di Gianni
Lannes
In attesa della prossima strage di Stato tricolore a danno dell'ignara popolazione italiana, "in Molise si è aperta una nuova faglia sismica",
rivela il sismologo Enzo Boschi. E così si sono manifestati in breve tempo una serie di terremoti con
ipocentro superficiale, ossia a scarsa profondità (9 chilometri). Stoccaggio gas
"Treste" tra Abruzzo e Molise: nel 2017 è stato emanato dal ministero
dell'Ambiente il decreto di V.I.A. favorevole allo stoccaggio in sovrapressione
e all'ampliamento con 4 nuovi pozzi di idrocarburi, nonostante il
parere negativo dei Vigili del Fuoco. Attenzione: lo sfruttamento senza scrupoli di madre Terra costa caro, in termini di danni, ma soprattutto la perdita di vite umane.
La Stogit Spa
ha anche ottenuto l'autorizzazione finale da parte del Ministero dello Sviluppo
Economico per entrambe le operazioni che comportano ciascuna un aumento della
capacità di stoccaggio di 200 milioni di Mc standard di Gas per un totale di
aumento della capacità di stoccaggio dell'impianto di 400 milioni di Mc
standard.
Lo stoccaggio "Fiume Treste" è
classificato ufficialmente quale "impianto a rischio di incidente
rilevante" in base alla Direttiva Seveso Ter, recepita in Italia con il
Decreto legislativo 105/2015.
Come attesta la letteratura scientifica in materia,
gli stoccaggi in alcuni siti possono comportare sismicità indotta a causa del
continuo ciclo di iniezione ed estrazione di gas nel sottosuolo. Ovviamente la
pressione di esercizio è un fattore rilevante da tenere in considerazione nel
determinare l'aumento o meno dei rischi associati ad un impianto. La Regione
Molise con il suo Servizio Tecnico, Sismico e Geologico il 24 novembre 2016
aveva cercato di richiamare il ministero dell’Ambiente ad una maggiore
precauzione in considerazione delle problematiche ormai note in letteratura sui
rischi di terremoti indotti.
Insomma, il ministero dell'Ambiente, invece di
imporre una linea di precauzione come richiesto per iscritto da una Regione,
cerca di "inseguire" il problema modificando e raffinando l'ormai
celebre prescrizione della "manopola che regola i terremoti indotti"
già "imposta" in precedenti decreti riguardanti gli stoccaggi in
Abruzzo. Per lo stoccaggio a S. Martino sulla Marrucina autorizzato nel 2014 si
doveva aspettare il superamento della magnitudo 3 della Scala Richter (senza
specificare l'intensità massima del sisma: M 4, M 5, M 6?) dei terremoti
indotti per intervenire affinché l'operatore li riportasse con la
"manopola" sotto la magnitudo 2. Ora per lo Stoccaggio Fiume Treste
la formulazione è più aggrovigliata perchè se per sismi superiori a M 2,2 (e
non più 3) sarà sempre l'operatore ad intervenire con la "manopola del
terremoto" per sismi superiori a M 3 (sempre senza indicare di quanto
superiore...), a terremoto ormai avvenuto, secondo il ministero dell'Ambiente
"sarà opportuno l'intervento del Ministero dello Sviluppo Economico".
In Spagna
dopo l’analisi del Massachusetts Institute of Technology che ha evidenziato il
rischio di sismi indotti fino a magnitudo 6,8, è stato arrestato il progetto di
stoccaggio Castor da 1,5 miliardi di euro.
Qualche boiardo di Stato ha deciso dall’alto di
trasformare il Belpaese in un Hub del Gas per il Nord Europa, solo distribuire
profitti speculativi alle multinazionali.
riferimenti:
https://www.quotidiano.net/cronaca/terremoto-molise-1.4095153
http://www.lastampa.it/2018/04/25/italia/forte-scossa-di-terremoto-in-molise-ZPPwquHRozuWXVdIThlKyO/pagina.html
http://www.lastampa.it/2018/04/25/italia/forte-scossa-di-terremoto-in-molise-ZPPwquHRozuWXVdIThlKyO/pagina.html
Gianni Lannes, Terra muta, Pellegrini editore, Cosenza 2013.