Salento - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati) |
di Gianni Lannes
Addio al luogo di incontro tra Oriente ed Occidente, dove la storia si fonde alla geografia. Mentre in Italia è in atto senza colpo ferire il
secondo colpo di Stato in meno di due anni, la Puglia è sempre più preda di
colonizzazioni devastanti. L’energia è soltanto un paravento per le speculazioni
fuori legge. E così si annienta per sempre, nel silenzio generale, una bellezza primordiale del paesaggio Mediterraneo.
Il progetto di costruzione, da parte della società
Trans-Adriatic-Pipeline (TAP), di un gasdotto che dall'Albania dovrebbe
approdare sulle coste pugliesi, originariamente prevedeva di portare in Italia
il gas dal Caucaso, conducendo l'infrastruttura energetica direttamente a
Brindisi e direttamente nella zona industriale costiera, attraverso la
realizzazione di un tracciato completamente via mare (off-shore).
Per motivi in gran parte ignoti, la TAP ha inteso
proporre una variante atta a realizzare l'attracco a San Foca (Lecce), in
località denominata «Punta Cassano»,
per poi proseguire con un ulteriore scavo di circa ben 20 chilometri sulla
terraferma, fino a raggiungere il territorio di San Donato, dove si
allaccerebbe alla rete Snam. La TAP, aveva proposto inizialmente l'infelicissima
soluzione di approdo a Punta Penne a Nord di Brindisi, area di pregio balneare
e l'attraversamento da lì in poi, per un tratto di 16 chilometri, di campi e
vigneti prima dell'allacciamento finale, il che ha fatto sollevare associazioni
ecologiste locali che ne evidenziarono, nel marzo 2010, l'incompatibilità con
la vocazione agricola e turistica dell'area.
Cerano - centrale Enel - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati) |
A seguito delle proteste di giugno dell’anno 2010,
la società TAP confermò di esser tornata a sposare definitivamente l'opzione di
approdo del gasdotto a Sud di Brindisi, direttamente nell'area industriale
delle centrali a carbone, di cui si auspica da decenni proprio la virtuosa loro
riconversione al gas fossile per minimizzarne gli impatti in termini di
emissioni al camino e di polveri sollevatesi dal carbone nei magazzini e
durante la sua mobilitazione. Un'area industriale predisposta
urbanisticamente ad accogliere simili infrastrutture, la cui notevole intrinseca
pericolosità le rende inidonee in zone balneari e turistico-insediative nonché
agricole. In loco, infatti, si trovano
enormi centrali elettriche a carbon fossile, in particolare la centrale di Cerano-Federico II di Enel e la centrale Brindisi Nord di EdiPower:
entrambe centrali a combustione di carbone fossile, e oggi in Cerano anche CDR (combustibile solido da rifiuti). Fonti impareggiabilmente più inquinanti del gas fossile.
Anche a giudizio delle associazioni ambientaliste Save Salento, Tramontana e Forum Ambiente e Salute, informalmente incontrate dalla TAP, quello oggetto dell'ultima variante che prevede l'approdo a San Foca, costituisce un infelicissimo percorso combinato off-shore/on-shore, che, oltre al tratto marino, comporta anche la realizzazione di un enorme disastroso serpentone di gasdotto sulla terraferma, che comporta lo sventramento, danneggiamento e messa in stato di pericolo, di aree di altissima valenza insediativa, turistica, agricola, ambientale e culturale, assolutamente non industrializzate e vergini del basso Salento ed in particolare dei territori di Melendugno, Vernole, Castrì, Lizzanello, Cavallino e San Donato.
Anche a giudizio delle associazioni ambientaliste Save Salento, Tramontana e Forum Ambiente e Salute, informalmente incontrate dalla TAP, quello oggetto dell'ultima variante che prevede l'approdo a San Foca, costituisce un infelicissimo percorso combinato off-shore/on-shore, che, oltre al tratto marino, comporta anche la realizzazione di un enorme disastroso serpentone di gasdotto sulla terraferma, che comporta lo sventramento, danneggiamento e messa in stato di pericolo, di aree di altissima valenza insediativa, turistica, agricola, ambientale e culturale, assolutamente non industrializzate e vergini del basso Salento ed in particolare dei territori di Melendugno, Vernole, Castrì, Lizzanello, Cavallino e San Donato.
Notevoli preoccupazioni si evidenziano per il
tracciato su terra, che dovrà snodarsi sul territorio della provincia per ben
20 chilometri, un'enormità, superando con una trivellazione orizzontale (circa
800 metri) una falesia, quella di Punta Cassano, già interessata da fenomeni di
erosione, e quindi tagliando trasversalmente una buona metà della penisola
salentina, con un cantiere che avrà un'ampiezza compresa tra i 23 e i 30 metri
e una profondità di 4 metri. Il tutto, per anni, comporterà inevitabilmente una
notevole movimentazione di terra, suolo e vegetazione, con l'interessamento di
una fascia di territorio della costa e dell'entroterra protetta - sulla carta -
dai vincoli di carattere ambientale e paesaggistico previsti dal Piano
urbanistico territoriale tematico (PUTT), nonché caratterizzata da elementi
archeologici di cui l'Ecomuseo dei paesaggi di pietra di Acquarica di Lecce è
splendida testimonianza.
In seguito alla chiusura dei lavori, la fascia di
rispetto (servitù) del gasdotto consisterebbe in 4 metri a destra e 4 metri a
sinistra della conduttura (per 8 metri complessivi) che si dovrebbe mantenere
scevra da qualsiasi opera o presenza arborea (in primo luogo ulivi), al fine di
consentire le necessarie operazioni di manutenzione, di controllo e di
intervento in caso d'emergenza con l'ulteriore conseguenza di consumo di suolo
agricolo, in zona caratterizzata da piccoli insediamenti diffusi, con una
infrastrutturazione che può comportare la nascita di centrali di deposito gas e
soprattutto nuove centrali termoelettriche a gas fossile, e che va dunque
conservata alla sua attuale vocazione rurale, turistica e balneare.
Inoltre devastante sarebbe l'impatto determinato dal
passaggio del cantiere nella porzione di territorio interessata dalla presenza
di boschi di uliveto secolare «ogliarola» presenti nelle contrade Campana e
Filandra, tra Castrì, Pisignano e Vernole, ulivi tutelati da un forte quadro
normativo in materia. Si tratta di un'area già interessata da un oneroso
progetto di impianto di 11 mega-torri eoliche, per la cui difesa i cittadini e
le associazioni del Salento hanno dato vita ad un'intensissima mobilitazione
proprio a partire dall'inizio del 2011. L'effetto combinato delle due opere di
infrastrutturazione porterebbe ad uno sconvolgimento intollerabile dell'attuale
cifra ambientale e paesaggistica dell'area e a preoccupanti ripercussioni sulla
praticabilità quotidiana e sulla fruibilità di quei luoghi da parte di
cittadini, agricoltori, proprietari, turisti e studiosi.
Le contrade Campana e Filandra si avvierebbero così
a rappresentare il caso esemplare del paradosso energetico vissuto dal Salento: territori dilaniati da un gasdotto per il trasporto di combustibile fossile e
contemporaneamente interessate da torri eoliche che dovrebbero scongiurare
l'utilizzo di combustibile fossile, senza contare poi il grave impatto e
consumo di nuovo suolo agricolo per la realizzazione di tutte le ulteriori
necessarie infrastrutture industriali-impiantistiche e di servizio al gasdotto
lungo il suo percorso.
Con la realizzazione dell'ultima variante del
gasdotto della TAP, il basso Salento si troverebbe inoltre in una situazione di
assurdo concentramento cumulativo di più gasdotti poiché un secondo gasdotto
della ditta South Stream infatti è
già in progetto di sbarco, sempre a partire dai Balcani, nella rada di Otranto
e che dovrebbe comportare un percorso di 1,5 chilometri a terra (on-shore), che
è comunque tanto considerata la ovvia pericolosità di questi gasdotti, la
frequentazione di Otranto, e l'importanza archeologico-paesaggistica di Otranto.
Mentre l’ecologista Vendola tace impegnato a mantenere due poltrone ben remunerate a
spese del contribuente (Bari e Roma), i parlamentari grillini pugliesi (candidati ed eletti esclusivamente nelle province di Bari, Lecce, Brindisi e Taranto) dormono
sonni beati. L’importante è raccattare voti che si traducono in soldi facili e
potere spicciolo.
riferimenti:
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=salento
riferimenti:
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=salento
Nessun commento:
Posta un commento
Gradita firma degli utenti.