di Gianni Lannes
Dopo l’investitura dell’ambasciatore USA Lewis
Eisenberg a Di Maio, non hanno perso tempo. Strumenti di guerra in violazione
dell’articolo 11 della Costituzione repubblicana italiana. Il primo atto
ufficiale del nuovo Parlamento di onorevoli illegittimi (eletti con l’ennesima
legge incostituzionale), è il numero 002, “in corso di esame”, in sede di
commissioni speciali, nominate ad interim per gli affari urgenti. Di cosa si occupano?
Salute? Ambiente? Taglio dei vitalizi? Contrasto alla povertà materiale? Disoccupazione? Edilizia scolastica, malasanità pubblica? Macché. Assolutamente
no, riguarda un impegno di spesa di ben 776 mila euro: denaro pubblico da sperperare per l’acquisto di dieci
droni in ossequio agli ordini di Washington. Altrimenti Giggino che in quel di Palazzo Chigi aspira al cadreghino, cosa sarebbe andato a fare due volte negli States? E vogliamo ricordare l'incontro segreto di Grillo e Casaleggio senior con il diplomatico Spogli a via Veneto nel 2008?
«Schema di decreto ministeriale di
approvazione del programma pluriennale di A/R n. SMD 04/2017, relativo all’acquisizione,
comprensiva del relativo sostegno logistico, di aeromobili a pilotaggio remoto
della categoria MALE (Medium Altitude Long Endurance) e potenziamento delle
capacità di Intelligence, Surveillance and Reconaissance della Difesa“, in
dettaglio: “Schema di decreto ministeriale di approvazione del programma
pluriennale relativo all’acquisizione (…) di aeromobili a pilotaggio remoto e
potenziamento delle capacità di Intelligence, Surveillance and Reconaissance
della Difesa…Dieci sistemi, costituiti ciascuno di due velivoli ed una stazione
di comando e controllo…Velivoli a pilotaggio remoto, individuati con l’acronimo
inglese UAV, introdotti nella tecnologia militare da alcuni anni, in
particolare negli Stati Uniti».
L'Italia ha bisogno di tali strumenti di guerra? A proposito: chi è il relatore del decreto? E’ il deputato del
Movimento 5 Stelle Davide Crippa, 39 anni, di Novara, alla seconda legislatura
consecutiva. Ma che fine ha fatto il programma votato dagli iscritti pentastelluti meno di un
anno fa, che chiedeva di ridimensionare le spese militari, “inutili e costose”,
specie gli “armamenti offensivi”? Cancellato. E i convegni per uscire dalla
NATO? Dimenticati. E le marce per la pace
di Assisi? Sepolte nel dimenticatoio. Ora, infatti, il partito
pentastelluto è diventato filoeuropeista, filo euro, filo atlantista, filo
Nato, e pure filo armamenti.
Comunque, gran parte dei 766 milioni vengono non dal bilancio
del Ministero della Difesa, bensì dal bilancio del Ministero Economia e Finanza,
vale a dire che sono sottratti a investimenti per mobilità sostenibile,
sicurezza stradale, riqualificazione delle stazioni ferroviarie, infrastrutture
edilizia pubblica, compresa quella scolastica.
Alla lettera: il parere è stato implicitamente favorevole.
Le risorse da utilizzare per i droni per Crippa «appaiono congrue rispetto ai
costi complessivamente da sostenere» e il M5S «ritiene comunque opportuno che
il governo confermi che l’utilizzo delle suddette risorse non sia comunque
suscettibile di pregiudicare la realizzazione di ulteriori interventi
eventualmente già programmati a legislazione vigente a valere sulle risorse
medesime».
Hanno innestato la marcia indietro tutta. E dire che, meno di un anno fa, l’11 maggio 2017, il
Movimento aveva sottoposto al voto degli iscritti un programma di governo per
il settore della Difesa che, votato in rete da 19 mila e 747 iscritti,
impegnava a ridimensionare il “programma degli F35”, bollato come “inutile e
costoso”. Allora, prima della svolta
“governista” di queste settimane, i Cinquestelle chiedevano di “tagliare” i
capitoli sugli “armamenti offensivi”. Oggi hanno cambiato idea, facendosi
addirittura promotori dell’ approvazione del piano di investimenti predisposto
dalla ministra della Difesa del Pd.
Questo slancio bellico in realtà non è nuovo. Infatti
nel 2013, una delegazione di parlamentari 5 stelle si recò in gita premio al
MUOS di Niscemi, ospite del Pentagono.
L’onorevole Crippa provando ad occultare l’evidenza
ha dichiarato sul blog delle stelle:
«Siamo
sempre stati, e continueremo ad esserlo, contro le spese militari inutili (e
non solo militari) che non rientrano in una strategia complessiva di sviluppo
del paese, in una visione strategica. I droni ad uso misto militare-civile
destinati esclusivamente a ricognizione, sorveglianza e riconoscimento possono
essere una risorsa utile su cui investire per la prevenzione e la sicurezza sul
nostro territorio, in merito ad esempio alla lotta al terrorismo, oppure alla
ricognizione delle aree ambientali».
Crippa ha detto esattamente questo e non può sottrarsi
alle sue responsabilità:
Nel
prendere conclusivamente atto che le risorse all’uopo previste dalla relazione appaiono
congrue rispetto ai costi complessivamente da sostenere, ritiene comunque opportuno
che il Governo confermi che l’utilizzo delle suddette risorse non sia comunque suscettibile
di pregiudicare la realizzazione di ulteriori interventi eventualmente già
programmati a legislazione vigente a valere sulle risorse medesime».
Il portavoce Frusone così si è espresso:
«l’atto in
esame era stato assegnato nel corso della XVII legislatura, insieme ad altri
atti, alla Commissione Difesa, che non aveva ritenuto di esprimere il proprio parere.
Ora l’atto, al contrario di altri, è stato assegnato alla Commissione speciale e
non riesce a comprendere quali siano i motivi di urgenza che giustifichino tale
assegnazione, non essendoci una scadenza perentoria, Non sussistono altresì
motivi giustificativi derivanti da esigenze di difesa e sicurezza dello Stato.
Chiede, quindi, se sussista la necessità che la Commissione speciale esprima il
proprio parere e se sussista l’urgenza di un esame in tempi stretti».
Nessun rilievo critico, nessuna rivendica
dell'obiettivo primario indicato in programma che è il disarmo. Quindi la fake news è la smentita 5 stelle. Le spese militari, nella misura attuale, sono
anticostituzionali in quanto rivolte a mezzi di offesa (vedi faraonici
investimenti per nuovi aerei e navi da guerra ). La costituzione parla di
ripudio della guerra quindi le spese militari devono essere proporzionali alla
sola esigenza di difesa. Il M5S in questo senso è ambiguo e nel programma non
c’è riferimento al taglio delle spese militari soprattutto per quanto concerne
i nuovi armamenti.
riferimenti: