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foto Gilan
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di Gianni Lannes
Donne sognanti e uomini erranti, alberi ombreggianti e acque zampillanti, capre zampettanti e pecore belanti, lupi ululanti e camosci sfuggenti, cavalli adelanti e pastori transumanti. Il cuore dell'Abruzzo e' la Maiella (anticamente "Magella"), la montagna madre, visibile a occhio nudo anche dal Gargano e dalla Daunia.
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In loco la roccia e' un immenso grembo che accoglie il viandante. Quando ci si addentra nell'antica valle dei Peligni il paesaggio rivela un luogo incantato dell'Appennino, lontano dal frastuono dell'incivilta' dilagante, dove si sfiora il suono del silenzio e il respiro dell'aria tersa diviene linfa cristallina per i sensi.
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Nell'arrampicata dal Passo di San Leonardo - sul versante ovest - alla vetta di Monte Amaro (2793 metri d'altitudine), dove sovente sostanto le nuvole fluttuanti nell'azzurro, si attraversa una rigogliosa faggeta e ci si imbatte in antichissime capanne di pietra a secco in forma di tholos (alcune dirute) radicate nella nuda terra. Qui, in un tempo magicamente sospeso, la bellezza naturale discende dall'armonia ancestrale.
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Riferimenti:
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=abruzzo
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