua conferenza. Intelligentissimo, acuto, accattivante e grande comunicatore. Una bella persona. Ricopio il pezzo che avevo intitolato “Fisica e filosofia“.
-oOo-
Al liceo mi stupì l’affermazione di un compagno “ereditato” l’ultimo anno (aveva avuto problemi di droga, ma era, a suo modo, un genio), che nel prospettare l’esame di maturità, mi disse che contava di portare fisica e filosofia, tracciando paralleli e linee di congiunzione che, a quel tempo, mi sembravano molto azzardate. Insomma, mi sembrava che la fisica con la filosofia ci stesse come i cavoli a merenda: razionale, positivista, concreta l’una, astratta, impalpabile, soggettiva e opinabile l’altra.

Ascoltando il fisico Emilio Del Giudice (video sopra) devo dire che si capisce bene, invece, come le due non solo non siano così distanti, ma sono di reciproco sostegno e supporto. Non posso e non voglio neanche provare a sintetizzare quanto afferma Del Giudice, ma riporto alcune immagini che mi hanno colpito particolarmente.

GUERRA ALL'UMANITA': CONVENZIONI INTERNAZIONALI, TRATTATI DI CARTA STRACCIA E VELINARE

SCIE CHIMICHE NATO - FOTO GIANNI LANNES (tutti i diritti riservati)

di  Gianni Lannes


Alla prova dei fatti, trattati e convenzioni di proibizione della guerra ambientale, non convenzionale e dell'uso di armi chimiche a partire dalla Convenzione di Ginevra del 1925, passando per il Trattato Enmod entrato in vigore nel 1978, per concludere con la Convenzione di Parigi del 1993, sono nient'altro che pezzi di carta.



Tali atti internazionali a cui hanno aderito gran parte delle nazioni della Terra non esistono a caso: vuol pure dire che la guerra segreta  che usa le forze della Natura per annichilire l'umanità esiste senz'altro, e non si tratta di un'invenzione fantasiosa.

3.2.14

NASA: GLI ESPERIMENTI CHE HANNO FATTO IMPAZZIRE IL CLIMA SULLA TERRA



di   Gianni Lannes


A parte le esplosioni nucleari, c'è  un capitolo sconosciuto ai non addetti ai lavori, sui danni inferti dall'uomo in divisa e camice bianco a Gaia. Esatto: geoingegneria ambientale. Vale a dire, veleni tossici come il bario, iniettati prima nella magnetosfera, poi nella ionosfera ed infine, ogni giorno ad appena 1.000 metri d'altitudine, direttamente sui centri abitati delle nazioni sotto il controllo di Washington, come nel caso certificato dell'Italia priva di sovranità da 70 anni (alla voce trattato corto di Cassibile del 1943 e trattato di Parigi risalente al 1947).

Il primo test targato United States of America - all'epoca segreto, attualmente ancora ignoto alla popolazione interessata usata come cavia - è stato realizzato in Sardegna a partire dal 1963, propriamente da Nasa e Max Planck Institute.


Da allora le sperimentazioni più o meno segrete procedono alacremente, grazie alla tacita connivenza di governi eterodiretti, come nel caso dell'Italia.



Non a caso gli Stati Uniti d'America non hanno aderito al Protocollo di Kyoto (un trattato internazionale relativo al  riscaldamento globale sottoscritto a Kyoto l'11 dicembre 1997 da più di 180 Paesi in occasione della Conferenza COP3 della Convenzione quadro delle Nazioni Unite (UNFCCC). Il trattato è entrato in vigore il 16 febbraio 2005, dopo la ratifica anche della Russia.

L'attività di aerosolterapia bellica è un crimine contro l'umanità: si tratta di una guerra ambientale non convenzionale (che usa le insospettabili forze della Natura contro gli esseri umani) vietata dalla Convenzione internazionale Enmod del 1977 (entrata in vigore nel 1978), dalla Convenzione di Parigi del 1993 e dalla Convenzione europea di Aarhus, ratificata in  Italia nel 2001dalla legge 108.

2.2.14

CACCIABOMBARDIERE F 35: UN BIDONE ALL’ITALIA BOCCIATO DAL PENTAGONO, MA SPONSORIZZATO DAL MINISTRO MAURO

Mario Mauro: ministro pro tempore della difesa




di Gianni Lannes


«Per amare la pace bisogna armare la pace. L’ F-35 risponde a questa esigenza» aveva dichiarato pubblicamente il ministro della difesa Mario Mauro (nato San Giovanni Rotondo, ma originario di Peschici nel Gargano): una “dichiarazione d’amore” al jet da guerra utilizzata da Lockheed Martin per “l’F 35 show” di New York.

Doveva essere il cacciabombardiere del futuro. Invece l'F35 targato Lockheed, dopo la piena adesione del governo eterodiretto Letta al dispendioso ed inutile programma di riarmo bellico in violazione dell’articolo 11 della Costituzione, rischia di diventare un boomerang. Specie ora che il Pentagono lo marchia come un aereo difettoso e inaffidabile, con problemi strutturali e di gestione dei software. Il tutto all'interno di un rapporto in cui, beffa ulteriore, si stimano nettamente al ribasso i livelli occupazionali promessi dal programma stesso.


IL PRIMO RESPIRO: LA NASCITA LIBERA IN ACQUA

ACQUA: FONTE DI VITA - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)

di  Gianni Lannes




PAROLA DI ODENT, IL MEDICO DEL PARTO IN ACQUA

Dopo aver diretto per anni l’esperienza pilota dell’ospedale ginecologico di Pithiviers, in Francia,  Michel Odent - noto in tutto il mondo per le sue pubblicazioni in materia e per la notevole esperienza pratica - si è trasferito a Londra per studiare le conseguenze degli accadimenti perinatali sulla salute durante tutta la vita. La sua tesi fondamentale è disarmante: 

«Nell’acqua la donna può trascorrere parte del travaglio e far nascere il suo bambino come un piccolo delfino».

Professore qual è attualmente l’obiettivo dell’ostetricia?

«Controllare la nascita: non renderla più facile. La spersonalizzazione della partoriente: il modo più rischioso, perché disumano e innaturale, di mettere al mondo bambini. Hanno distrutto l’intimità necessaria perché un parto sia facile e sereno. In un ospedale tradizionale non è possibile avere né silenzio, né buio, né isolamento, quello che tutti i mammiferi cercano quando il piccolo viene al mondo».

Com’è la sala parto di Pithiviers?

«Senza letto, senza spigoli, il più possibile rotonda, con una pedana, tende colorate, cuscini. E una piscina d’acqua tiepida a portata di mano, perché quando il travaglio rallenta o si interrompe, le contrazioni sono dolorose e inefficaci, assecondare l’irresistibile attrazione delle partorienti per l’acqua può sbloccare una situazione, e perché è dolce per i bambini nascere nell’acqua, e a quell’elemento sono perfettamente adatti, come piccoli delfini».

Tutto ha inizio dall’acqua, ma che succede negli ospedali che concentrano le partorienti?

«La professionalità fondata sulla pazienza e sul rispetto è stata cancellata in nome dell’igiene e della tecnica. Invece di studiare a fondo la fisiologia del parto, si fanno moltissime visite vaginali: orribili intromissioni. Se si lascia la donna libera di muoversi, di cercare da sola la posizione più adatta, l’ostetrica esperta non ne ha nessun bisogno».

La regola dell’intimità, del silenzio, del buio e della libertà è ferrea?

«Soprattutto in caso di rischi: quando il bambino è podalico, quando la madre è una primipara quarantenne bisogna lasciar fare alla natura, non intervenire: proprio i casi in cui la moderna ostetricia invece interviene a oltranza».

Il messaggio di Leboyer sulla nascita senza violenza ha segnato una svolta?

«È stato banalizzato. Madre e bambino devono essere lasciati soli. Allora le donne cercheranno gli occhi del figlio, e il figlio gli occhi della madre. Il primo episodio del loro rapporto è sacro».


Il primo respiro:


inchiesta 2012: