6.7.22

SICCITA': CLIMA DI GUERRA!

 


  

di Gianni Lannes

Clima di guerra e menzogne sul clima: questo caldo insopportabile e la siccita' non incombono a caso. Il tempo meteorologico e' un'arma insospettabile. La data fatidica è l'anno 2025, ormai prossimo, quando gli USA avranno - come pretendono - il controllo globale del clima terrestre. Attualmente, un fatto e' evidente: l'implementazione dell'inquinamento elettromagnetico.

«L'emergenza climatica è come la pandemia. È vero che stiamo ancora lottando contro la pandemia, ma questa è un'emergenza di uguale entità e non dobbiamo assolutamente ridurre la nostra determinazione ad affrontare i cambiamenti climatici» ha sbottato Mario Draghi al vertice sul Clima durante l’Assemblea generale dell’ONU (settembre 2021).

Le due questioni sono intrecciate, perché servono a mantenere uno stato d'emergenza inventato di sana pianta - senza giustificazione - che sostituisce la democrazia incompiuta con la tecnocrazia imperante. Questo connubio ideologico tra clima e pandemia non è casuale. Tutto serve a mantenere il falso stato di emergenza. In questa prospettiva la pandemia è un’occasione per rendere ancora più concreto e stringente lo stato d’emergenza, con tanto di sospensione delle libertà individuali e delle garanzie democratiche e consolidare la transizione transumanista all'eugenetica totalitaria. Questo andazzo, a sua volta, faciliterà il perpetuare le misure costrittive anche per la presunta emergenza climatica.

Emergenza infinita? Il perenne stato d’emergenza inoltre genera almeno due conseguenze. La prima è la fine della democrazia. Non si tratta di un effetto collaterale, ma di un obiettivo esplicitamente voluto. Infatti, in un rapporto del Club di Roma, risalente al 1991, intitolato The First Global Revolution (La Prima rivoluzione globale), c'e' scritto:

«La democrazia non è una panacea. (…) per quanto possa suonare sacrilego, la democrazia non è più appropriata per gli obiettivi che abbiamo davanti. La complessità e la natura tecnica di molti dei problemi di oggi non sempre permettono a rappresentanti eletti di prendere decisioni corrette al momento giusto».

 


 

La direzione è quella di una governo mondiale tecnocratico capace di affrontare “scientificamente” le emergenze globali (o che vengono presentate come tali). Guardando a come i media propagandano la pandemia e i cambiamenti climatici, non ci sono dubbi al riguardo. La seconda conseguenza è la crescente invadenza dello Stato eterodiretto in ogni ambito della vita umana. La sussidiarietà, l’iniziativa personale sono bandite, tutto dipende dalle decisioni del governo telecomadato dal sistema di dominio.

Con il termine “tecniche di modificazioni ambientali” si fa riferimento a qualsiasi tecnica per modificare – attraverso la manipolazione deliberata dei processi naturali – le dinamiche, la composizione o la struttura della Terra, della sua litosfera, idrosfera, ed atmosfera, o dello spazio esterno. (Convenzione sulla proibizione dell’uso militare o di altra ostile natura di tecniche di modificazioni ambientali, Nazioni Unite, Ginevra: 18 maggio 1977).

La Convenzione Enmod dell'ONU - ratificata dalla legge italiana 962 del 1980 - definisce la guerra ambientale come la “premeditata modificazione o manipolazione dei sistemi naturali ecologici, come quello climatico e meteorologico, della terra, della ionosfera, della magnetosfera, del sistema tettonico a placche, e/o lo scatenamento di eventi sismici (terremoti) per causare intenzionalmente distruzioni fisiche, economiche e psico-sociali su prefissati obiettivi geofisici o su ambienti popolati, come parte di azioni belliche di natura strategica o tattica”.

Nel Rapporto Conclusivo AF 2025 dell’Aviazione Militare degli Stati Uniti, datato 1996 si legge:

«[La modificazione meteorologica] offre al combattente bellico una larga serie di possibili opzioni per sconfiggere o reprimere un avversario…La modificazione meteorologica diventerà parte della sicurezza domestica ed internazionale e potrà essere messa in atto unilateralmente…Potrà avere applicazioni offensive e difensive e anche essere usata per scopi di deterrenza. La capacità di generare precipitazioni, nebbie e tempeste sulla terra o per modificare le condizioni meteorologiche dello spazio…e la produzione di condizioni meteorologiche artificiali, tutto fa parte di un pacchetto integrato di tecnologie [militari]».

I dirigenti tecnocratici di tutto il mondo si incontrano a Copenhagen nel dicembre 2009 con l’obiettivo di raggiungere un accordo sul Riscaldamento Globale. Il dibattito sulle Variazioni Climatiche si focalizza sull’impatto delle emissioni dei gas serra e sulle misure per ridurre le emissioni di CO2 prodotte dall’uomo, secondo il Protocollo di Kyoto. L’opinione generale di base è che le emissioni di gas serra costituiscono l’unica causa dell’instabilità climatica. Nessun governo o gruppo di azione ambientalista ha sollevato il problema della “guerra ambientale” o delle “tecniche di modificazioni ambientali (ENMOD)” a scopi militari.

Malgrado un vasto corpo di conoscenze scientifiche, il problema delle manipolazioni del clima per scopi militari è stato escluso dall’agenda delle Nazioni Unite sulle variazioni climatiche.

John von Neumann nel 1955 sottolineava con tremenda preveggenza che : “Interventi in materia atmosferica e climatica…si apriranno ai nostri occhi con una dimensione difficile da immaginare al presente…Questo amalgamerà gli interessi di ogni nazione con quelli di tutte le altre, in modo totale, più di quello che la minaccia nucleare o una qualche altra guerra abbiano fatto fino ad ora.” (Citazione da Spencer Weart, Guerra Ambientale: Schemi di modificazioni climatiche, Global Research, 5 dicembre 2009).

Appunto nel 1977, tale Convenzione internazionale, ratificata dall’Assemblea Generale dell’ONU, metteva al bando “l’uso militare, o di altra ostile natura, di tecniche di modificazioni ambientali con effetti a larga diffusione, di lunga durata o di violenta intensità.” (AP, 18 maggio1977).

Sia gli Stati Uniti d’America che l’Unione Sovietica risultarono firmatari della Convenzione.

Guidati dall’interesse di consolidare la pace,…e di salvare l’umanità dai pericoli derivati dall’uso di nuovi strumenti di guerra, (…) Riconoscendo che l’uso militare di tali tecniche di modificazioni ambientali possa procurare effetti estremamente dannosi al benessere dell’uomo, (…) Desiderando proibire efficacemente l’uso militare di tecniche di modificazioni ambientali in modo da eliminare i pericoli all’umanità…e affermando la volontà di lavorare per il conseguimento di questo obiettivo, (…) ogni Stato Parte Contraente di questa Convenzione si impegna a non dedicarsi all’uso militare di tecniche di modificazioni ambientali con effetti a larga diffusione, di lunga durata e di violenta intensità, come mezzi di distruzione, di danneggiamento o di lesioni nei confronti di ogni altro Stato Contraente.”(Convenzione sulla proibizione dell’uso militare o di altra ostile natura di tecniche di modificazioni ambientali, Nazioni Unite, Ginevra: 18 maggio 1977. Entrata in vigore il 5 ottobre 1978).

La sostanza della predetta Convenzione risalente al 1977 veniva riaffermata in termini generali attraverso la Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sulle Variazioni Climatiche (UNFCCC), sottoscritta nel 1992 al Summit sulla Terra di Rio de Janeiro:

«Gli Stati hanno…in accordo con la Carta delle Nazioni Unite e i principi del diritto internazionale, la (...) responsabilità di assicurare che le attività nell’ambito della loro giurisdizione o controllo non procurino danni all’ambiente di altri Stati o di aree oltre i limiti della loro giurisdizione nazionale.». (Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sulle Variazioni Climatiche, New York, 1992)

Dopo il Summit sulla Terra mandato in onda nel 1992, il problema delle variazioni climatiche a scopo militare non è stato mai sollevato nei successivi summit e convegni sulle variazioni climatiche sotto gli auspici dell’UNFCCC. Il problema è stato cancellato, rimosso. Non fa parte del dibattito sulla variazione brusca del clima.

Tuttavia, nel febbraio 1998, la Commissione per gli Affari Esteri, la Sicurezza e le Politiche di Difesa del Parlamento Europeo ha tenuto sedute pubbliche a Bruxelles sulle capacità di guerra meteorologica espresse da Washington e sviluppate secondo il programma HAARP, con base in Alaska (Parlamento Europeo, Commissione per gli Affari Esteri, la Sicurezza e le Politiche di Difesa , Brussels, doc. no. A4-0005/99, 14 gennaio 1999).

In ogni caso, la richiesta della Commissione di redigere una “Carta Verde” sugli “impatti ambientali delle attività militari” veniva fortuitamente accantonata sulla base che la Commissione Europea mancava della giurisdizione opportuna a mettere sotto inchiesta “i collegamenti fra ambiente e difesa”. Brussels era ansiosa di evitare uno scontro con Washington (European Report, 3 febbraio 1999).

Nel 2007, “The Daily Express” – in seguito alla desecretazione e alla declassificazione di documenti del governo Britannico dagli Archivi Nazionali – riferiva che: «I documenti declassificati rivelano che sia gli USA, al primo posto, che l’Unione Sovietica possedevano programmi militari segreti con l’obiettivo di controllare il clima del mondo.».

Uno scienziato ha dichiarato con vanto: “Dal 2025 gli Stati Uniti governeranno il tempo atmosferico”.

Queste rivendicazioni sono liquidate dai negazionisti ad oltranza come teorie del complotto; eppure esistono sempre più evidenze che i confini fra fantascienza e realtà stanno diventando sempre più indistinti.

La possibilità di manipolazioni climatiche e ambientali come parte di una agenda militare, ammessa anche formalmente da documenti ufficiali del governo e dell’esercito USA, non è stata mai considerata rilevante nel dibattito internazionale sul clima.

Gli analisti di cose militari al riguardo sono muti. I meteorologi non fanno inchieste sull’argomento, e gli ambientalisti sono invischiati sul riscaldamento globale e sul Protocollo di Kyoto.D'altro canto, la moltitudine dei giornalisti ha ormai piegato la schiena.

Comunque la scienziata indipendente Rosalie Bertell, presidente dell’Istituto Internazionale di Interesse alla Salute Pubblica, ha affermato che l’HAARP agisce come «un gigantesco riscaldatore che può causare sconvolgimenti nella ionosfera, producendo non solo buchi, ma lunghe incisioni nello strato protettivo che impedisce a radiazioni mortali di bombardare il pianeta.». Il fisico Bernard Eastlund ha definito l’HAARP come “il più esteso riscaldatore ionosferico mai costruito”.

Secondo un documento della Duma di Stato della Russia, “gli Stati Uniti stanno pianificando l’esecuzione di esperimenti su larga scala, secondo il programma HAARP, per creare sistemi d’arma in grado di interrompere le linee di comunicazioni radio e di mettere fuori uso la strumentazione installata su navicelle e razzi spaziali, per provocare seri infortuni alle reti di elettricità e agli oleodotti e gasdotti, e per scatenare impatti negativi sulla salute mentale di intere regioni.

«La manipolazione del tempo atmosferico è un’arma preventiva per eccellenza. Può essere diretta contro paesi nemici o “nazioni amiche” senza che se ne rendano conto, può essere usata per destabilizzare sistemi economici, ecosistemi e agricolture. Inoltre può sconvolgere i mercati finanziari e delle materie prime. Lo sconvolgimento in agricoltura induce una più grande dipendenza dagli aiuti alimentari e dai prodotti cerealicoli importati dagli USA e da altri paesi occidentali» (Michel Chossudovsky, Weather Warfare: Beware the US military’s experiments with climatic warfare – Guerra meteorologica: attenti agli esperimenti dell’esercito USA con sistemi d’arma climatici!, The Ecologist, dicembre 2007).

Un’analisi della documentazione emanata dall’Aviazione Militare degli Stati Uniti mette in evidenza l’impensabile: la manipolazione segreta di configurazioni atmosferiche, dei sistemi di comunicazioni e dell’energia elettrica, come arma in una condizione di guerra globale, che consente agli Stati Uniti d'America di danneggiare e dominare intere regioni del mondo.

Secondo un documento ufficiale dell’Aviazione Militare United States of America (anno 1996), «la modificazione del tempo atmosferico offre al combattente bellico un’ampia serie di possibili opzioni per sconfiggere o reprimere un nemico…Negli Stati Uniti, la modificazione del tempo atmosferico verosimilmente diverrà parte di una politica di sicurezza nazionale con applicazioni sia domestiche che internazionali. Il nostro governo perseguirà tale politica, subordinando a questa i suoi interessi, a vari livelli.» (Aviazione Militare degli Stati Uniti. Università dell’Aria dell’Aviazione Militare degli Stati Uniti, AF 2025, Rapporto Conclusivo).

La manipolazione del clima per scopi militari è potenzialmente una minaccia più grave nei confronti dell’umanità rispetto alle emissioni di CO2. Perché questa questione è stata esclusa dal dibattito alla COP 15, quando la Convenzione delle Nazioni Unite del 1977 stabilisce del tutto esplicitamente che “l’uso militare o di altra ostile natura di tali tecniche potrebbe avere effetti estremamente pericolosi per il benessere dell’umanità”? (Convention on the Prohibition of Military or Any Other Hostile Use of Environmental Modification Techniques – Convenzione sulla proibizione dell’uso militare o di altra ostile natura di tecniche di modificazione ambientale, Nazioni Unite, Ginevra, 1977).

Perché questa copertura? Perché le tecniche di modificazione ambientale (ENMOD) non sono state discusse dalla società civile e dalle organizzazioni ambientaliste sotto gli auspici del Forum Alternativo sul Clima 2009?

Il mutamento è l’essenza stessa del clima, anche se adesso tale ovvietà viene spacciata come nuovo allarme planetario. Alimentare il catastrofismo su un ipotetico riscaldamento globale di origine antropica che dovrebbe distruggere il pianeta, se non si risparmia Co2, è la terza grande narrazione dopo la pandemia artificialmente esaltata e l'ennesima guerra voluta a ogni costo: si tratta del del grande reset destinato a rendere virtuoso l’impoverimento e la disoccupazione, mascherato dal falso scopo di salvare il pianeta azzurro.

Oggi il catastrofismo può essere gestito in maniera ottimale sia per rendere marginali le sue medesime tesi, sia per trasformarlo in un arma di persuasione di massa. Le questione climatiche non sono altro che un modello affaristico. Se esistono numerose buone ragioni per temere l’inquinamento degli oceani e dei terreni, ci sono un’enormità di ragioni per dubitare concretamente di un influsso catastrofico delle attività umane sul clima: di certo la quantità di Co2 di origine antropica non può giustificare un riscaldamento globale che peraltro non è nemmeno arrivato ai picchi storici già conosciuti, in eta' romana e medioevale.

Davvero il 97 per cento degli scienziati concorda sul fatto che il cambiamento climatico è provocato dall’uomo? In realta' questo numero inventato proviene da un meta-studio del 2013 e da allora e' stato propinato come una verità indiscutibile. In questa impresa, tale John Cook del Center for Climate Change Communication, ha esaminato circa 12 mila documenti di ricerca sui temi del clima e dell’ambiente per vedere se incolpano o meno gli esseri umani per il cambiamento climatico. E secondo Cook il 97 per cento degli studi e dei documenti sarebbe d’accordo sul fatto che il riscaldamento ha una causa antropica. Si tratta di una menzogna plateale, perché in realtà solo  lo 0,54% dei lavori scientifici è dell’opinione che gli esseri umani siano all’origine di almeno il 50% del cambiamento climatico. In sostanza, solo 64 dei 3.974 studi presi in considerazione, sono dell’opinione che gli esseri umani siano responsabili di oltre il 50 per cento del cambiamento climatico.


Riferimenti:

Gianni Lannes, Perche' le scie degli aerei diventano nuvole? Italia, 2019.

http://www.au.af.mil/au/2025/

https://legislature.camera.it/_dati/leg08/lavori/schedela/trovaschedacamera.asp?pdl=679 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=aria 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=2025 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=berlusconi%2Bbush 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=962 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=5g 

 http://aic.camera.it/aic/scheda.html?numero=4-00513&ramo=CAMERA&leg=13

http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1995/08/03/Cronaca/ACCORDI-MILITARI-SEGRETI-BRUTTI-CONDIVIDE-AFFERMAZIONI-MOTZO_192800.php

http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:legge:1994-01-05;36@originale

https://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2022/07/04/siccita-via-libera-allo-stato-emergenza-per-cinque-regioni_00bad9d1-1fdb-4f93-a7f4-b890b34bfe28.html




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