di Gianni Lannes
Non esiste la Puglia, unica, omogenea, lineare e standardizzata (stile uso e consumo), bensì esattamente il contrario di una mera cartolina turistica. Insomma, più anime e tanti idiomi: un microcosmo del Mediterraneo ricco di visioni, ma anche contraddizioni e speculazioni. Più Oriente che Occidente, di certo non una merce. Crocevia di culture: dai
Monti Dauni al Gargano, dalla Murgia al Salento fino allo squarcio di Taranto e
dintorni. Una terra segreta, misteriosa, ancestrale, dai tanti volti e radici, che
abbaglia per i suoi paesaggi naturali, i suoi colori e per la sua luce meridiana,
approdo e punto di partenza per un viaggio nella storia, sospeso tra presente e
futuro. Lo stereotipo è duro da scalfire. C'è stato un tempo in cui tutto qui era un paradiso.
La metà oscura: quasi ovunque percolati di cemento armato sul mare a sfregiare la bellezza liquefatta con un diluvio di turisti, calca opprimente e una criminalità che non si arresta.
Pietraie incandescenti e
colline di boschi, greggi di sassi, fossili quaternari incastonati nella roccia
e tetti nei centri storici che si prendono per mano come i bambini. Luce, storia e musica che sa di speranza, di pensieri solari che
si possono avverare nel presente.
Il prodigio è vedere ancora i bimbi giocare, vociare, lasciarsi andare alla spensieratezza, nonostante l'onnipervadente tecnologia. Niente televisione, niente telefonini, insomma nulla di nulla, solo le loro voci e la voglia di allegria. Acqua, cielo, luce, vento e terra sospesa sul blu marino sono luoghi dell'essere.
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=mediterraneo
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