6.12.22

  SFRUTTAMENTO DEI MIGRANTI!

Alcune cooperative impegnate nella gestione dei migranti nel territorio di Latina, pur avendo percepito contributi a fondo perduto per l'emergenza COVID-19 per circa 227 mila euro, e, così significativamente la Cooperativa Karibu, registrando un giro d'affari di oltre 12 milioni di euro per l'ospitalità di più di 800 migranti, risulterebbero protagoniste di importanti lesioni dei più semplici diritti umani.

Del pari, il Consorzio Aid, anch'esso impegnato in teoria per l'inclusione e i diritti, nel 2020 avrebbe ottenuto l'affidamento di vari servizi per stranieri dalla prefettura di Latina, dal comune di Latina e da quello di Termoli, ed anch'esso risulterebbe protagonista delle medesime condotte della citata Cooperativa Karibu.

A quanto pare taluni migranti avrebbero sporto denunce in ordine alle condizioni di vita nelle strutture gestite da dette cooperative, anche a danno di minori.

Medesime denunce risultano, da organi di stampa, essere state presentate dai migranti in ordine alle condizioni di vita degli stessi nel «Ghetto» di Torretta Antonacci dove, nel mese di agosto 2022, si è consumato il sequestro del sindacalista Mohammed Elmajdi, presidente di Anolf Puglia e segretario territoriale della Cisl di Foggia che, nella propria denuncia, chiama in causa la Lega Braccianti, associazione socio-lavorativa, per quanto si legge dalla pagina internet della stessa.

Da notizie di Fanpage.it del 14 settembre 2022 sembrerebbe che la citata Lega Braccianti operi regolarmente raccolte fondi attraverso la piattaforma «GoFundMe», ottenendo donazioni per diverse centinaia di migliaia di euro dall'Italia e dall'estero, funzionali al portare aiuti umanitari nei ghetti dei braccianti e per costruire manifestazioni operando, sembrerebbe in parallelo alle normative di cui al decreto-legge n. 130 del 2022 e del decreto legislativo n. 142 del 2015, e ai Cas (Centri accoglienza straordinaria).

Relativamente al «Ghetto» di Torretta Antonacci in Capitanata, si legge (Corriere del Mezzogiorno del 4 maggio 2021) che la regione Puglia avrebbe impegnato somme per l'acquisto di moduli abitativi dal destinarsi alla predetta area. Inoltre, la Flai Cgil di Foggia avrebbe lamentato il fatto che anche la gestione dell'area sotto l'egida della regione Puglia fosse di fatto «gestita» dai caporali, segnalando un sistema di «autogestione».

Con riferimento all'insediamento di Torretta Antonacci, dal sito internet della Unità sindacale di base (Usb) si apprende che sebbene taluni residenti abbiano costruito, con l'aiuto della predetta Usb, alcune strade con ghiaia e breccia, un gruppo di aderenti alla «Lega Braccianti E.T.S.» avrebbe divelto l'insegna della strada dedicata a due braccianti arsi vivi nell'incendio della baraccopoli del marzo 2017, per poi minacciare alcuni abitanti del luogo.

La feroce realtà di Torretta Antonacci non dovrebbe esistere a ragione di uno sgombero risalente all'anno 2017; allora la Flai Cgil regionale evidenziò come l'emergenza criminale che vive la Capitanata spesso fa da cerniera tra gli interessi di mafie indigene e quelle, come «l'ascia nera nigeriana».

Quali sono attualmente le condizioni dei migranti residenti in Torretta Antonacci e le eventuali procedure di sgombero dell'area successive a quello risalente del 2017?


Nessun commento:

Posta un commento

Gradita firma degli utenti.