Italia anno 2012, Aeronautica Militare (fonte Difesa). |
di Gianni Lannes
L’alterazione
artificiale del clima? I grandi segreti sono sotto gli occhi di tutti: opinione
pubblica (distratta) ed autorità (vigili ed attenti). Non è il caso di spendere
grandi energie e dispendio di tempo per svelare gli esecutori materiali di una
strategia di controllo mondiale che mette a repentaglio la vita. Analisi
chimiche condotte in gran parte del mondo, compresa l’Italia (recentemente)
hanno stabilito che l’acqua piovana è intrisa di bario, alluminio e cadmio. Se
un magistrato italiano - comunque con le mani legate dai Trattati militari
(incostituzionali) - non ha voglia di
raggiungere qualche base militare Usa o Nato nel Belpaese per osservare con i
proprio occhi gli aerei cisterna che decollano per le quotidiane missioni di
aerosolterapia generale, può sempre optare per l'ovattato l’ambito accademico.
L’instabilità climatica è considerata una bizzarria della natura. Invece dietro
c’è anche lo zampino bellico, almeno dal
1946 (prove e documenti alla mano). Ma qui entra in gioco un’altra radice del
problema: l’abitudine a pensare Gaia come un meccanismo da regolare sul
modello della macchina da guerra e della fabbrica, ovvero della catena di
montaggio. Insomma: un adattamento del clima alle esigenze del nuovo ordine
planetario, inclusa la produzione commerciale. Come insegna l’Onu - di cui fanno parte l’Organizzazione
Metereologica Mondiale e la Banca Mondiale - il paravento è
fondamentale. Ecco cosa cova sotto
l’alone della scienza. Secondo la World
Metereological Organisation: “26 governi
hanno condotto esperimenti di alterazione del clima nel 2000”. Negli anni
2003-2004, 16 governi hanno ammesso di aver compiuto questo tipo di attività,
anche se in realtà sono molti di più i governi coinvolti. Gli scopi bellici non
vengono mai scartati, ma i governi dichiarano altri tipi di scopi. Tra queste
nazioni, con Cina, Russia, Israele e Stati Uniti, è presente da un decennio
anche l'Italia.
Cronaca spicciola - Esperimenti e studi apparentemente
innocui. Oggi va in scena nella Penisola
- all’università del Salento - un appuntamento da non perdere per i
negazionisti ammaestrati ad oltranza. Recita la cronaca ufficiale: «dall’1 al 5
ottobre si terrà presso la sala conferenze del Rettorato (Piazza Tancredi 4,
Lecce) la IX Assemblea Generale EARLINET
(European Aerosol Research LIdar NETwork) ed un Convegno nell’ ambito del
Progetto Europeo ACTRIS (Aerosols,
Clouds, and Trace gases Research InfraStructure Network). EARLINET rappresenta
la prima rete Europea di sistemi LIDAR
per il monitoraggio dell’ aerosol atmosferico. E’ stata costituita nel 2000 ed
il sistema LIDAR operativo presso il Laboratorio Aerosol e Clima del
Dipartimento di Matematica e Fisica dell’ Università Del Salento, ne fa parte
sin dalla sua costituzione. Scopo principale della rete è quello di contribuire
alla realizzazione di una base di dati statisticamente significativa, relativa
alla distribuzione degli aerosol su scala Europea. Attualmente fanno parte
della rete EARLINET 27 stazioni LIDAR operanti in 10 Paesi Europei. Pertanto,
all’ Assemblea ed al Convegno parteciperanno più di 50 ricercatori Europei
esperti in sistema LIDAR e nella caratterizzazione delle proprietà dell’ aerosol
atmosferico e dei suoi effetti sulle nubi e più in generale sul clima. Gli
aerosol atmosferici influenzano in diversi modi la vita sulla Terra ed hanno un
importante ruolo nel sistema climatico. Attualmente gli aerosol atmosferici, a
causa della loro notevole variabilità nello spazio e nel tempo, sono
responsabili delle maggiori incertezze dei modelli di previsioni climatiche».
Scatole belliche - Le attività di Earlinet sono
attualmente finanziate dal Progetto
Europeo FP7 Acrtis (1 April 2011 - 31 March 2015). La rete Earlinet
contribuisce anche al programma mondiale GAW
(Global Atmosphere Watch). Chi mantiene
le redini? Scontato: la Nato. Recita
un articolo apparso l’11 marzo 2011 sul sito del ministero della Difesa tricolore: «Cimone: stazione globale per il programma GAW. Prestigioso
riconoscimento dell’OMM alla stazione di osservazione di Monte Cimone. Nel
mondo solo altre 33 stazioni insignite della stessa qualifica. L’Organizzazione Meteorologica Mondiale, con
sede a Ginevra, ha accolto favorevolmente la richiesta, pervenuta dall’Ufficio
Generale Spazio Aereo e Meteorologia (USAM) dello Stato Maggiore Aeronautica in
coordinamento con il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), per il passaggio
dell'importante infrastruttura di ricerca che si trova sulla vetta di Monte
Cimone da Stazione Regionale a Stazione Globale all’interno del programma
internazionale GAW - Global Atmosphere Watch. Con i suoi 2165 m di quota, Monte Cimone è il rilievo più elevato
degli Appennini settentrionali e, grazie alla sua quota ed al suo orizzonte
completamente libero, rappresenta un punto privilegiato per lo studio
dell'atmosfera. La peculiarità della posizione geografica in cui la stazione di
Monte Cimone risiede, lontano da qualsiasi forma di inquinante atmosferico locale,
permette di studiare le caratteristiche chimico-fisiche e la climatologia della
libera troposfera, garantendo inoltre anche osservazioni meteorologiche
continuative. Queste attività sono eseguite dal Servizio Meteorologico
dell’Aeronautica Militare attraverso il Centro Aeronautica Militare di Montagna
(CAMM) e dal Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto di Scienze
dell'Atmosfera e del Clima (CNR-ISAC), con cui collabora l’Università di Urbino.
Le misure eseguite a Monte Cimone, permettono quindi di valutare l’impatto dei
cambiamenti climatici in un’area particolarmente antropizzata come quella del
sud Europa e del bacino del Mediterraneo. Le numerose tipologie di misure
effettuate permettono alla stazione del Cimone di partecipare attivamente a diversi
programmi internazionali sia a livello Europeo che mondiale. Monte Cimone è divenuta quindi l’unica
stazione globale in Italia del programma GAW, composto da sole 34 stazioni di
osservazione sparse in tutto il pianeta, tra le quali si era recentemente
aggiunta la stazione EvK2CNR “Everest – Pyramid” situata a oltre 5000 m di
quota in Himalaya, alle pendici dell’Everest».
Vaso di Pandora - Lo Zio Sam non è fesso, mica è Joe
Condor della pubblicità anni ‘70: stop al piano Marshall. La regia è sempre
delle Nazioni Unite, ma l’influenza
perversa va attribuita alle facoltose cariatidi
Rockefeller & Rothschild. Se proprio ci si ostina a non voler leggere
almeno il testo bellico Usa intitolato “Weather
as a Force Multiplier: Owning the Weather in 2025”, è possibile optare sul
sito della Commissione Europea
(European Commission). Il campionario di malattie e morte finanziato dagli
ignari contribuenti del vecchio continente è variegato, ma non fa parte della
conoscenza di senso comune. Ecco qualche spunto interessante: EUFAR (European Facility for Airborne
Research in Environmental and Geo-sciences), EUROCHAMP-2 (Integration of European Simulation Chambers for
Investigating Atmospheric Processes), EUROFLEETS (Towards an alliance of European research
fleets), EXPEER (Distributed
Infrastructure for EXPErimentation in Ecosystem Research), INCREAS
(Integrated Network on Climate REsearch Activities on Shrubland Ecosystems), INGOS (Integrated non-CO2 Greenhouse gas
Observation System, INTERACT (International
Terrestrial Arctic Collaborative Network Integrating Activities), IS-ENES (InfraStructure for the
European Network for Earth System Modelling),
JERICO (Towards a Joint
European Research Infrastructure Network for Coastal Observatories), REES4FUTURE (Designing Trees for the
Future). Strabiliante, ma poco noto ai comuni mortali
addirittura il progetto ChArMEx ,
ovvero: “Aerosol chemistry Mediterranean network”.
Esercitazioni particolari - Le notizie anche
le più insignificanti, apparentemente innocue, vanno attentamente interpretate.
Sul sito online dell’Aeronautica militare italiana da alcuni giorni (17 settembre 23012) si
legge: «Giovedì 13 Settembre, presso il 31° Stormo di Ciampino (RM), ha avuto
luogo l’esercitazione "Matilde 2012"
che ha visto cooperare organizzazioni militari e civili allo scopo di simulare
una grave emergenza nazionale a livello sanitario. L’evento, inserito
nell’ambito del 33° Corso di Cooperazione Civile e Militare (COCIM ), è stato
coordinato dal Centro Alti Studi Difesa (CASD), in particolare dal Generale di
Brigata Aerea Carmine De Luca, Direttore dell’Esercitazione. All’attività
addestrativa, organizzata presso la Base dell'Aeronautica Militare, ha
partecipato personale militare, appartenente alla 46^ Brigata Aerea di Pisa, al
31° Stormo di Ciampino, al Comando Logistico/Centro Sperimentale Volo e
all'Infermeria Principale di Pratica di Mare (RM), e personale civile, del
Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico, della Croce Rossa
Italiana, del Corpo Infermieri Volontari CRI, delle Ferrovie dello Stato,
dell'Ufficio Sanità Marittima Aerea di Frontiera del Ministero della Salute,
del Ministero dell’Interno, dell'ENAC, dell'Osservatorio Nazionale per la
Sicurezza, per un totale di circa 400 persone tra organizzatori, frequentatori
del corso, accompagnatori e partecipanti all’esercitazione. L’attività è stata
presieduta dal Generale D. Eduardo Centore, Direttore del Centro Militare Studi
Strategici (CeMISS), dal Prefetto Carlo Boffi, Vice Capo Dipartimento della
Direzione Centrale della Difesa Civile, dal Vice Prefetto Antonio Tedeschi,
Capo Area Protezione e Difesa Civile del Comune di Roma, dal Generale Ispettore
Capo Ottavio Sarlo, Capo del Corpo Sanitario Aeronautico, nonché da qualificati
rappresentanti degli organismi istituzionali e delle società private coinvolte
a vario titolo nella simulazione. Il Colonnello Girolamo Iadicicco, Comandante
del 31° Stormo, insieme al Generale De Luca e a tutti i responsabili per ciascuna
organizzazione coinvolta, hanno seguito e condotto l’esercitazione direttamente
dal Punto di Controllo/Coordinamento Avanzato (P.C.A.). L’esercitazione ha
evidenziato le competenze altamente specialistiche del personale coinvolto, in
particolare di tipo sanitario, e la capacità di fornire risposte veloci, ben
coordinate, ed in modo estremamente flessibile alle problematiche sviluppatesi
durante l'attività addestrativa. Il personale del 31° Stormo, a sua volta, ha
dimostrato professionalità e preparazione adeguate per operare sinergicamente e
proficuamente con le altre realtà, istituzionali e non, coinvolte nella
gestione dell’emergenza. La cooperazione tra la 46^ Brigata Aerea e
l’Infermeria Principale di Pratica di Mare, peraltro, hanno evidenziato la flessibilità
del velivolo C-130J e l'abilità dell’equipe sanitaria dell'Aeronautica Militare
che, grazie all’utilizzo della barella aviotrasportabile denominata “A.T.I.”
(Aircraft Transit Isolator) in dotazione esclusiva al Centro Sperimentale Volo,
ha simulato il trasporto in “bio contenimento” di un paziente infettivo».
Guai ai vinti - Anno 1996: l'Air Force a stelle e strisce lancia il programma di
sperimentazioni dal titolo "Il
clima come forza moltiplicatrice: possedere il clima entro il 2025",
nel quale si evidenzia la necessità per l'aviazione americana d'intervenire
localmente sul clima in modo tale da ottenere "una dominazione del campo di
battaglia fino ad un livello mai immaginato prima. Le voci del programma
comprendono: aumento della visibilità diradando nebbia e nubi; diffusione della
nebbia per disturbare i sistemi di comunicazione dei nemici; incoraggiamento
della formazione di instabilità provocando, a richiesta, nuvole o tempeste;
distruzione della logistica nemica attraverso acquazzoni, alluvioni; riduzione
delle riserve di acqua nemiche, siccità, scarsità di acqua dolce e
impoverimento dei terreni. Attesta
il documento: «Nel 2025 le forze
aerospaziali USA potranno avere il controllo del clima se avranno capitalizzato
le nuove tecnologie sviluppandole nella chiave delle applicazioni di guerra. (...) Dal miglioramento delle operazioni degli alleati e dall'annullamento di
quelle del nemico tramite scenari climatici "su misura", alla
completa dominazione globale delle comunicazioni e dello spazio, la
modificazione climatica offre a chi combatte una guerra un'ampia gamma di
possibili modi per sconfiggere o sottomettere l'avversario». Anche l'Organizzazione Metereologica
Mondiale (OMM), sotto l'egida
dell'Onu, gode di privilegi e immunità per "giocare" con il clima planetario. Esaminate pure il Rapporto numero 15, pubblicato nel 2011. Altro che complottismo: un'etichetta riduttiva e priva di senso dinanzi a questa realtà.
Diamo i numeri?
Nel 2001 per la prima volta compare in
un documento ufficiale Usa il termine
"chemtrails". Si tratta
dello Space Preservation Act 2001.
In Italia imperversano le scie chimiche - il fenomeno più evidente della guerra
ambientale in atto - che avvelenano milioni di persone, ma parlarne è da pazzi
o al massimo da complottisti. Il fenomeno quotidiano è sotto gli occhi della
popolazione e delle autorità, grazie alla copertura dei mass media, ma si continua a far finta di niente, in
attesa della tragedia. Pensate un pò a che livello criminale si è ormai spinta la
manipolazione di massa orchestrata dal sistema di potere vigente. Allora, piedi per terra ma su la testa, o sarà la fine.
Recueil des documents fondamentaux
N°1 édition 2011
ACTRIS Proposal
ACTRIS 2nd Joint WP2-WP20 workshop agenda
Lecce, 2-5 October 2012
Weather as a Force Multiplier: Owning the Weather in
2025
http://img525.imageshack.us/img525/8914/owningtheweatherin2025.pdf
Osservatorio A.M. Monte CImone (foto A.M.). |
http://www.allthingspass.com/uploads/html-61Weather%20Warfare2.htm
RispondiEliminahttp://www.whale.to/b/snow.html
Ho i pidi in terra e occhi al cielo ogni giorno.Tanti aerei lasciano scie che durano tante ore.HO PARLATO AVVERTITO.NULLA.SE SONO aerei NATO cosa possiamo fare?LE MALATTIE AUMENTANO A DISMISURA VISTO TUTTO QUELLO CHE RESPIRIAMO.LE MORTI COLPISCONO I RICCHI E POVERI IO CREDO CHE NON CI RESTA CHE PREGARE.
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