19.4.18

5 STELLE E DRONI BELLICI



di Gianni Lannes

Dopo l’investitura dell’ambasciatore USA Lewis Eisenberg a Di Maio, non hanno perso tempo. Strumenti di guerra in violazione dell’articolo 11 della Costituzione repubblicana italiana. Il primo atto ufficiale del nuovo Parlamento di onorevoli illegittimi (eletti con l’ennesima legge incostituzionale), è il numero 002, “in corso di esame”, in sede di commissioni speciali, nominate ad interim per gli affari urgenti. Di cosa si occupano? Salute? Ambiente? Taglio dei vitalizi? Contrasto alla povertà materiale? Disoccupazione? Edilizia scolastica, malasanità pubblica? Macché. Assolutamente no, riguarda un impegno di spesa di ben 776 mila euro: denaro pubblico da sperperare per l’acquisto di dieci droni in ossequio agli ordini di Washington. Altrimenti Giggino che in quel di Palazzo Chigi aspira al cadreghino, cosa sarebbe andato a fare due volte negli States? E vogliamo ricordare l'incontro segreto di Grillo e Casaleggio senior con il diplomatico Spogli a via Veneto nel 2008?


Il documento ufficiale presentato dal ministro uscente Pinotti del Piddì recita così:

 «Schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale di A/R n. SMD 04/2017, relativo all’acquisizione, comprensiva del relativo sostegno logistico, di aeromobili a pilotaggio remoto della categoria MALE (Medium Altitude Long Endurance) e potenziamento delle capacità di Intelligence, Surveillance and Reconaissance della Difesa“, in dettaglio: “Schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale relativo all’acquisizione (…) di aeromobili a pilotaggio remoto e potenziamento delle capacità di Intelligence, Surveillance and Reconaissance della Difesa…Dieci sistemi, costituiti ciascuno di due velivoli ed una stazione di comando e controllo…Velivoli a pilotaggio remoto, individuati con l’acronimo inglese UAV, introdotti nella tecnologia militare da alcuni anni, in particolare negli Stati Uniti». 

L'Italia ha bisogno di tali strumenti di guerra? A proposito: chi è il relatore del decreto? E’ il deputato del Movimento 5 Stelle Davide Crippa, 39 anni, di Novara, alla seconda legislatura consecutiva. Ma che fine ha fatto il programma votato dagli iscritti pentastelluti meno di un anno fa, che chiedeva di ridimensionare le spese militari, “inutili e costose”, specie gli “armamenti offensivi”? Cancellato. E i convegni per uscire dalla NATO? Dimenticati. E le marce per la pace  di Assisi? Sepolte nel dimenticatoio. Ora, infatti, il partito pentastelluto è diventato filoeuropeista, filo euro, filo atlantista, filo Nato, e pure filo armamenti. 

Comunque, gran parte dei 766 milioni vengono non dal bilancio del Ministero della Difesa, bensì dal bilancio del Ministero Economia e Finanza, vale a dire che sono sottratti a investimenti per mobilità sostenibile, sicurezza stradale, riqualificazione delle stazioni ferroviarie, infrastrutture edilizia pubblica, compresa quella scolastica.

Alla lettera:  il parere è stato implicitamente favorevole. Le risorse da utilizzare per i droni per Crippa «appaiono congrue rispetto ai costi complessivamente da sostenere» e il M5S «ritiene comunque opportuno che il governo confermi che l’utilizzo delle suddette risorse non sia comunque suscettibile di pregiudicare la realizzazione di ulteriori interventi eventualmente già programmati a legislazione vigente a valere sulle risorse medesime». 

Hanno innestato la marcia indietro tutta. E dire che, meno di un anno fa, l’11 maggio 2017, il Movimento aveva sottoposto al voto degli iscritti un programma di governo per il settore della Difesa che, votato in rete da 19 mila e 747 iscritti, impegnava a ridimensionare il “programma degli F35”, bollato come “inutile e costoso”.  Allora, prima della svolta “governista” di queste settimane, i Cinquestelle chiedevano di “tagliare” i capitoli sugli “armamenti offensivi”. Oggi hanno cambiato idea, facendosi addirittura promotori dell’ approvazione del piano di investimenti predisposto dalla ministra della Difesa del Pd. 

  
Questo slancio bellico in realtà non è nuovo. Infatti nel 2013, una delegazione di parlamentari 5 stelle si recò in gita premio al MUOS di Niscemi, ospite del Pentagono.


L’onorevole Crippa provando ad occultare l’evidenza ha dichiarato sul blog delle stelle: 

«Siamo sempre stati, e continueremo ad esserlo, contro le spese militari inutili (e non solo militari) che non rientrano in una strategia complessiva di sviluppo del paese, in una visione strategica. I droni ad uso misto militare-civile destinati esclusivamente a ricognizione, sorveglianza e riconoscimento possono essere una risorsa utile su cui investire per la prevenzione e la sicurezza sul nostro territorio, in merito ad esempio alla lotta al terrorismo, oppure alla ricognizione delle aree ambientali».

Crippa ha detto esattamente questo e non può sottrarsi alle sue responsabilità:

Nel prendere conclusivamente atto che le risorse all’uopo previste dalla relazione appaiono congrue rispetto ai costi complessivamente da sostenere, ritiene comunque opportuno che il Governo confermi che l’utilizzo delle suddette risorse non sia comunque suscettibile di pregiudicare la realizzazione di ulteriori interventi eventualmente già programmati a legislazione vigente a valere sulle risorse medesime».

Il portavoce Frusone così si è espresso:

«l’atto in esame era stato assegnato nel corso della XVII legislatura, insieme ad altri atti, alla Commissione Difesa, che non aveva ritenuto di esprimere il proprio parere. Ora l’atto, al contrario di altri, è stato assegnato alla Commissione speciale e non riesce a comprendere quali siano i motivi di urgenza che giustifichino tale assegnazione, non essendoci una scadenza perentoria, Non sussistono altresì motivi giustificativi derivanti da esigenze di difesa e sicurezza dello Stato. Chiede, quindi, se sussista la necessità che la Commissione speciale esprima il proprio parere e se sussista l’urgenza di un esame in tempi stretti».

Nessun rilievo critico, nessuna rivendica dell'obiettivo primario indicato in programma che è il disarmo. Quindi la fake news è la smentita 5 stelle. Le spese militari, nella misura attuale, sono anticostituzionali in quanto rivolte a mezzi di offesa (vedi faraonici investimenti per nuovi aerei e navi da guerra ). La costituzione parla di ripudio della guerra quindi le spese militari devono essere proporzionali alla sola esigenza di difesa. Il M5S in questo senso è ambiguo e nel programma non c’è riferimento al taglio delle spese militari soprattutto per quanto concerne i nuovi armamenti.  
 



riferimenti: