di Gianni Lannes
Stato latitante e Paesi rasi al suolo, presto dimenticati in attesa forse dell'ennesima tragedia in cui a pagare sono sempre i comuni mortali. Due lustri dopo il
sisma in Abruzzo che ha mietuto 309 vittime ormai non fa più notizia e così lo
sconquassamento tellurico che tre anni fa sconvolse la geografia di 131 comuni
in ben 4 regioni togliendo la vita a 299 esseri umani. Oggi si contano 30 mila persone
sfollate ancora fuori dalle proprie case e 23 miliardi di danni contabilizzati in euro. Addirittura
L’Aquila e provincia sono ancora un accumulo di macerie nonostante le promesse
altisonanti (non mantenute) di politicanti da Berlusconi a Conte.
Andate ad anni di distanza dove le case sono crollate, dove la gente è stata costretta a fuggire, dove la vita si è fermata. Vi renderete conto che i problemi non sono stati risolti dalla retorica di autorità ed istituzioni. Pescara del Tronto è un paese che non rinascerà più: il borgo resterà in macerie, mentre nella vicina Arquata è stata arrestata la raccolta dei detriti e gli abitanti si sono dimezzati.
Approdo a Camerino attraverso Muccia, Pieve Torina per
giungere a Visso, Castelsantangelo sul Nera e Ussita. Oggi sono centri
disabitati, vuoti. Ciò che non ha distrutto la furia sismica, lo stanno facendo
l’immobilismo e l’incuria con centri storici lacerati ed inaccessibili. Quale
ricostruzione se impera il perenne ritardo e regna l’oblio? Quale futuro per l'Italia se a Potenza (zona Bucaletto) tanti "cittadini" sopravvivono nelle baracche del terremoto andato in onda nel 1980?
Riferimenti:
Gianni Lannes, TERRA MUTA, LPE, Cosenza 2013.
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=terremoto
Riferimenti:
Gianni Lannes, TERRA MUTA, LPE, Cosenza 2013.
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=terremoto