Prove alla mano, già negli anni '70, durante la guerra fredda, Usa & Urss erano in grado di provocare sismi artificiali. Ecco quanto riporta un articolo del quotidiano "complottista" Il Corriere della Sera del 20 gennaio 1993, a firma di Paolo Valentino.
l' URSS preparava terremoti artificiali
cosi' per 20 anni gli scienziati dell' impero del male hanno sognato
di far crollare gli odiati capitalisti. i militari sovietici studiavano
la " guerra geofisica "
Il programma doveva utilizzare esplosioni nucleari per provocare sismi
devastanti: ora sara' riciclato a fini di protezione civile TITOLO: L'
URSS preparava terremoti artificiali Cosi' per vent' anni gli scienziati
dell' Impero del Male hanno sognato di far crollare gli odiati
capitalisti - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
- - - - DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA . E' possibile provocare un
terremoto, un' alta marea, un' inondazione? O, visto da un' altra
prospettiva, e' possibile evitarli, diluirne la potenza, addirittura
prevenirli? Non sono solo quesiti da ciarlatani. La scienza sovietica ci
ha provato per vent' anni. E con risultati per nulla trascurabili. Ma,
per una volta, quello che all' origine era stato concepito come uno
strumento di morte, l' ennesimo parto di menti ottenebrate dal confronto
militare con l' Occidente, oggi potrebbe rivelarsi una sentinella della
pace. Un' altra arma segreta. Gli "Stranamore" delle onde sismiche
dovevano fare il paio con quelli del cervello. Gli uni decisi a
modificare via etere il comportamento umano, gli altri pronti a uccidere
"il nemico" con ogni mezzo, fossero pure le catastrofi naturali. Eccone
la storia. L' edizione 1976 dell' Enciclopedia Militare Sovietica, alla
voce "Guerra geofisica", spiegava: "Creazione di terremoti artificiali,
provocazione di alte maree, inondazioni e tempeste magnetiche". Le
convenzioni internazionali proibivano ogni esperimento del genere. I
militari sovietici lo sapevano e per anni hanno sempre negato tutto. Si
e' dovuto aspettare il giugno del 1991, al lumicino della perestrojka,
perche' Alexei Nikolaev, accademico, capo del Dipartimento di geofisica
sperimentale all' Istituto moscovita di fisica della Terra, ammettesse
di aver studiato per venti anni la dipendenza dei terremoti dalle
esplosioni nucleari. "C' e' una influenza evidente . disse in quell'
occasione ., come regola, cinque o sei giorni dopo un' esplosione
atomica, i foyer sismici producono scosse a ripetizione". Un sistema che
aveva prodotto la collettivizzazione delle campagne negli anni Trenta
non andava certo per il sottile quando la sicurezza nazionale era in
ballo. E ogni arma che si rispetti non e' tale fino a quando non viene
sperimentata. Per due volte, nel 1976 e nel 1984, la citta' di Gasli, in
Azerbaigian, fu colpita da scosse pari a nove gradi della scala
Richter. Ikram Kierimov, scienziato e accademico azero, non ha dubbi,
"furono artificiali": i terremoti avvennero entrambi dopo esplosioni
atomiche nel poligono di Semipalatinsk. Fino ad allora, su ogni carta
sismica l' area veniva definita come potenzialmente soggetta a scosse
massime di 4 gradi. Di piu' , spiega Kierimov, secondo le teorie piu'
accettate, dopo il primo terremoto non avrebbe dovuto verificarsi nulla
per almeno qualche secolo! Indizio supplementare: al ministero della
Difesa dell' URSS, fin dal 1958, esisteva un servizio sismologico
segreto, ufficialmente camuffato sotto altre spoglie. Col tempo, dicono
le nostre fonti, il servizio aveva acquisito un' importanza pari
addirittura a quella del leggendario Gru, il servizio segreto militare:
al dipartimento facevano capo decine di aziende specializzate in
tecniche di ascolto della crosta terrestre. Nikolai Astapov, colonnello
della riserva, sostiene che i militari sovietici prendevano seriamente
in considerazione l' ipotesi di utilizzare le "scosse indotte" come un'
arma vera e propria. Il problema vero era di imparare a prevedere, con
qualche approssimazione, il luogo e la data del terremoto indotto. E fu
probabilmente questa esigenza a portare, verso la meta' degli anni
Settanta, al progetto di un sistema di ascolto globale dei movimenti
tettonici. Lo chiamarono "Sistema Continente", una sorta di gigantesco
"stetoscopio della Terra" in grado di "sentire" la piu' piccola
esplosione nucleare sotterranea nell' intero pianeta e di valutarne gli
effetti probabili sul piano sismico. Da Kishinev a Kransoyarsk, da
Sebastopoli a Irkutsk, dal Caucaso alle Isole Kurili, il "network"
prevedeva la costruzione di 400 stazioni sismologiche. Nel frattempo, il
ministero della Difesa e l' Istituto di fisica terrestre sarebbero
andati avanti con le ricerche su come provocare le onde sussultorie. La
prima risoluzione ufficiale del Consiglio dei ministri dell' URSS sul
"Sistema Continente" e' del 19 novembre 1980: i ministeri della Difesa,
dell' Energia nucleare, della Produzione missilistica e l' Accademia
delle Scienze erano chiamati a realizzarlo. Anno previsto di
completamento dei lavori: il 1992. Strano a dirsi, ma l' opera e' stata
portata a termine. Nonostante, con la perestrojka e la crisi economica
della seconda meta' degli anni Ottanta, il flusso dei finanziamenti si
fosse ridotto a un rivoletto. Quest' anno una commissione statale russa
dovra' verificarne l' efficienza. Gli ultimi governi sovietici e lo
stesso governo Gaidar si sono sforzati di cercarne un' applicazione
civile. Gorbaciov, nel suo discorso al Consiglio d' Europa del luglio
1989, aveva parlato di un sistema comune per "prevenire le catastrofi
naturali". E anche l' Onu potrebbe essere interessata, per tenere sotto
controllo ogni Paese che nasconda ambizioni nucleari. Nato per fare il
male, il "Sistema Continente" potrebbe finire per evitarlo.
http://archiviostorico.corriere.it/1993/gennaio/20/URSS_preparava_terremoti_artificiali_co_0_9301201926.shtml
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